Negli ultimi
anni è stato affermato da alcuni soci che ciò che Ecomedica ha sperimentato
deriva dall’aver sempre “sbagliato comportamento con la controparte pubblica”,
addebitando tale fatto a me.
Può essere.
Dipende dai “punti di vista”. Io sono infatti convinto di aver provato
sostanzialmente tutto quanto di lecito potesse essere perseguito in uno “stato
di diritto” : con me, Ecomedica non essendo infatti mai ricorsa a
“mazzette”; né ha mai accettato altre forme di concussione o qualsivoglia “subordinazione”
a “poteri”, pubblici o privati che fossero, non legalmente riconducibili alle legittime
Autorità democratiche.
Evidentemente
è anche per questo che, nello sforzo di allontanarmi dalla Società, si sono
voluti strumentalmente utilizzare anche i metodi più sporchi della “delegittimazione
morale“, costruendo false accuse di “incapacità gestionale”, di “ruberie”,
di “danneggiamento dell’immagine
societaria”, di “danni patrimoniali”,..,
e si è voluto arrivare anche a colpire la mia stessa famiglia –azione
culminata con l’allontanamento di pochi mesi fa di mio fratello Andrea.
Questa
cronistoria cerca pertanto di descrivere, con dati di fatto, la lunga (e, per un Paese che dovrebbe reputarsi
“civile”, assurda) strada che ha dovuto percorrere la Società (ed io in particolare, essendomene
occupato per molti anni a tempo pieno ed essendomene assunto in toto il
fardello) per aver sempre voluto, tenacemente, portare a compimento un progetto che, sebbene mio
fin dall’inizio, era finalizzato non a rendere Fabrizio Frosini ricco (la qual cosa è facilmente dimostrabile dai
fatti oltre che dal mio costante comportamento) ma a portare in un territorio “di provincia” alcune
delle più avanzate tecnologie mediche nel preciso interesse della salute dei
cittadini (illuminante quanto scrisse il prof.
Giuseppe Guarino nella sua memoria al Consiglio di Stato del 13.2.96)
; in ciò organizzando,
attraverso l’azienda privata Ecomedica,
servizi sanitari di qualità che si integrassero con quelli pubblici.
In un Paese
civile, una simile finalità avrebbe dovuto non solo essere apprezzata dalla
parte pubblica (Regione, Asl, Comuni della zona), ma addirittura diventare un
esempio di collaborazione “alta” fra pubblico e privato.
Invece il mio progetto si scontrò fin
da subito con un pesante CLIMA DI OSTILITÀ che, addirittura, con
il passare degli anni si rese sempre più evidente e che, in certi momenti, ha
determinato azioni indebite, illegittime e –a mio avviso– decisamente contrarie non solo agli interessi
della Società e della Popolazione (e più
in specifico dei MALATI, come la vicenda PET/RADIOTERAPIA limpidamente dimostra : ovvero quanto poco
essi significhino per una “politica miope” [v.: 4.7.2002] e come si strumentalizzino e si
pieghino agli interessi personali, di gruppo e di schieramento
politico-affaristico, anche le sofferenze dei malati di cancro) ma anche
alla legge.
Tanto che, quando
in mie lettere a esponenti politici regionali o allo stesso Presidente della
Repubblica, ho parlato di “sistema di potere politico-affaristico
caratterizzato in senso mafioso” (riprendendo
espressioni riferite, da politici di primo piano, alla corruzione dilagante in
tanta parte del Paese e la cui esistenza è stata denunciata più volte nelle sedi
istituzionali), ho precisamente inteso come siano ormai acquisiti mentalità
e comportamenti sociali che “consigliano” acquiescenze e remissività:
un’accettazione di subalternità, di asservimento, che non solo umilia la
dignità di chi si prostra, ma determina alla lunga un perverso degrado istituzionale
e sociale.
In quelle mie
lettere esplicitamente sollevavo il problema di fondo che (a mio ben vedere) spiega tutte le ragioni dell’ostilità a Fabrizio Frosini e al suo progetto –e
quindi, in ultima analisi, la ragione per cui Ecomedica andava, per così dire,
“normalizzata”.
Ho infatti
scritto, in vari momenti e sempre firmandomi, a esponenti delle Amministrazioni/Istituzioni
:
A questo “sistema di potere”, con relativamente pochi “pupari” e una
moltitudine di marionette, partecipa (attivamente o passivamente che sia) non
solo una folta rappresentanza di politici, dirigenti e funzionari pubblici, ma anche di imprenditori e in parte
di professionisti: soggetti che, per la loro attività, “dipendono” da
autorizzazioni, concessioni, licenze, conferimenti, consensi, collaborazioni,
concertazioni, discrezioni, intese, …, con la parte pubblica.
In questo sistema prospera chi è colluso. Ma con lo stesso sistema devono fare i conti anche coloro che hanno
bisogno di utilizzarne i canali per agevolare la propria attività. Sono
queste le tossine che condizionano pesantemente la nostra società. Un sistema
profondamente inquinato, ma che viene accettato dai più con rassegnazione.
A questa logica “del clan”, opportunistica e subalterna, vengono
arrogantemente e pervicacemente piegati non solo i Valori che dovrebbero
distinguere una Società Democratica e una Cultura Occidentale, ma il
significato stesso di Morale e di Ragione.
Così che termini come Diritto,
Giustizia, Solidarietà, Onestà
(morale ed intellettuale), Correttezza,
Efficacia ma anche Sensibilità, Rispetto, Amicizia e Dignità, perdono il loro significato,
relativizzato, smarrito, banalizzato, volgarizzato in un orizzonte oscuro e
maleodorante di silenzi, negazioni, omertà, opportunistiche giustificazioni,
falsità, inganni, soprusi, intimidazioni, illeciti,…, insomma : un’umana
miseria che nega –di fatto– perfino il
diritto dei malati a migliori e più celeri possibilità di cura, oltre al
diritto di un’impresa a svilupparsi e a chi ha un progetto valido, coerente e
utile al territorio di concretizzarlo.
DIRITTI : perché mai Fabrizio Frosini (e quindi Ecomedica fino a quando ne sono
stato il responsabile) ha chiesto cose diverse dal riconoscimento dei
propri diritti, garantiti dalla Costituzione Repubblicana.
Per comprendere tutto ciò invito ad avere la
pazienza di leggere queste pagine.
Vi sono anche
riferimenti a fatti accaduti in Sicilia e anche nel Lazio: non hanno attinenza
con i problemi locali (Empolesi/Toscani) di Ecomedica, ma li ho rammentati perché
documentano la mia precisa volontà di realizzare quanto avevo in testa e di
farlo nell’interesse (lecito) di Ecomedica, ma senza accettare diktat o
condizionamenti di sorta.
Credo che la
“storia” qui schematicamente narrata sia esemplare per descrivere il “degrado
istituzionale e sociale” di cui parlo. E anche del mio ruolo nella Società che
ho fondato e costruito: ruolo che ora, certuni, vorrebbero descrivere,
attraverso rappresentazioni artificiose e accuse inaccettabili, come “lesivo”
per la medesima Società.
CRONISTORIA :
Nella prima
metà degli anni ‘80, a seguito della morte del prof. Briani (primario di
Neurochirurgia a Firenze e uno dei più stimati neurochirurghi italiani
dell’epoca) e della situazione assurda –per la stessa attività della divisione
ospedaliera– che per lungo tempo ne
seguì (4 anni senza primario,
fino a che “i politici” si
accordarono e divenne primario il dr. Mennonna, già aiuto del prof. Briani),
maturai la convinzione che non potendo io accettare –per mia natura / modo di pensare / “valori” in cui credevo – le “leggi di fatto” che governano la sanità (ma, a quanto pare, anche ogni altro aspetto
della vita sociale italiana), potevo avere solo due strade davanti a me: o
lasciare l’Italia (cosa che, come si è
reso evidente, sarebbe stata la scelta più idonea) o rimanervi ma a
condizione di provare a costruire, nel privato, qualcosa di valido e
significativo.
Grazie
all’atmosfera che avevo conosciuto in neurochirurgia negli anni di Briani, con
i collegamenti internazioni che allora curavamo (in particolare grazie
all’impegno del gruppo “vascolare” del dr. Gagliardi), mi ero dedicato a
sviluppare metodiche allora nuovissime nel campo della diagnostica con
ultrasuoni (sono stato fra i primi in
Italia ad usare la diagnostica spettrale doppler e poi ecocolor-doppler, anche
transcranico; indubitabilmente uno dei primissimi in Toscana).
Inoltre erano
quelli gli anni in cui non solo la TAC stava fiorendo, ma anche la Risonanza
Magnetica fece la propria comparsa quale diagnostica –in primis, cerebrale.
Per tale
ragione chi aveva una preparazione neurochirurgica era fra gli specialisti
maggiormente stimolati (insieme ai radiologi) a seguire le nuove metodiche e il
loro sviluppo tecnologico.
Su tali
basi andai a costruire quello che volli allora chiamare “progetto Ecomedica” (perché la base di partenza
era rappresentata dalla diagnostica “ecocolor”, che era già diventata la mia
attività diagnostica principale –lavorando
in alcuni istituti privati toscani e poi anche in proprio, dopo aver acquisito
una mia propria strumentazione, che locai presso il centro medico Indiani, in
Empoli, via Roma 21 , riconoscendo al Centro il 25% del fatturato).
Per
dedicarmi al mio progetto a tempo pieno, lasciai nel tempo tutte le mie
attività “esterne”,
ossia all’infuori di Ecomedica (l’ultima collaborazione, quella con la
Sanavir Villa Maria di Pistoia, terminò nel maggio 1995), rifiutando fino
all’anno in corso (2011) ogni offerta di collaborazione ricevuta –e arrivai anche a trasferire gratuitamente
alla Società, nel corso del 1989, la mia attività personale di cui sopra.
Il progetto
che avevo in mente si basava su tecnologie allora d’avanguardia e si sviluppava
fino a considerare acquisizioni importanti, come la RM, volendo in
particolare rimanere aperto alle innovazioni tecnologiche future –purché, ovviamente, avessero un aggancio
pratico effettivo in campo diagnostico e magari, terapeutico (come dal successivo passo che proposi : PET/RADIOTERAPIA).
Questo, è
evidente, avrebbe richiesto investimenti importanti, ben superiori alle mie
possibilità economiche, pertanto implicava la necessità di costituire una
società di capitali, con successivo apporto anche di terzi (soci finanziatori).
Alla fine, nel
1987, mi decisi a fare il primo
passo per la realizzazione del mio progetto :
2 Aprile 1987 : costituzione della Società Ecomedica S.r.l.
da parte della famiglia Frosini.
09/11/1987 :
acquisizione del Centro Diagnostico Indiani – 4 le convenzioni regionali
allora esistenti : laboratorio di analisi, radiologia, cardiologia e
fisioterapia.
L’Istituto Indiani era in stato pre-fallimentare. Averlo salvato e poi
rilanciato venne “visto male” localmente (parte Pubblica): l’atteggiamento
negativo fu palese fin dall’inizio, con ostacoli alla nostra attività (e quindi allo sviluppo della Società).
1 Febbraio
1988 : data inizio attività dell’Istituto
Ecomedica. Fra i primi dipendenti vi erano le segretarie storiche del
“Centro Indiani” (Biondi Marietta e Iacopini Patrizia), che
quindi rappresentano anche un pezzo di “memoria storica” di Ecomedica, essendone
tuttora dipendenti.
Notare che i miei famigliari (Andrea e Stefania
Frosini, poi mia moglie, Lucia Bettini) pur lavorando fin dall’inizio in
Ecomedica, per molti anni hanno avuto un rapporto libero-professionale, essendo
stati assunti come dipendenti solo negli ultimi anni (mio fratello è stato poi costretto ad uscire da Ecomedica nel
corso dell’anno 2011). Inoltre mio padre, Franco, curò gratuitamente i
rapporti con gli istituti bancari dal 1987 al 1996 (anno in cui si ammalò gravemente
–v. 31.8.96). Tutto ciò perché, sempre seguendo le “logiche” del
progetto che avevo immaginato, non volevo che i nuovi soci che avevo necessità
di accogliere ritenessero che io volessi porre me stesso e la mia famiglia
davanti agli interessi della Società. Ritenevo, insomma, che dovessimo “essere
d’esempio”. Diverso
trattamento (ma.. riconoscenza “zero”) usai invece per famigliari/parenti di
Dragoni e Benedetti (: cugina e moglie di Dragoni Fabio; nipote di Benedetti Giorgio).
Con l’inizio
dell’attività del Centro e l’entrata dei primi soci (inizialmente operatori nel campo sanitario, con piccole quote), per
dimostrare loro la mia ferma fiducia nel progetto, volli cedere la mia personale
* attività diagnostica vascolare
alla Società, unitamente all’apparecchiatura diagnostica e al mio personal
computer (allora fra i migliori pc IBM,
che diventò l’elaboratore del centro medico) diventandone solo operatore a percentuale (ciò *
avvenne non solo senza alcuna contropartita economica, ma –anzi– con riduzione
delle mie entrate, in quanto come operatore mi riconobbi solo il 25% sul fatturato della medesima
attività, invece del 75%!).
Questa
decisione consentì a Ecomedica di vedersi riconosciuta dalla Regione Toscana (e
quindi dalla Asl) la convenzione (allora “indiretta”) per color
doppler vascolare (la valutazione oggettiva dell’importanza
del regalo da me fatto alla società è data dalla semplice constatazione della
crescita del relativo fatturato negli anni –via via che tale diagnostica diventava, come
era aspettativa che accadesse, sempre più diffusa e richiesta).
Marzo 1991 : prima formale presentazione del mio “Progetto Ecomedica” ad amici
di mio padre ed altri imprenditori, nella ricerca di “soci finanziatori” per
compiere il passo “Risonanza Magnetica” (per la cui acquisizione, dati i costi,
avevo immaginato una società separata –seppure
integrata–, con Ecomedica Srl società holding. Le vicende con la Regione determineranno però un ribaltamento dei ruoli).
Seguiranno altri
incontri, fino a che –quasi 1 anno dopo, si costituirà Ecomedica
Risonanza srl.
Settembre 1991 : su
mia indicazione, mio padre e Leopoldo Pierozzi incontrano i sigg. Nuti –proprietari
tramite la Serena srl (poi So.Ge.Res) dell’immobile in via Roma 42, Empoli–
iniziando (in particolare con Nuti Andrea) la trattativa che portò, nel
tempo, all’affitto dell’immobile.
Leopoldo
Pierozzi agì sia come socio/amministratore Ecomedica che come agente
immobiliare formalmente delegato dalla medesima società (ne fece fede anche il
compenso riconosciutogli dal CdA Ecomedica Srl del 21.6.93 –benché il contratto con Serena srl fu stipulato da Promedica, il 6.4.93).
Nel Consiglio
di Amministrazione di Ecomedica Srl a quel tempo sedeva anche Forconi Luciano, ritornato ad esserne
uno degli amministratori in questi ultimi anni.
Assenso di
Nuti (purché venisse a breve formalizzato
l’atto di affitto) ad indicare l’immobile, in una formale domanda di
Ecomedica alla Regione Toscana, quale nuovo centro medico della società
Ecomedica, ed in particolare quale sede di installazione delle apparecchiature
RM e TC.
Nel corso del
1991, dopo averne fatto conoscenza attraverso la letteratura medica
anglosassone, ebbi l’intuizione che una nuova diagnostica (PET) –che allora stava facendo i primissimi passi,
ed era in particolare usata in cardiologia e neurologia– avrebbe avuto un importante sviluppo in campo
oncologico. Da lì nacque il mio “progetto
PET”, che elaborai e approfondii nei mesi e anni successivi, con esperti di
medicina nucleare e fisici in Italia, negli Stati Uniti e in Belgio, e che successivamente
estesi alla RADIOTERAPIA (poiché immaginai che tale “associazione”
avrebbe significativamente migliorato il trattamento radioterapico –come oggi
viene oggettivamente riconosciuto).
21/10/1991 : Ecomedica
presentò domanda (la 1° di una lunga
serie) alla Regione per installare la RM
(seguiranno altre domande, sia come Ecomedica che come EM Risonanza, a
fronte dell’atteggiamento
negativo dell’apparato burocratico Regionale –mentre
altri privati, nel frattempo, ottenevano l’assenso all’installazione).
28/10/1991 : parere contrario della Regione ; motivazione : “in attesa
della programmazione sanitaria”
14/11/1991 : atto costitutivo della Società Promedica
(soci: famiglia Frosini ; Atto Costitutivo del notaio Cesare Lazzeroni,
repertorio 87192 – raccolta 8081), con oggetto la realizzazione e gestione di
un poliambulatorio specialistico e di attività diagnostiche –peraltro
diverse da quelle svolte allora da Ecomedica e che vedevo più connesse alla mia
specializzazione e attività di esperto in
ultrasonografia transcranica– e di
riabilitazione (avevo in mente in
particolare quella neurologica, essendo mia sorella Stefania terapista della
riabilitazione. Così avevo pensato a Promedica come la società che potesse
occuparsi di tale nuova attività. In seguito lasciai –e senza alcun
“do-ut-des”– che la riabilitazione
venisse gestita da Ecomedica srl, che già svolgeva una più modesta attività di
fisioterapia di base, per evitare complicate suddivisioni immobiliari da cui
avrebbero potuto discendere altri problemi).
Preciso che
prima di costituire Promedica presentai a tutti i soci (e ai futuri soci
Ecomedica Risonanza a quella data) le ragioni per le quali mi ero deciso a fare
tale passo e le finalità della costituenda Società. Questo lo feci per
correttezza e rispetto verso coloro cui avevo chiesto (direttamente o tramite
mio padre) di partecipare ad un progetto che volevo diventasse un riferimento
importante per il territorio e per l’intera regione. Sarebbe stato pertanto
irrazionale “minare” le basi stesse di tale progetto, oltre che inaccettabile
sul piano etico (per me e per la mia Famiglia), andando a compiere atti
conflittuali nei confronti di persone le quali (a quel tempo) erano da noi
considerate, per la maggior parte, “amici di Famiglia”. Quindi fin dal primo
momento sia Ecomedica Srl che i futuri soci della costituenda Ecomedica
Risonanza Srl non solo erano al corrente, ma nulla ebbero da obiettare.
15/11/1991 :
delibera regionale 9819, con relazione
sulla Risonanza Magnetica (vi è indicato un rapporto auspicato di 1
RM per 200.000 abitanti, quindi nulla osterebbe ad autorizzare EM).
18/12/1991 :
al convegno pubblico con Assessore Magnolfi e Dr.ssa Sassu (Dpt Sanità,
Regione Toscana), che organizzai
a Empoli, agli Agostiniani, su “Collaborazione Pubblico-Privato per una
Sanità dalla parte dei cittadini”, riconoscimento dell’assessore della
validità del progetto di sviluppo che prevedeva l’installazione della RM, non
presente nel territorio Empolese-Val d’Elsa e Zona del Cuoio (ma nel Gennaio 1992 Magnolfi si dimise
per candidarsi alle elezioni politiche; come assessore lo sostituì Fratini).
14/01/1992 : costituzione della Società Ecomedica Risonanza, con entrata
di nuovi soci. I soci fondatori della medesima società, oltre a me (socio a
titolo personale e anche attraverso Ecomedica Srl), furono: Ecomedica Srl
(amministratore Frosini Andrea), Tognetti Gianfranco, Animar Srl di Tognetti
Gino, Buti Carla, Meetti Maria Cristina, Meetti Franco, Bertoncini Michele,
Pierozzi Luca, Pierozzi Cristina, Giacob Srl (amministratore Goi Gino),
Lombardi Antonio Angelo, Fornettoli Cinzia, Dragoni Giuseppe, Berni Raffaele,
Giunti Gianni, Parasuco Forturella Giuseppe.
Seguì la formalizzazione
di nuova richiesta (la 2°)
alla Regione per RM e TC (19/05/1992).
13/02/1992 :
incontro con assessore Fratini. Questi assicurò che avrebbe seguito l’iter
della domanda per la RM, al fine di garantire l’equità dei procedimenti. Dopo
le elezioni politiche (Magnolfi non venne eletto alla Camera), Fratini si
disinteressò completamente di Ecomedica. Anche in un successivo incontro con
lui a Livorno, il 21 Marzo '92 , ottenuto dal socio Tognetti,
Fratini si rivelò assolutamente indifferente alle nostre ragioni.
14/07/1992 : "no" della Regione a EM Risonanza,
per la RM, con la stessa motivazione del 28.10.91 .
Già dal Febbraio
1992 si era intanto intensificata la ricerca di dialogo con la “parte
pubblica”: nel tempo vi furono numerosi incontri con assessori e consiglieri
regionali/sindaci/esponenti politici della maggioranza, professori
universitari…. Sostanzialmente tutti sottolineavano però la difficoltà a far accettare la
realtà Ecomedica a livello politico locale e fiorentino. Un
“suggerimento” da parte della Dott.ssa Silvana Sassu a rivolgersi a tal
Rapalini (Dpt Sanità regionale), anche attraverso l’azienda GE, non
venne da me accolto.
Non ottenendo
risposta positiva, pur continuando nella ricerca di dialogo, la maggioranza dei
soci fu d’accordo nel dare parimenti inizio ad azioni legali (TAR), al fine di
ottenere il rispetto del nostro oggettivo diritto ad installare la RM.
30/09/1992 :
incontro con prof. Masi, medicina nucleare Careggi, per presentargli la mia
intenzione di presentare domanda di installazione per PET.
08/10/1992 : domanda di EM Risonanza al
Ministero Sanità per PET ;
ritrasmessa, l’8.1.93, dal Ministero alla Regione Toscana,
che ne prese atto con lettera
dell’assessore Fratini (v. 01/03/1993).
Ottobre 1992 : ricorso al TAR Toscana per la RM da parte
di Ecomedica Risonanza (studio Morbidelli).
25/11/1992 : ricorso respinto dal TAR; motivazione
: non si può alterare una programmazione
regionale in fieri.
01/03/1993 : la Regione
Toscana (Assessore Fratini) scrisse a noi e al Ministero garantendo che
una commissione regionale era stata appositamente costituita per definire gli
standards per l’installazione della PET.
Ma la Regione non volle mai dare alcun seguito a ciò, né volle mai spiegare il
perché.
06/04/1993 : a
seguito della rinnovata richiesta di Nuti di una pronta decisione circa
l’affitto dell’immobile, non essendovi unanimità fra i soci della Ecomedica
Risonanza srl, parte dei quali voleva che aspettassimo il riconoscimento
regionale, venne formalizzato
da Promedica il contratto di locazione con la Società
Serena (poi So.Ge.Res. srl), stante il ribadito impegno d’onore di tutti i
soci delle srl Ecomedica ed Ecomedica Risonanza, in caso di assoluta
negatività regionale, a sollevare Promedica da ogni rischio connesso alla
stipula dell’affitto per un immobile di 1200 mq (quindi marcatamente sovradimensionato per Promedica). Fra i soci di
Ecomedica Risonanza srl comparivano già allora Dragoni, Berni, Fornettoli, Bertoncini,
Tognetti, Buti e altri. Fra i soci Ecomedica srl: Forconi, Pierozzi e
altri. Tutti loro erano pertanto a puntuale
conoscenza di quanto sopra.
Essendosi successivamente
convinti tutti i soci che occorresse andare avanti con il mio progetto, tre
mesi dopo venne firmato il contratto
di sublocazione a Ecomedica (07/07/1993) –poi parzialmente modificato il 06.11.2000
<ma con effetto economico dal 01.07.2001>.
Nella ripartizione dei locali fatta nel 1993,
Promedica lasciò a Ecomedica (senza
alcuna contropartita economica) lo sviluppo della nuova attività di
riabilitazione (cfr. 14/11/1991), conservando invece quella del poliambulatorio
(date le normative regionali vietanti rapporti fra medici “pubblici” e
Istituti accreditati). N.B. : gli studi Promedica si limitavano a 4 stanze (che, quando libere, rimanevano
a disposizione di Ecomedica). Per il subaffitto Ecomedica pagava a Promedica
una somma, comprensiva di IVA, di c. 70,00 Euro/mese
superiore al costo totale dell’affitto pagato da Promedica a Nuti
(nei primi anni, quale massimo atto di trasparenza, chiesi addirittura all’allora
consigliere Mauro Lastraioli di
riferire anche sui bilanci Promedica nella presentazione della situazione
economica di Ecomedica!).
30/09/1993 : Ecomedica, sottolineando la
necessità di rispondere alla concorrenza degli altri Istituti privati
(oggettivamente favoriti, rispetto a noi), presentò ulteriore domanda alla
Regione per la RM (3°).
05/01/1994 : per “silenzio/assenso” la
domanda di installazione per la RM si intese finalmente accolta.
Fu pertanto
possibile formalizzare l’acquisto delle apparecchiature ed iniziare i lavori
nel nuovo immobile. Come tecnico venne scelto l’ing. Scappini; i
lavori avrebbero dovuto essere eseguiti da Luciano Forconi, così come
concordato sia nel CdA Ecomedica srl che nel CdA Ecomedica Risonanza srl, salvo
poi venire a sapere da Remo Fontanelli che Forconi medesimo si era tirato
indietro (mai spiegate le ragioni ai CdA)
e che lui era disponibile a subentrare. Fontanelli (socio in Ecomedica Risonanza, socia di
maggioranza di Ecomedica srl) venne quindi incaricato di eseguire i lavori (assai rilevanti per le particolari esigenze
legate all’installazione della RM e TC) per conto di Ecomedica.
Non solo la diretta conoscenza degli interessati e degli altri consiglieri di
amministrazione e soci delle due società (fra
i quali: Dragoni, Benedetti, Berni, etc..), ma anche la documentazione tecnica e
contabile curata dall’ing. Scappini
e le fatturazioni della società di Fontanelli lo dimostrano.
02/05/1994 :
Delibera G.R. 3838 (costituzione elenchi delle istituzioni private
autorizzate ad eseguire esami RM e TC in convenzione “indiretta” ; termine
scadenza : agosto 94)
19/09/1994 :
poiché la 3838 presupponeva l’avvenuta installazione di RM e TC entro l’agosto
’94 (cosa impossibile per Ecomedica,
visto il limitato tempo a disposizione), Ecomedica ricorse al TAR per
ottenere la propria inclusione nell’elenco (pare negativo del TAR).
28/09/1994 : installazione della RM.
10/10/1994 :
approvazione dell’elenco delle strutture
convenzionate di cui alla Delibera Regionale 3838 , con esclusione di
Ecomedica.
24/10/1994 : la ASL di Empoli, con propria
circolare, rifiutò di autorizzare esami TAC, dichiarando di non avere
necessità di Ecomedica –benché la nostra TAC fosse la più tecnologicamente
avanzata in Italia (ma gli utenti locali potettero
continuare a rivolgersi agli altri privati convenzionati della Toscana).
03/11/1994 : incontro
di Tognetti con prof. Morettini, presidente IV Commissione C. Regionale, che
garantì il suo appoggio al “diritto di EM ad avere la convenzione” (ma in
realtà nulla seguì).
29/12/1994 :
nuovo ricorso al TAR contro l’esclusione dall’elenco delle strutture
convenzionate (cfr. 10/10/1994)
–parere negativo del TAR.
Nel
corso del 1994 , fino al marzo 1995 vi
furono continue ingerenze e rallentamenti nella pratica USL per il
trasferimento del Centro nella nuova sede, in particolare ad opera della
responsabile del Servizio di Igiene, dr.ssa Baccini. L’atteggiamento
irrazionalmente negativo della medesima venne infine superato per il diretto
intervento del DG (dr. Vezzosi) e del DS (dr. Carloni) della USL, che di fatto
“dimissionarono” la dr.ssa Baccini.
Da Febbraio a
tutto Aprile 1995 : trasferimento delle attività di : laboratorio
analisi, fisioterapia, radiologia, ecografia, cardiologia in via Roma 42.
Maggio 1995 : pur avendo installato la RM e la
TC, la Regione
ci negò la convenzione, sostenendo che le apparecchiature non
risultavano installate al momento della delibera riguardante l’accordo
convenzionale con gli istituti privati [l’allora DG Usl, Vezzosi, sollecitò
addirittura la Regione a riconoscerci la convenzione, il 9 Ottobre, motivandola
come utile alla stessa Usl]. Nuovo ricorso al TAR, ancora con esito negativo.
Luglio 1995 : appello al Consiglio di Stato
(avv.ti D’Amelio e Passalacqua; poi dal 02/96 prof. Guarino).
16 Settembre
1995 : inaugurazione ufficiale della sede di Via Roma 42. Poco tempo dopo: NAS
in Ecomedica per contestare una presunta “pubblicità non autorizzata” sui
quotidiani La Nazione e Il Tirreno. Il pubblico ministero riconobbe la mia totale
estraneità –quale amministratore della società– e chiese egli stesso
l’assoluzione per non aver commesso il fatto (udienza del 11.1.1999); la
pubblicità era stata infatti commissionata ai giornali dalle ditte esecutrici
dei lavori in Ecomedica, per loro propria pubblicità.
01/02/1996 :
incontro con Cirri, segretario assessore Martini, (con Bianchini,
Ass.Industriali FI) per la RM.
07/02/1996 : a
Roma, dal prof. Guarino, per ricorso Consiglio di Stato.
27 febbraio 1996 : il Consiglio
di Stato ci dette ragione (ricorso curato particolarmente dal prof. Guarino), pertanto
nell’Aprile ’96 la Regione Toscana dovette deliberare l’inserimento di
Ecomedica negli elenchi (per RM e TC). La convenzione per RM e TC ci
venne formalmente riconosciuta dalla Regione Toscana nel Maggio 1996.
01/07/1996 : delibera della Regione n.821 con
imposizione di “TETTI” per i singoli centri convenzionati, oltretutto con riferimento all’attività da
questi effettuata nel 1995. (= quando Ecomedica aveva in corso il
trasferimento ed inoltre, per ben 5 mesi, priva di convenzione per RM e TC)
.
31 Agosto 1996
: ictus emorragico di mio padre (che fino allora aveva curato per Ecomedica –gratuitamente– i rapporti con le banche). In quei mesi (Luglio
e Agosto 1996) egli era molto preoccupato per Ecomedica, a seguito della
decisione della Regione di imporre “tetti” agli istituti privati; tetti
determinati sulla base del “fatturato convenzionato raggiunto nell’anno
precedente” * (Delibera Regione
Toscana n. 821 del 01/07/1996).
Quell’Agosto
‘96 la USL di Empoli ci comunicò i tetti consentiti per quel medesimo anno :
ovviamente estremamente punitivi, essendo stato il 1995* l’anno nel quale non solo Ecomedica si era trasferita nella sede
di via Roma 42 (con sospensione delle diverse attività per periodi da 1 a 3
mesi –il periodo più lungo fu a carico della radiologia), ma anche perché, per ben 5 mesi, era stata priva
di convenzione per la RM e la TAC (installate, ma con possibilità di
svolgere solo attività privata).
Il carattere
ansioso di mio padre venne influenzato da tale situazione. Questo facilitò (non
causa, quindi, ma certo concausa)
l’evento emorragico cerebrale e l’emiplegia dx conseguente, con deficit del
linguaggio (emiplegia - disfasia dalle quali non si riprese più e patologia
per cui morì nel febbraio 2007).
Ottobre 1996 :
ricorso al TAR contro la DR 821 (esito negativo).
28/12/1996 :
vennero stabiliti i “TETTI” anche per il 1997 (anche per le attività di RM e
TAC, con riferimento all’attività convenzionata effettuata da Ecomedica nel
1996 (= attività assolutamente iniziale).
11/01/1997 :
incontro con prof. Biti alla presenza del prof. Pupi –med. Nucl. Careggi- e
dell’ing. Scappini, per valutare la possibilità di realizzare un servizio di Radioterapia (in convenzione con Università). Il
prof. Biti si attivò personalmente con Regione e Asl, ma non vi fu alcun
risultato concreto. Da allora, io ribadii ogni anno a Regione e Asl la
disponibilità di EM alla realizzazione della RT, visto il deficit di offerta.
Aprile 1997 : il TAR Toscana discusse nel merito del
ricorso vinto al Consiglio di Stato, riconoscendone la validità, ma con una
formula che ci rese impossibile chiedere i danni all’amministrazione pubblica.
Dal Giugno
all’Ottobre 1997 (e ancora nel gennaio e febbraio ’98) ci vennero inviate varie
intimazioni da parte di ASL toscane a non eseguire esami a cittadini residenti
nei loro territori, nonostante i “tetti” ce lo consentissero.
14/11/1997 : segnalazione all’Antitrust
(Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato). Il 26.6.98 :
segnalazione dell’Antitrust al Parlamento con denuncia delle gravi distorsioni
della concorrenza determinate da un “utilizzo improprio dell’accreditamento e/o
degli accordi” e invito a “sostituire
all’attuale discrezionalità nella [..] selezione delle strutture erogatrici,
meccanismi di scelta fondati su [..] criteri equi, oggettivi e trasparenti”.
20/02/1998 :
richiesta all’Assessorato Sanità regionale di chiarire quale comportamento
dovesse tenere Ecomedica in merito alle intimazioni delle Asl di Prato, Lucca e
Livorno. Dopo vario tempo, a voce, venne riconosciuto il nostro diritto ad
eseguire gli esami.
07/02/1998 :
incontro con sindaco Bugli per chiedergli un intervento politico a sostegno
della PET.
16/02/1998 :
incontro a Empoli con prof.ri Biti e Pupi per Radioterapia e PET.
Febbraio e poi
Maggio 1998 : incontri con dr. Galanti, DG Azienda Careggi, per discutere la
proposta di Ecomedica di
acquistare e installare un ciclotrone a Careggi, per produrre
radioisotopi per la PET che sarebbe stata installata là, a condizione che
potessi realizzare il centro PET di Ecomedica.
23/02/1998 :
presentazione a Cirri, segretario assessore, della proposta EM per ciclotrone a
Careggi.
Giugno 1998 :
colloquio di Tognetti con vicepresidente regione Mariolina Marcucci per PET.
17/09/1998 :
nuovo incontro a Careggi con Galanti e Masi, per ciclotrone/PET. Poi
(17/11/1999) in regione con Cirri, Galanti, Bianchini, sempre per
ciclotrone/PET. Dopo qualche mese di silenzio, venimmo informati che la
Regione aveva deciso di acquistare in proprio un ciclotrone.
26/03/1999 :
in Conferenza dei Sindaci, il
sindaco di Montopoli apostrofa il DG Asl11, Vezzosi, di “massone e socio
Ecomedica” (né direttamente né indirettamente, Vezzosi è mai stato
socio).
22/09/1999 : a
Siena, per proposta di realizzazione centro PET alle Scotte, d’accordo con il
direttore generale, dr. Macchi. Con il dr. Macchi facemmo, nei mesi successivi,
2 riunioni in Regione (cfr di seguito) non riuscendo però ad ottenerne
il consenso.
07/10/1999 :
incontro con Sindaco Siena, per presentare anche a lui la proposta PET.
03/11/1999 :
incontro con Pupi e Biti a Firenze per PET/Radioterapia, per discutere su come
poter far capire alla Regione la necessità di quei servizi per il territorio.
03/01/2000 :
il dr. Alessandro Reggiani
diventa DG Asl11. In occasione del primo incontro con lui, il 25/01,
Reggiani a “muso duro” affermò di non essere ostile a quei privati che
“accettano di ridurre il proprio grasso”. La mia risposta che Ecomedica
“grasso” non ne aveva proprio, non piacque affatto a Reggiani, che lo dimostrò
congedandoci subito e malamente. Da allora l’atteggiamento del medesimo per
Ecomedica (e Frosini) è sempre stato negativo (fino alle mie dimissioni da Presidente
CdA).
31/01/2000 : tramite
un mio parente, presentai il progetto PET al dott. Gaetano
Vignola, INFN Frascati,
cui proposi una collaborazione fra Ecomedica e l’Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare, per la produzione di radioisotopi. Da lui, venni indirizzato al dott.
Calabretta e al dott. Giacomo Cuttone, dei Laboratori Nazionali del Sud, Catania, fisici
esperti in ciclotroni –iniziò così la
collaborazione con INFN e Università di Catania.
09/02/2000 :
con DG Siena, Macchi, in Regione Toscana per PET : incontro con dr. Cravedi, coordinatore del dipartimento
Sanità. Assenza di sviluppi.
11/04/2000 :
incontro con Biti a Empoli, per la Radioterapia
(conferma della refrattarietà della Regione).
08/06/2000 :
incontro con DG Asl11 –ci chiese di studiare la realizzazione di un call
center per la Asl.
22/06/2000 :
su indicazione del DG Asl11, ci recammo a Rovigo per studiare il loro sistema
di call center ; il 27/06 facemmo quindi una riunione alla Asl11, dando loro
una relazione e dicendoci disposti a realizzarlo. Dopo qualche tempo il DG
ci comunicò che la Asl ci avrebbe pensato autonomamente, visto che… “EM non
aveva mostrato interesse” (!).
11/07/2000 (e
ancora il 23/9): presentazione del progetto PET a Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale, per sottoporre
anche a lui il senso dell’operazione. Nencini si rese conto della validità
della stessa e il 27/09/2000 , in
Consiglio Regionale, mi presentò all’assessore Enrico Rossi; questi mi dette
appuntamento in assessorato il 9 Ottobre,
perché gli illustrassi il progetto PET (cosa che avvenne).
21/11/2000 :
incontro con Asl11, dr Roccato, per CUP –volontà di imporre a EM una
gestione appuntamenti riservata solo alla Asl (= esclusione di Ecomedica dalla gestione dei
propri appuntamenti : primo ed unico esempio in Toscana di Cup
“fondamentalista”).
28/11/2000 :
richiesta consulenza legale Prof. Avv. Merusi, Pisa
06/12/2000 : a
Rieti, con Andrea Dringoli, per proposta di centro PET con Asl
Rieti, in accordo con DG, dr. Galbiati. Vi ritornai più volte, anche con l’ing. Scappini. A Roma, con
Galbiati e altri (v. 24/05/02), incontrai anche il direttore
dell’Ispesl, per illustrargli il “progetto PET-ciclotrone” da realizzare come
Ecomedica a Rieti. La Regione Lazio
escluse però Rieti dai centri regionali autorizzati a dotarsi di PET.
14/12/2000 :
convegno a Empoli, su “pubblico-privato” e PET, al quale intervenne il DG Asl11
in modo molto critico verso Ecomedica; il giorno successivo il DG telefonò
all’allora sindaco Bugli, facendo pesanti dichiarazioni su Fabrizio Frosini e
minacciando ritorsioni nei confronti di Ecomedica (!).
19/12/2000 :
alle ore 12 AM, vero e proprio “ultimatum” dalla Asl (scadenza
ore 24 del medesimo giorno!) perché accettassimo il CUP “fondamentalista”
(= solo per Ecomedica veniva
arbitrariamente stabilito che gli appuntamenti in convenzione erogati presso
Ecomedica stessa fossero dati solo e soltanto dal CUP pubblico), pena la
decadenza delle convenzioni.
28/12/2000 :
intervento di Ledo Gori, segretario di Rossi, che garantì che in caso di nostra
accettazione del CUP, la Asl avrebbe aumentato il nostro budget. Affermò anche
che EM sarebbe stata inserita nel CUP nel corso dell’anno, perché, disse, “è un
vostro diritto poter dare gli appuntamenti, pur all’interno del CUP”. Disse
inoltre che Reggiani era
pronto ad azzerare le convenzioni ad Ecomedica, ma che la Regione era contraria. Accettammo il Cup e ottenemmo un aumento del
budget. Ma non per fisioterapia e laboratorio, il cui budget annuale fu “0”. Agli
altri laboratori di analisi del territorio fu invece riconosciuto un minimo
budget annuale (solo dopo
due anni, la Asl accettò di riconoscere tale minimo budget –c. 1000 €- anche a
EM ; ma non per la
fisioterapia, che rimase così esclusa anche dall’accreditamento).
08/01/2001 :
iniziarono le prenotazioni via CUP, con gestione unicamente Asl del medesimo (contrariamente
a quanto aveva garantito Gori, EM fu impossibilitata per oltre 2
anni ad effettuare prenotazioni in proprio, per gli esami eseguiti presso
l’Istituto, con notevoli inefficienze, complicazioni e perdita di utenti
esterni, a oggettivo favore dei nostri concorrenti privati. Caso unico
in Toscana di Cup “fondamentalista”).
24/01/2001 :
incontro con ing. Romeri, coordinatore dpt sanità, su indicazione dell’assessore
Rossi, in merito alla programmazione regionale
PET.
30/03/2001 :
nuova richiesta alla Asl11 di pagamento delle prestazioni relative al 1996.
Aprile 2001 :
agreement con IBA (Louven) per la produzione di radiofarmaci a Catania, in caso
di realizzazione del centro PET/Ciclotrone (21 Maggio: visita in Belgio con dr. Cuttone, per siglarlo).
20/04/2001 :
alla ns richiesta di pagamento del pregresso 1996 il dg Asl11 rispose: “nulla vi è dovuto”.
05/05/2001 :
lettera a assessore Rossi e coordinatore Romeri, su programmazione regionale PET.
12/05/2001 :
lettera del dg Asl11, Reggiani, sul tema “franchigie” (quota pagata dal
cittadino non esente) con l’affermazione che “esse partecipano alla
determinazione del budget annuale” (andando in tal modo a ridurre il budget
annuale predefinito -cosa contraria alla lettera del contratto firmato con la
Asl).
24/05/2001 : ISPESL, Roma, per il progetto PET Rieti –riunione con direttore Ispesl, dr Moncaldi;
dg Rieti, Galbiati ; dr Cuttone, INFN Catania ; prof. Milano e ing. Scappini.
Moncaldi lodò il progetto di Ecomedica (purtroppo la Regione dette parere negativo
per un centro PET/Ciclotrone a Rieti).
29/05/2001 :
con ing. Scappini e dr Cuttone, presentazione domanda installazione PET/Ciclotrone
a: Comune, Ufficio Unico e Asl di Catania.
04/06/2001 :
nuova lettera a Regione Toscana per PET.
10/07/2001 :
incontro, per PET, con vicepresidente Reg. Toscana, prof. Passaleva.
20/07/2001 :
sollecitazione per PET all’ing. Romeri, Reg. Toscana (nessuna risposta
scritta ; a voce : “la programmazione sanitaria è ancora in fieri”).
Agosto 2001 :
comunicazione che, a seguito di un precedente incendio doloso (mafioso) negli
archivi dell’ufficio tecnico comunale di Catania, risultavano irreperibili documenti
relativi all’immobile scelto quale sede del centro PET. Successivamente, altri
problemi connessi all’immobile ci costrinsero a non dare più seguito al
progetto. Anche il tentativo di spostare la sede in un
comune vicino (Valverde,
15 Novembre) si rivelò impraticabile per la tempistica: la
Reg. Sicilia fissò infatti tempi troppo brevi per la presentazione della
domanda, quindi autorizzò PET e Ciclotrone ad una società privata di Bagheria
–il cui titolare, Michele Aiello, è oggi in carcere per associazione mafiosa, perché prestanome di
Provenzano, così come l’allora presidente della regione, Totò Cuffaro, per
“favoreggiamento a Cosa Nostra”).
17/10/2001 :
per tramite dell’Assessore comunale Tani, incontro a Firenze, in Palazzo Vecchio, con
Assessore comunale alla Sanità, Billi, e DG Asl10 (Firenze), Menichetti, per
valutare fattibilità di realizzazione centro PET a Firenze (trovando così tante resistenze per Empoli).
Il dg dell’Asl10 ci bloccò dicendo che occorreva attendere il piano regionale.
Era presente anche l’ing. Scappini.
26/11/2001 :
fax del D.S. Asl11 Scarafuggi con richiesta perentoria del 25% di sconto sul
budget per RM, minacciando
altrimenti l’accordo Asl con altri privati.
28/12/2001 :
fax da avv. Santoro, per conto del DG Asl11, con minaccia di causa per danni se
non avessimo accettato. Non accettai la minaccia, ribadendo l’offerta per
sconti più limitati.
31/12/2001 :
accordo su contratto Asl, con Scarafuggi, con sconti accettabili per Ecomedica.
Febbraio 2002
: la Asl11 affitta una RM su camion (5 giorni al mese a Sovigliana ;
2 giorni al mese a Castelfiorentino) per offrire 1500 “esami aggiuntivi nel
2002 , ad un costo –allora dichiarato- di c. 400 mila euro (esami che EM avrebbe potuto
erogare a costi inferiori). La Asl si rifiutò di rivelare il costo finale, che voci interne
all’azienda pubblica riferirono “più alto di quanto preventivato”.
Anche interrogazioni in Consiglio Comunale rimasero di fatto senza risposta.
Notare che in occasione di guasti alla RM su camion, i pazienti furono
trasportati con pulmino Asl11 all’IRT di Pistoia (istituto privato
convenzionato) : alla richiesta di spiegazioni, il DS Roccato rifiutò sempre di
rispondere. Così come alla richiesta che ci venisse spiegata la ragione per cui
all’IRT potessero rivolgersi senza problemi tante persone della nostra zona,
impossibilitate a fare esami in Ecomedica per il budget inadeguato accordatoci.
Ancora: perché alla Clinica Leonardo di Sovigliana era stato accordato un
budget a parte per i pazienti provenienti da altre Usl, mentre a Ecomedica
questo non veniva riconosciuto.
01/03/2002 :
ordine per PET (Philips “Allegro”
; ordine poi modificato a TAC/PET “Gemini” il 24/4/03)
16/03/2002 : annullamento del progetto PET a Valverde, non essendoci ancora la concessione edilizia*
e avendo la Regione Sicilia deciso di accreditare gli istituti privati già
convenzionati al 31 Dicembre 2002. *Oltretutto, 8 mesi prima il
proprietario dell’immobile, aveva sporto querela contro l’ufficio tecnico del
Comune, per una vicenda diversa, creando conflitti ulteriori.
29/03/2002 :
nuova sollecitazione per PET al
coordinatore dpt sanità, Romeri, e assessore Rossi.
05/04/2002 :
mia lettera al Presidente
della Repubblica e al presidente della Regione per PET. Qualche tempo dopo, Tognetti venne a trovami per dirmi di
aver ricevuto una telefonata da Ledo Gori: Reggiani era infatti
inviperito e chiedeva “la mia testa”, sostenendo che non avrebbe più trattato
con Ecomedica fino a quando Frosini ne fosse stato il titolare. Gori si
appellava a Tognetti perché io accettassi di “mettermi da parte”!
15/05/2002 :
mia richiesta di audizione alla IV Commissione Consiglio Regionale per
illustrare quanto posto all’attenzione di Ciampi e Martini (risposta:
silenzio).
28/05/2002 :
Siena, incontro col Rettore Università, prof Tosi, per PET, accompagnato dal prof Gioffrè. E l’8 Luglio,
con DG Azienda ospedaliera, dr.ssa Semplici.
18/06/2002 : mia lettera al Sindaco Bugli per
denunciare i soprusi e le prevaricazioni del DG Asl, oltre all’assurda
situazione ragionale su PET e Radioterapia.
26/06/2002 :
in Regione, da Ledo Gori, per la PET
a Empoli (muro di gomma).
Nei mesi di Maggio
e Giugno, a causa anche di guasti e altre difficoltà presso la Radioterapia di Careggi, malati di
cancro in attesa di eseguire i trattamenti manifestarono pubblicamente il loro
sconcerto, con dichiarazioni rese non solo localmente, ma anche alla stampa
nazionale e al TG1. A seguito di ciò, la Regione divenne
finalmente sensibile al problema. L’Assessore chiese quindi al sindaco Bugli di fissare un incontro con
Ecomedica. Questo venne fissato il 4 Luglio, nonostante io ritornassi
proprio quel giorno dall’estero (e quindi volutamente in mia assenza).
04/07/2002 : in
Comune, alla presenza del Sindaco Bugli, l’Assessore Rossi,
ricordando come da anni ci proponevamo per la Radioterapia, chiese a Ecomedica
di realizzarla entro 12 mesi, essendo “priorità della regione” ridurre l’attesa di molti malati di
cancro (2400 nella sola area Firenze/Prato/Empoli; da qui la
Delibera di Giunta 885/5.8.02), attivando con EM un rapporto di
convenzione. l’Assessore Rossi, accompagnato da Ledo Gori, dopo aver affermato
che “fosse per Reggiani
Ecomedica chiuderebbe” (ed aver aggiunto “ma la Regione non vuole che
Ecomedica chiuda bensì che si sviluppi”) garantì che la Asl avrebbe convocato
Ecomedica in brevissimo tempo per definire l’accordo. In realtà la Asl fece di tutto per prendere tempo,
tanto che l’incontro avvenne solo il 1 Ottobre (e non andò come le
parole di Rossi avevano fatto ritenere dovesse andare).
Dopo il 4
Luglio, fino al 1 Agosto, seguirono altri 3
incontri con Ledo Gori, ma la Asl non dette alcun segno di sé. Nel frattempo,
avendo fin da subito proposto alla Regione e al Sindaco che la Asl ci vendesse
l’ ex-Anfor, di via Cherubini, alla quale eravamo
interessati da tempo (e la Direzione Asl ne era a conoscenza), venimmo a sapere il 12 Luglio
che, solo pochi giorni prima, la Asl aveva “venduto” l’immobile ad una società
immobiliare di Pistoia (Eustachio
Borgonovo srl). In realtà non di vendita si trattava, ma di un compromesso –come
venimmo a sapere molto tempo dopo.
Ad oggi, sono sempre a chiedermene la
logica: la Direzione di una Azienda USL, proprio quando l’Assessore alla Salute
della Rg. Toscana, individuando nella Radioterapia una priorità per la Regione,
chiede a Ecomedica e alla Asl11 di attivarsi immediatamente perché il problema
sia risolto al più presto, decide di alienare un bene immobiliare ottimale a
tale scopo, preferendo stipulare un compromesso con una società terza
interessata a (legittimamente) speculare sul bene, cambiandone la destinazione
d’uso (da direzionale che era) e presentando in Comune un progetto di 3-4
palazzi (progetto stranamente autorizzato dal Comune in pochissimi mesi),
piuttosto che venderlo a Ecomedica…
05/08/2002 : Delibera Regionale su
Radioterapia, con l’indicazione che per realizzare i 3 centri (Firenze,
Prato, Empoli) potrà essere seguita sia la strada della realizzazione pubblica,
di joint venture pubblico/privato o di convenzione con strutture sanitarie
private accreditate o da accreditare.
10/09/2002 :
la Regione, in merito alla nostra richiesta di accreditamento, motivando norme
regionali per l’accreditamento istituzionale, escluse la branca di
fisioterapia/riabilitazione perché la Asl non volle riconoscerci alcun budget
relativo, purché piccolo. Eppure altri privati, anche in mancanza di contratto
con le Asl di riferimento, vennero accreditati (es.: Santa Chiara a Firenze).
01/10/2002 :
incontro per la Radioterapia con la direzione Asl11
(Reggiani, Roccato e Mazzoni Claudio). Erano presenti anche Dragoni Fabio e
Maestrelli. Iniziammo a parlare di radioterapia in un’atmosfera tranquilla,
nonostante la richiesta di realizzarla non a Empoli ma –irrazionalmente– prima a S.Miniato e poi, alle mie precise
obiezioni, a Castelfiorentino. Quindi, di punto in bianco, ci venne comunicato
che la Asl aveva necessità di modificare il contratto
con Ecomedica per il 2003, proponendoci di fatto un dimezzamento del budget rispetto al 2002 (sostanzialmente il
ritorno al volume finanziario del 1999). Mi opposi fermamente. Dopo 2 mesi
riuscimmo a “limitare i danni” a c. il 20% in meno. All’inizio del 2003, ancora
a seguito di mie “manifestazioni”, ci venne poi “concessa la grazia”
dell’entrata nel CUP, vale a dire la possibilità di dare anche noi gli
appuntamenti per le prestazioni da noi stessi erogate (come avevano sempre
fatto tutti gli altri privati in Toscana e nel resto d’Italia).
04/10/2002 :
incontro a Firenze con d.g. Asl10, dr. Menichetti, su sua richiesta; ci chiese
se EM fosse interessata a realizzare la Radioterapia alla SS Annunziata
(Antella) e ad affittarla poi alla Asl. Rispondemmo che saremmo stati
interessati in caso di gestione, ma non ad una operazione puramente
finanziaria. Erano presenti anche l’ing. Passaleva e Benedetti.
25/11/2002 :
incontro in Regione con Ledo Gori e dr.ssa Semplici, DG ospedale delle Scotte,
Siena, per valutare la possibilità di realizzare la PET a Siena, riprendendo quanto iniziato col precedente d.g. , dr.
Macchi. La cosa non ebbe poi seguito.
07/01/2003 :
in Regione (con Ledo Gori e Biti) per la Radioterapia.
In quell’occasione mi venne consegnato da Gori un documento di Biti sulla gestione dei “centri periferici”
da parte di Careggi, con l’utilizzo di medici specializzandi a rotazione. Biti
chiese anche che Ecomedica acquistasse apparecchiature Electa. Precisai
di volere la più ampia collaborazione con l’Università, ma nel rispetto
dell’autonomia di Ecomedica e della qualità del servizio. Biti considerò queste
parole “offensive”. Venne fissato un secondo incontro il 31/01, poi annullato
su richiesta del DG Asl11.
13/02/2003 :
Roccato, DS Asl11, ci scrisse rifiutando il pagamento degli esami di RM
eseguiti –con urgenza- da EM a pazienti
ospedalizzati, su richiesta dei responsabili medici ospedalieri della Asl,
sostenendo come il ns. contratto avesse valore solo per gli appuntamenti CUP (allucinante!).
25/02/2003 :
riunione con 3 soci imprenditori edili (: Dragoni, Fontanelli e Forconi) per ex-Anfor. Giuseppe Dragoni, che in precedenza aveva avuto
incarico di reperire un immobile adatto a Ecomedica, era riuscito infatti a
sapere (dal dott. Lepri, ex DA Asl11) chi avesse acquistato i diritti
sull’ex-Anfor. Il 13 Marzo Giuseppe e Fabio Dragoni incontrarono a
Pistoia i soci della Eustachio Borgonovo Srl, dicendosi interessati ad
acquisire l’immobile in proprio (tacendo –come da mia indicazione- l’interesse
Ecomedica).
17/04/2003 :
telefonata di Biti per chiedere se rispondesse al vero (come riferito da Reggiani ad una
riunione di Area Vasta) che Ecomedica non fosse più interessata alla
Radioterapia. Scrissi pertanto (29/4) all’Assessore Rossi e a Biti per
ribadire che Ecomedica non aveva assolutamente mutato idea.
Il 17 Aprile
ci fu anche l’accordo fra
Dragoni e l’Eustachio Borgonovo.
Fine Aprile 2003
: Dragoni fece costituire
a Petri e Giovannoni l’immobiliare Edil2010 per acquisire i diritti
sull’ex-Anfor e quindi farne la futura sede di Ecomedica.
Il 28
Maggio venne firmato il contratto di
acquisto dell’immobile dalla Asl11.
Edil2010,
appena entrata in possesso dell’immobile, ne chiese il ripristino della
precedente destinazione d’uso (direzionale/sanitaria) e presentò al Comune di
Empoli un progetto di massima fornito a Dragoni dall’arch. Ancillotti e,
tramite DIA, potette iniziare ad operare sull’immobile. Le autorizzazioni per lo specifico progetto del Centro Diagnostico e
della Radioterapia vennero invece bloccate dal procedimento di approvazione del
nuovo piano urbanistico locale (definitivamente approvato a fine Dicembre
2004). Ulteriore danno a chi aveva
ritenuto di preferire, ai palazzi, la RADIOTERAPIA!
24/04/2003 :
modifica dell’ordine 1/3/02 per PET a PET-CT “Gemini” Philips.
02/06/2003 :
incontro con prof Donato, CNR Pisa, per PET a Empoli.
03/07/2003 :
in Regione per Radioterapia, con
Gori, Reggiani e Biti ; breve presenza anche di Rossi.
12/07/2003 conferenza stampa in Comune, a
Empoli, con Sindaco Bugli, Assessore regionale Rossi, DG e DS
dell’Asl11, e il sottoscritto, per presentare l’accordo con Ecomedica per la realizzazione,
nell’ ex-Anfor, del Centro di Radioterapia. Tale
accordo avrebbe dovuto essere perfezionato e firmato entro il 2003.
Settembre e
Ottobre 2003 : vari incontri con DS Enrico Roccato, per la Radioterapia, con
tentativo della Asl11 di limitare i pazienti trattabili da Ecomedica (c.
400/anno invece di almeno 800).
05/11/2003 :
delibera Asl11 sulla Radioterapia, indicante 831 cicli/anno di trattamento ma con, mediamente,
10 prestazioni ognuno (invece delle 20 che rappresentano la normale media –pertanto riducendo di fatto a c. 400 il
numero di pazienti/anno).
17/11/2003 :
email minacciosa da Biti per Radioterapia (“lei non mi conosce”).
29/11/2003 :
convegno Villa Sonnino, con presentazione progetto Radioterapia.
22/12/2003 : ordine apparecchiature VARIAN (2 Linac da 6 MeV ad un prezzo
ottimo, visto l’interesse di Varian, 1° produttore mondiale, a superare la
preferenza di Biti per Electa) –l’installazione, subordinata
all’autorizzazione regionale, dei linac era prevista a circa 1 anno di distanza
l’uno dall’altro. La scelta delle apparecchiature, software e
quant’altro seguì ad una attenta valutazione dei costi/benefici con consulenti
radioterapisti e fisici (prof. Cionini, dott. Tucci, prof. Milano). La scelta
fatta permetteva di coprire oltre l’80% della patologia, consentendo di
eseguire le tecniche attualmente più avanzate (IMRT). Inoltre, il 2° linac poteva essere di 15 Mev, stante l’accordo verbale
–da formalizzare al momento della spedizione del 1° linac- per un aumento del
prezzo contenuto.
Dicembre 2003
: ancora grosse difficoltà con la Asl11, a causa delle franchigie, dal DG
Reggiani considerate nei “tetti”, nonostante il contratto disponesse
chiaramente che il budget “è al netto delle franchigie”.
21/01/2004 :
lettera da Roccato che giustificava gli 831 “cicli” della delibera del 5/11/03
come “errore”, volendosi invece intendere 831 “pazienti”/anno.
Gennaio-Febbraio
2004 : intervento di Nencini su Ledo Gori per Radioterapia perché la Regione concretizzasse con EM un accordo
valido “in particolare per i malati”. Anche il Prefetto Lombardi scrisse
a Rossi (riferitomi dal capo di Gabinetto del Prefetto).
11/03/2004 :
mio incontro con Biti e Roccato a Careggi, presente Maestrelli. Biti mi offese ripetutamente e
minacciò che non ci avrebbe fatto realizzare la Radioterapia, a meno che non
accettassimo le sue condizioni. Non mi feci intimidire.
14/04/2004 :
Regione, incontro con Ledo Gori e dr Ancona, DG del Dpt Salute. Presenti anche l’avv. Alberto
Benedetti, l’ing. Passaleva, Maestrelli.
Ancona affermò “La Regione non può impedirvi di installare
l’apparecchiatura PET-TAC che avete
ordinato, ma non chiedetemi da subito la convenzione perché la Regione non può
darvela. Dopo che avrete iniziato a lavorare, sulla base delle necessità
oggettive, la Regione potrà valutare positivamente tale eventualità. Ma non a
priori”. Li informai della prossima presentazione del progetto per PET e
Radioterapia alla Commissione regionale per la radioprotezione.
26/04/2004 :
io, Fontanelli e Benedetti diventammo formalmente soci nell’Edil2010, tramite una fiduciaria (Invest Eurofid)
facente capo alla Cabel. Sottoscrizione di fideiussione pro-quota di 3
milioni Euro (rispettive quote: 10%, 10%, 5% : notare che io non accettai
l’invito di Dragoni Giuseppe a sottoscrivere una quota pari alla propria in
quanto: 1. Avevo richiesto che fosse Ecomedica a diventare socia di Edil2010 ;
2. non avevo la disponibilità economica per far fronte ad un aumento di
capitale elevato).
Pur avendo
sempre proposto che fosse Ecomedica ad essere socia, infatti, con una quota
significativa (inizialmente puntavo al 50%, poi cercai di ottenere almeno il
15% ; ..), l’entrata di Ecomedica non avvenne mai, per opposizione dei Dragoni,
mascherata da valutazioni “tecniche” di Fabio Dragoni, in CdA, sul far
privilegiare a EM l’acquisto di apparecchiature. In occasione dell’entrata come socio, venni a sapere che erano
soci anche l’arch. Campatelli, Dragoni Italo, fratello di Giuseppe, oltre a
Petri e Giovannoni (tutti i predetti: amici e soci dei Dragoni in varie
società).
La Srl
Edil2010 avrebbe dovuto aumentare il capitale (stabilito inizialmente in €
10.000,00) per un importo elevato (Dragoni Giuseppe parlava di almeno €
1milione) in modo da far fronte all’impegnativo investimento, ma questo non
avvenne mai. Neppure i 10.000 Euro vennero versati, essendo utilizzato –come
seppi successivamente- un conto fatto aprire da Dragoni Giuseppe a Petri e
Giovannoni, per poter pagare L’Eustachio Borgonovo “brevi manu” (!). Nel
settembre 2005 mi venne infatti reso l’assegno di € 1000,00 che Dragoni non
aveva mai fatto versare nelle casse della Società. Quel conto venne utilizzato
-seppi occasionalmente da Fabio Dragoni, a cose fatte- anche per far avere un
“contributo” di € 5000,00 ai DS per una campagna elettorale (non
specificata).
03/06/2004 :
incontro EM/Regione per Radioterapia,
con Gori e Biti. Per EM presenti: Passaleva, Dragoni Fabio, avv. Alberto
Benedetti e Maestrelli. Dura opposizione di Biti ad una autonomia Ecomedica.
Giugno/Luglio
2004 : dopo presentazione alla Asl11, invio del progetto tecnico per Radioterapia e PET/TAC alla Commissione regionale per la
radioprotezione, tramite il Comune.
28/06/2004 : a
seguito dell’atteggiamento di Biti, Reggiani e Roccato, chiesi a Riccardo
Nencini se potesse farmi avere un incontro con Rossi, cosa che avvenne : Rossi mi incontrò nello stesso pomeriggio
(prima di una riunione di Giunta) e asserì che la volontà della Regione era che
la Radioterapia fosse realizzata da EM e che questa ottenesse l’accreditamento
per tale servizio (quindi confermò l’accordo del luglio ’02).
Essendo impegnato a Firenze con Rossi, non potetti
partecipare al CdA EM ; Fabio Dragoni, approfittando della mia assenza,
convinse il CdA a bocciare la mia proposta di partecipare al capitale Edil2010, sostenendo che comunque più del 3% del capitale non potesse essere
sottoscritto da EM –in quanto essendo troppo oneroso l’investimento, era
preferibile lasciarlo sostenere a Edil2010, prendendone in affitto l’immobile–
e che possedere il 3% non aveva alcun valore pratico.
01/07/2004 :
nuovo incontro EM/Regione, con Gori e Biti. In mia assenza, andarono
Passaleva, Dragoni Fabio e Maestrelli. Viene presentata la mia ipotesi del
“doppio binario”, così da prevedere una cogestione della Radioterapia: (1 linac
a EM e 1 alla Asl). Biti
rimase contrario: o come lui voleva o niente.
29/07/2004 : la Asl11 comunicò l’intenzione
di ridurre (arbitrariamente) il budget EM da settembre.
01/08/2004 :
mio articolo su La Nazione Empoli, per denunciare l’arbitrio Asl11 ; richiesta
di intervento del Sindaco.
05/08/2004 :
già in Canada, ricevetti una telefonata del Sindaco Cappelli, che promise
l’interessamento (ma non seguì alcun effetto pratico) .
06/09/2004 : la
Asl11 ci tagliò 170 RM e 240 TC.
6 e 7
Settembre 2004 : chiesi intervento di Rossi e sindaco Cappelli. Il DG Asl11
continuò a negarci di eseguire gli esami equivalenti alla quota franchigia,
pertanto l’attività di EM in Settembre e Ottobre fu modestissima (senza
considerare che eravamo già stati costretti ad una lunga chiusura in
Agosto).Molti cittadini dovettero rivolgersi ad Istituti privati concorrenti
per eseguire esami RM e TC.
Settembre e
Ottobre 2004 : mie
pubbliche dichiarazioni, riportate sui quotidiani. Interrogazioni di SDI
(maggioranza) e UDC (minoranza) in Consiglio Regionale, sia su Radioterapia e
PET che sui tagli. Un “appello” da
me predisposto venne firmato da oltre 2700 persone in poco più di 1 mese,
grazie ai tanti amici che raccolsero adesioni. Dichiarai la mia intenzione di
portare il caso Ecomedica all’attenzione non solo regionale ma nazionale.
16/10/2004 :
telefonata di Ledo Gori per fissare un incontro, specificando che il prof
Amunni, direttore dell’Istituto Tumori Toscano, sarebbe stato il referente
tecnico per la Radioterapia al posto di Biti.
04/11/2004 :
1° riunione in Regione con Gori e Amunni. Presenti anche Dragoni Fabio e dr
Tucci –quale consulente radioterapista. Sul piano tecnico trovammo subito
l’intesa.
19/11/2004 :
2° riunione in Regione : accordo sostanzialmente fatto.
20/11/2004 : a Villa Sonnino, presentazione
dell’accordo sulla Radioterapia, con Gori, on.le Fluvi, sindaco
Cappelli e consiglieri regionali. Esso prevedeva 900 pazienti/anno con 2 linac,
uno gestito da EM e l’altro da Asl/Biti. Venne comunicato che la firma
sarebbe stata apposta entro Natale, essendo solo da fissare il costo annuale
per la Regione (da noi indicato inizialmente in c. € 2,250 mil/anno, trattabili
fino a c. 2 mil/anno).
Novembre e
Dicembre 2004 : dopo che la Regione mi dette ragione in merito alle franchigie,
raggiunsi l’accordo con l’Asl11 per il contratto 2005-07 , con aumento del budget.
Nel frattempo,
da varie parti (ed in particolare dai Dragoni), mi venne segnalato che i
politici locali erano molto critici circa la “mia conduzione della vertenza”.
Mi venne fatto ripetutamente il nome di Bugli, Regini e Fluvi, oltre che del
sindaco Cappelli. Mi riferirono, sempre riportando quanto appreso dai suddetti,
di grossi rischi di ritorsioni su Ecomedica da parte di Reggiani, descritto
come furioso perché obbligato dal mio agire a riconoscerci l’aumento del
budget. Venne anche in particolare sottolineato come la presenza di
imprenditori in Ecomedica rendesse necessario un atteggiamento che evitasse
possibili problemi addirittura alle loro personali attività. Gori, intanto,
adducendo impegni molteplici, rimandò a dopo Natale la definizione ultima
dell’accordo per la Radioterapia.
28/12/2004 :
Dragoni Giuseppe mi chiese di lasciare che lui e il figlio curassero
informalmente il rapporto con Asl e Regione (oltre che con il sindaco
Cappelli), in merito in particolare a Radioterapia e PET, vantando rapporti
politici “giusti” (fece esattamente il nome di Bugli, Regini e Cappelli).
Acconsentii (n.b.: nessuna delega formale venne mai data ai Dragoni dal CdA),
avvertendo che avrei evitato di buon grado “conflitti” con la Direzione Asl a
condizione che si mantenesse fede agli impegni presi e che non sorgessero nuove
criticità per Ecomedica.
Dicembre 2004
: l’istituto privato IRT
di Pistoia terminò l’installazione di una C-PET (Pet di bassa fascia), dopo che la
commissione regionale per la radioprotezione aveva dato parere favorevole
(senza invece prendere in considerazione la domanda di Ecomedica).
Nel Gennaio
2005 iniziò a lavorare –e fin da subito
in convenzione (esattamente il contrario di quanto dichiarato a noi da Ancona).
Da notare: per
2 anni Ledo Gori aveva pervicacemente negato che un privato potesse mai essere
autorizzato ad installare una PET, e alle mie richieste di delucidazioni in
merito a “voci indicanti l’IRT di
Pistoia come intenzionata ad installare la PET” rispose sempre affermando che a
lui tale notizia non risultava.
Gennaio/Febbraio
2005 : nonostante le rassicurazioni di Dragoni Fabio sulla “prossima” firma
dell’accordo, la situazione rimase in stallo.
11/02/2005 :
Ledo Gori riferì a Dragoni Fabio che “Biti non vuole l’accordo con Ecomedica”.
16/02/2005 :
Rossi, durante un Consiglio Regionale, ribadì a Nencini e Ciucchi che non
esistevano difficoltà da parte della Regione, relative all’accordo con
Ecomedica.
Marzo 2005 : Fabio
Dragoni riferì una proposta della direzione Asl, secondo la quale avremmo
potuto trattare 450 pazienti/anno a 1.991.000 euro. Gli dissi che la Asl non
era credibile, che non avrebbe potuto giustificare un simile esborso (: avevamo
chiesto 2/2.250 mil € per 900 pazienti, come potevano essere offerti 2 mil per la metà dei pazienti?).
Ecomedica non
poteva cacciarsi in un vicolo cieco, pertanto ribadii che non potevamo
accettare venisse modificato l’accordo del 20 novembre.
Non solo,
avendo Dragoni (email del 21/3)
predisposto uno schema di accordo con la Asl11 in cui fra le parti
contraenti, oltre a Asl e Ecomedica, risultava anche Edil2010 (priva di un qualsiasi titolo che la rendesse parte di un
accordo relativo a servizi medici), lo richiamai al rispetto dei ruoli.
Risultò
chiara, pertanto, la strategia della Asl
(e della Regione/Biti) per annullare l’accordo del 20 Novembre ‘04 , pur non
venendo mai comunicato a EM alcunché di concreto.
Tale strategia
utilizzò anche strumenti di “bassa lotta politica”, compreso il fomentare
divisioni interne alla compagine societaria di Ecomedica (facendo leva su
interessi personali di alcuni soci, non estranei anche a “collateralismi” con
settori del potere politico locale).
23/03/2005 :
mia lettera al Presidente
Ciampi, al Presidente Martini e al Prefetto di Firenze (riflessioni
di un “cittadino italiano”) –scritta il 15/3 e annunciata per e-mail a
Rossi, Ancona, Cappelli, Fluvi e altri, ma spedita il 29 , dopo che pronte
rassicurazioni di “firma ” dell’accordo (comunicate in particolare a Fabio
Dragoni dal Sindaco Cappelli, la quale riferiva parole dell’Assessore Rossi) si
rivelarono di nuovo infondate.
26/03/2005 :
telefonata di Bugli che mi informava di aver parlato con Rossi in merito alla
Radioterapia, ricevendone l’ennesima assicurazione che “non esistevano difficoltà
da parte della Regione”.
29/03/2005 :
Dragoni Giuseppe e Fabio in Regione da Ledo Gori : mi riferirono un
comportamento contraddittorio da parte di questi, con ripetuti riferimenti
all’Area Vasta e all’opposizione di Biti e Asl.
15/04/2005 Prefettura : lungo
incontro con Dott.
Saccone, Capo di Gabinetto del Prefetto Lombardi.
Questi mi
disse che il Prefetto si era interessato alla cosa e, su invito della Segreteria del Quirinale,
aveva richiesto all’Assessore una relazione scritta da inviare a Roma.
Saccone mi
assicurò di aver parlato personalmente con Gori e di averlo trovato pronto a
trovare l’accordo con Ecomedica.
Mi invitò
quindi ad essere fiducioso nella soddisfacente conclusione della vicenda.
13/04/2005 : e-mail da Fabio Dragoni con la quale mi
notificava quanto già da lui concordato, ad insaputa non solo mia, ma di
tutta Ecomedica, con Roccato, DS Asl11.
In
quell’e-mail, Dragoni scriveva : <Gentilissimo
Dr. Roccato, allego alla presente una bozza relativa ai "Termini e
Condizioni Essenziali inerenti l'accordo per l'esercizio dell'attività di
radioterapia in Empoli" da stipularsi fra ASL ed Ecomedica. La bozza in
allegato, non è che un essenziale preliminare di contratto e contiene le
indicazioni da Lei richieste. L'accordo si configurerebbe come contratto di affitto di ramo di azienda.>.
Tutto questo
senza che fosse stato minimamente concordato o anche solo discusso in CdA.
Nessuno mai, in Ecomedica, aveva infatti mai sentito parlare di “affitto di
ramo di azienda”. Né Dragoni aveva deleghe per poterne trattare con la
controparte.
Nel frattempo,
sia la Direzione Asl che i Politici (Regini e Bugli in particolare)
esercitavano pressioni sui soci imprenditori per emarginare Fabrizio Frosini.
Le pressioni si esercitarono in particolare sui Dragoni, come essi mi
riferirono, essendo Giuseppe Dragoni non solo il più importante imprenditore
edile di Castelfiorentino, ma anche il vice-presidente della Banca di Credito
Cooperativo di Cambiano, il cui presidente è Paolo Regini (presidente anche di
Publiambiente ed ex-sindaco di Castelf.no).
Fabio Dragoni,
nel sostenere che avrei dovuto ritirarmi, ebbe a lamentarsi che per colpa mia
(!) la propria famiglia stava non solo sperimentando “difficoltà nei rapporti”
necessari a portare avanti i propri affari immobiliari, ma stava addirittura
rischiando “il patrimonio personale”. Riferendosi a chi suggeriva di “voltare
velocemente pagina in Ecomedica” ebbe a fare i nomi non solo di Roccato (per
ordine certamente di Reggiani), di Bugli e di Regini ma anche di Gori. Giuseppe
Dragoni coinvolse poi anche Remo Fontanelli, prospettandogli il rischio che la
mia azione contraria ai diktat Asl facesse sorgere problemi anche a lui,
alienando loro l’appoggio politico.
Nonostante
questo l’atteggiamento di Dragoni padre nei miei confronti rimase altalenante
fino alla fine di Giugno, scontrandosi addirittura, a fine Maggio, con il
sindaco Cappelli (alla quale rivolse un epiteto altamente offensivo), per
l’incapacità o non volontà della medesima (come riferì lo stesso Dragoni) a
dare un contributo positivo alla vergognosa vicenda.
14/06/2005 :
incontro di Fabio Dragoni con Direzione Asl11 per la Radioterapia. Dopo
l’incontro Dragoni chiese con urgenza una riunione, nel tardo pomeriggio, con
gli altri soci di Edil2010. In quella sede sostenne che EM doveva assolutamente
affittare alla Asl11 la “branca” radioterapia, pena il rischio di fallimento
per la stessa Ecomedica e quindi di Edil2010, in quanto la Asl non avrebbe
accettato altra soluzione e avrebbe costretto Ecomedica a cedere.
14/06/2005 :
e-mail di Fabio Dragoni ai consiglieri EM (con la frase : <lavorerò
intensamente -a questo punto e soprattutto- nell'interesse della EDIL 2010 che
nell'operazione ha investito massicciamente>. Ma in realtà i soci di
Edil2010 non versarono neppure 1 Euro di tasca loro).
14/06/2005 :
mia lettera a tutti i Soci Ecomedica, con il rifiuto di ogni logica “meramente
affaristica” e di ogni volgare mercanteggiamento su .
15/06/2005 :
lettera del DG Asl11
: respinta (con
motivazione ipocrita e strumentale) la gestione diretta EM della
Radioterapia (convenzione).
Successivamente,
sia Reggiani che Roccato riaffermarono a Dragoni che l’unica via per realizzare
la radioterapia fosse l’affitto d’azienda. Venne ribadito che i pazienti da
trattare sarebbero stati solo 400-450/anno (nonostante che in una precedente
lettera, Roccato riconoscesse il numero di 831 paz/anno), con budget di spesa
di 1.2 milioni Euro/anno.
Fine Giugno
2005 : dopo aver comunicato a Dragoni e altri consiglieri che non potevo
accettare di subire in silenzio lo stravolgimento dell’accordo del 20.11.04,
rilasciai mie dichiarazioni ai giornali, al fine di rimettere in discussione la
posizione della direzione Asl.
06/07/2005 : CdA Ecomedica. Fabio
Dragoni vi entrò affermando che EM dovesse accettare l’affitto di ramo
d’azienda. Spiegai le ragioni per le quali non ero d’accordo, sostenendo inoltre
che una eventuale decisione in tal senso spettasse all’Assemblea, non al CdA.
Conclusi proponendo due alternative: 1.
che il CdA respingesse la richiesta di affitto d’azienda, dando al contempo
formale mandato a due Consiglieri per continuare le trattative con la Asl,
ricercando un diverso accordo; o 2.
che si convocasse l’Assemblea per sottoporre la questione a tutti i soci. La proposta 1. venne votata
all’unanimità (Dragoni compreso).
21/07/2005 :
incontro fra Passaleva e Fabio Dragoni con la Direzione Asl11 al completo.
La Asl, di fronte alla posizione questa volta netta di Ecomedica (presentata da
Passaleva), mostrò la disponibilità a trattare in termini diversi dall’affitto
d’azienda.
Subito dopo
l’incontro l’ing. Passaleva (soltanto) venne in EM a relazionarci (presenti
anche Benedetti, Fontanelli, Andrea Frosini, il dr. Rossetti e poi Dragoni
Giuseppe, formalmente estraneo al CdA Ecomedica ; i Consiglieri erano così 5 su
11) –ma ogni discussione nel merito venne impedita dal comportamento allucinato
di Giuseppe Dragoni.
Venne anche
comunicato, da Dragoni, che Edil2010 dava tempo solo fino al 31 Luglio a EM per
prendere una decisione circa l’immobile ex-Anfor, altrimenti la società
immobiliare sarebbe andata per la propria strada, anche eventualmente
affittando direttamente alla Asl11 l’immobile per realizzarvi la Radioterapia.
Dopo anni di
battaglie contro il “sistema di potere toscano”, nell’indifferenza o
nell’assenza (a parte mirabili eccezioni) della Politica, delle Istituzioni,
della Giustizia, definitivamente disgustato per quanto appena sentito e visto
(da parte di chi si era dichiarato “Amico di Famiglia” da tantissimi anni!),
comunicai ai presenti la mia volontà di non aver più a che fare con simili
persone.
Essendo il mio
ultimo giorno di presenza a Empoli, prima di un lungo periodo in America,
invitai a convocare un CdA che, a sua volta, convocasse l’Assemblea per il mese
di settembre. In tal modo si sarebbe arrivati alla nomina di un diverso
presidente (caldeggiai anzi che fosse l’ing. Passaleva, in considerazione delle
qualità personali e professionali, oltre che per il fatto di essere estraneo
all’ambiente empolese. In realtà all’Assemblea si arrivò solo quando,
sollecitato in ciò da molti soci, mi risolsi a formulare – il 14 ottobre – istanza di revoca del CdA).
Non ebbi più
alcun contatto con Dragoni, Benedetti, Angelini e Fontanelli, ma
successivamente seppi che, appena lasciai Empoli, venne comunicata alla
direzione Asl la mia “uscita di scena”.
La Asl fece
subito un passo indietro rispetto all’apertura mostrata il 21 –come ci aveva
relazionato Passaleva, riproponendo
l’aut-aut “affitto o nulla”.
Passaleva
venne immediatamente escluso (nonostante fosse stato ufficialmente delegato,
con Dragoni –all’unanimità, cfr 6 luglio) da ogni successivo contatto con la
Asl.
31/07/2005 :
scadenza dei termini dati il 21/7 a EM da Edil2010 per decidere in merito
all’immobile.
03/08/2005 :
CdA EM, con illegittima nomina di Benedetti, su proposta di Dragoni Fabio,
quale presidente e cooptazione in Consiglio di Calorini Lido, cognato di
Angelini. Decisioni illegittime, dal momento che lo Statuto assegna la facoltà
di nominare il presidente all’Assemblea. La cooptazione non era neppure
prevista nello Statuto, essendo ancora facoltà unica dell’Assemblea nominare o
revocare i consiglieri. Subito vi furono dichiarazioni
impegnative su una “ritrovata intesa” con la direzione Asl.
Al contempo si
intensificarono gli attacchi personali nei miei confronti (peraltro già
iniziati da tempo) nonché della mia Famiglia, per cercare di emarginarmi e
impedire un mio eventuale ritorno: il tutto funzionale ad una precisa strategia, suggerita
precedentemente a livello “politico” –: essendo
Fabrizio Frosini persona “scomoda” (addirittura: “pericolosa”) e quindi da “allontanare”,
come avevano esplicitamente detto i Dragoni, riferendo ciò che affermarono
essere precisi concetti illustrati loro da Regini, Bugli e Reggiani, ma anche
da Ledo Gori (come di fatto confermato, in più occasioni, da Fontanelli,
Angelini e, non ultimo, Tognetti).
08/09/2005 :
CdA EM con nomina a consigliere delegato di Angelini. Sempre illegittimamente
(in quanto contrario alle norme statutarie) venne deliberato l’inizio delle
procedure di liquidazione della SpA Ecomedica Centro Oncologico (solo l’Assemblea
può infatti deliberare in tal senso).
Settembre e
Ottobre 2005 : su sollecitazione di non pochi Soci, maturai il convincimento di
dovermi assumere la responsabilità di modificare la situazione di illegittimità
in Ecomedica, attraverso modalità che, secondo Statuto, affidassero all’Assemblea dei Soci il
diritto/dovere di operare la scelta sulla strategia aziendale da perseguire.
29/09/2005 :
prima analisi e valutazione legale della situazione.
14/10/2005 :
mia richiesta ai Soci EM Risonanza di sottoscrivere un documento di consenso
alla revoca del CdA e convocazione dell’Assemblea per eleggere un nuovo CdA e
deliberare sulle strategie aziendali.
20/10/2005 :
mia diffida ai consiglieri Ecomedica ad assumere impegni, in particolare in
relazione a Radioterapia e PET, data l’illegittimità del CdA. Questo interruppe
la trattativa con la Asl per l’affitto di ramo d’azienda e impedì il
ritiro/sostituzione della domanda in Commissione Reg. per la prevenzione dei
rischi da radiazioni ionizzanti.
31/10/2005 :
convocazione CdA EM Risonanza che, dovendo prendere atto della decisione della
maggioranza dei Soci, convocò l’Assemblea in data 16 Novembre.
Nello sviluppo
degli eventi, il socio Tognetti Gino, con l’intento dichiarato (poi mostratosi
falso) di superare le divisioni in ambito societario, propose una soluzione con
i posti in CdA ripartiti a metà (4 alla maggioranza e 4 alla minoranza), ma
lasciando * alla
minoranza –che aveva oltretutto infranto
le norme statutarie- il controllo della società operativa, con presidente
sempre Benedetti.
Per
giustificare la formula, si rifece anche al problema dell’acquisizione
dell’immobile: Edil2010 era in mano a Dragoni (io rappresentando l’assoluta
minoranza nella Srl), che spregiudicatamente se ne serviva per ottenere
concessioni in Ecomedica. Ma l’immobile, di fatto, “apparteneva” alla Banca in
cui Dragoni era vicepresidente. Tognetti ebbe quindi fin dall’inizio incontri
con il Presidente Regini, accettandone i “di lui consigli”.
E subito
aggiunse (e divenne chiaro che ci fosse la “politica” dietro tutto ciò”, visto
che fin dall’inizio lui stesso riferì di sollecitazioni giuntegli anche per
tramite del sindaco di Montaione) come occorresse vivere “in armonia” con la
Asl.
Nonostante
avessi ottenuto io, con la mia mozione, la maggioranza, per principio, oltre
che per razionalità, rifiutai * pertanto di entrare nel CdA e continuai ad “autosospendere” la
mia attività professionale, così come dichiarato il 14 Giugno, ricordando che
consideravo irrinunciabili 2 punti: la convenzione per la Radioterapia (e non
l’affitto d’azienda) e l’autorizzazione all’installazione della PET.
La mia
autoesclusione impose una sorta di “reciprocità”, andando a negare un posto in
CdA anche a Dragoni.
La nuova
amministrazione Ecomedica continuò le trattative con la Asl11.
Con
riferimento ai politici (e con preghiere
a me di “evitare esternazioni”), Tognetti riportò spesso le preoccupazioni di
vari sindaci e dello stesso Ledo Gori circa mie eventuali “iniziative”, cui
facevano seguito le sollecitazioni al medesimo Tognetti di “andare a braccetto
con la Asl” e di ristabilire un rapporto saldo con Biti.
Presto, grazie
a tali frequentazioni politiche, Tognetti divenne amico di Reggiani (del resto
era diventato un ritornello il passo: “la Asl è il migliore cliente di
Ecomedica e si deve andare d’accordo con chi ci fa guadagnare, anche accettando
di fare ciò che il cliente vuole, altrimenti si perde il 60% del fatturato”).
Per tramite di
due amici medici (: il prof. Ricca, allora consigliere comunale DS a Firenze e
il dott. Carlo Biagini), entrò successivamente in rapporto con lo stesso prof.
Biti.
Il 19 Gennaio
2006 avevo peraltro espresso molto chiaramente a Gino Tognetti la mia
insoddisfazione circa la situazione; in particolare per essere ancora sul
tavolo la richiesta Asl di affitto di ramo d’azienda, per la Radioterapia, che
Reggiani e Roccato definivano “obbligatorio”.
A tal
proposito ebbi a dirgli alcune cose in relazione ad una mia prossima azione
personale nei confronti di tutti i Gruppi Politici rappresentati in Consiglio
Regionale. Non mi capì. O non volle capirmi.
Il 2 Febbraio
2006 ero pertanto in Consiglio
Regionale –e ci tornai più volte, dopo aver scritto a tutti i Gruppi
Consiliari. Che incontrai poi nel corso di quel mese.
Tognetti seppe
delle lettere dal DG Reggiani, che ebbe a riferirgli anche di una presunta “indignazione”
dell’Assessore Rossi nei miei confronti (!).
Eppure
Tognetti rimase poi piacevolmente stupito che fosse divenuto “improvvisamente”
così facile escludere l’opzione “affitto di ramo d’azienda” e ottenere invece
dalla Asl il riconoscimento della Convenzione per la Radioterapia.
Il 2 Marzo
venni invitato ad un incontro con Gino Tognetti. Si voleva infatti che io
ritornassi sulle mie decisioni e che rientrassi in Ecomedica, viste anche le
problematiche di gestione dell’Istituto. Alla fine, acconsentii alla proposta
di Tognetti: lui, come presidente, si sarebbe occupato dei rapporti con Asl e
Regione –e quindi di “sbloccare” Radioterapia e PET, per le quali la Regione
non aveva ancora espresso l’autorizzazione-, io come amministratore delegato,
mi sarei occupato della gestione concreta dell’Istituto.
Pochi giorni
dopo (il 9 e il 13/3), si tennero le assemblee delle Società, con la nomina dei
nuovi CdA, espressione questa volta della maggioranza.
Trascorsero
solo pochi giorni dall’elezione del CdA e Gino Tognetti fece sapere di averci
ripensato: meglio non riconoscere alcuna delega a Fabrizio Frosini, bensì
“ruoli di controllo” (?) a ciascuno dei consiglieri… in modo che io mi trovassi
di fatto privo di un “ruolo reale” (in realtà si cercò deliberatamente di
chiudere Fabrizio Frosini “in gabbia”).
Sebbene
ritenessi non fosse più il caso di rimanere nel CdA Ecomedica, non formalizzai
allora le dimissioni solo per le pressioni dei famigliari e degli amici.
In Aprile ci
fu la firma del contratto con la Asl per la Radioterapia.
Il 13 Maggio 2006 Tognetti mi informò che
dopo alcuni incontri da lui avuti con Giampaolo Biti (alla presenza
di Carlo Biagini) era stata fatta presente da questi la necessità di una
nuova domanda in Regione per la Radioterapia, escludendo da essa la richiesta
di installazione della PET-CT. Precisò che, in Regione, i funzionari (la
Sig.ra Fantoni sicuramente parlò con Biagini [v. e-mail inviatami da
C.Biagini il 24.5 : “variazioni suggerite come necessarie dalla Sig.ra
Fantoni”] , ma venne fatto il nome anche della Sig.ra Catani) sostenevano
che la “vecchia domanda” (presentata nel Luglio 2004) fosse sbagliata (giustificazione
strumentale e priva di fondamento) e che occorresse pertanto ritirarla
e ripresentarne una nuova, altrimenti la Commissione non avrebbe potuto
esaminarla (cosa che la Commissione non aveva fatto in 20
mesi). Venne garantito, da Biti e dalle funzionarie, che appena la nuova
domanda fosse presentata, l’autorizzazione sarebbe stata data..
La realtà era
un’altra… La nostra richiesta di installare la PET-CT bloccava infatti una ben
successiva, analoga richiesta dell’Istituto Fanfani.
Occorreva
quindi che Ecomedica ritirasse “spontaneamente” (sic!) la propria
domanda, perché la Commissione regionale potesse autorizzare Fanfani (come nel passato aveva autorizzato l’IRT).
Mi opposi,
sostenendo che era un errore ritirarla. Sostenni che era utile sentire un
legale, essendo diritto di Ecomedica ottenere l’autorizzazione. Sostenni che
eventualmente poteva essere presentata una nuova domanda per la sola
Radioterapia, ad integrazione e parziale modifica della precedente del 2004
–che non andava ritirata, salvando così la richiesta per la PET (domanda che
l’ing. Scappini, presente a quell’incontro e consigliere EM, ebbe anche il
pregio di preparare).
Fu tutto
inutile : la “verità ufficiale”, che la formulazione della precedente richiesta
(a firma mia) era “sbagliata” (!), non andava neppure messa in discussione.
Il 16.5
dichiarai allora esplicitamente che mi sarei astenuto da ogni commento
pubblico, ma che avrei votato “no” nel caso la richiesta di ritiro della
domanda fosse stata messa all’OdG del CdA (del 26.5).
Ed infatti all’OdG
tale punto non venne inserito, né vi fu votazione in merito, bensì solo la comunicazione
di Tognetti relativa alla “richiesta” della Regione.
La domanda del Luglio 2004 venne ritirata (con
assunzione di responsabilità pertanto da parte di Tognetti) e la nuova venne
presentata in Comune (il 7.6) e “di corsa” in Commissione (il 12.6), così da
ottenere l’autorizzazione il giorno dopo: 13 Giugno 2006.
Altrettanto veloce fu l’autorizzazione della PET a
Fanfani, subito dopo il nostro ritiro.
Nel Maggio,
Biti aveva presentato a Tognetti anche “l’organigramma” del personale medico e
fisico della Radioterapia dell’Istituto Ecomedica: in particolare, il prof. Magrini avrebbe
dovuto diventarne il direttore (senza peraltro spiegarne il ruolo effettivo,
dovendosi il medesimo “dividere” con gli altri centri dell’Area Fiorentina:
Prato, l’Annunziata e –pare- Sesto).
Del resto nel
passato Biti stesso aveva cercato di far ritirare la disponibilità della dr.ssa
Richetti, radioterapista, vice-primario a Bellinzona, Svizzera, in un centro di
riferimento europeo (interpellata da me per dirigere la Radioterapia di
Ecomedica, la dott.ssa Richetti aveva accettato –con formale comunicazione alla
Regione-, con il desiderio di impegnarsi a far diventare Ecomedica un Centro
Radioterapico di qualità).
Il 16
Giugno, a seguito di tutto quanto descritto sopra (e di altro ancora),
avevo comunque inviato una e-mail ai Consiglieri Ecomedica : ero pronto a
formalizzare le mie dimissioni.
Per non
mettere in difficoltà il CdA, chiedevo ai Consiglieri di farmi sapere come e
quando preferissero che le ufficializzassi (le motivazioni che suggerivo erano
per tacere sui miei rapporti con Tognetti, per molti anni considerato più che
“amico di famiglia”).
Da allora,
come avevo avvisato, mi autosospesi.
Il 20 Luglio
venne fuori –incidentalmente, che le apparecchiature per la Radioterapia
sarebbero state cambiate per prendere due dual-energy (2 in caso la Regione/Asl
avessero permesso un aumento dei pazienti da trattare), la scelta derivando
dalla pretesa di Asl e Università; per questo si accettava l’aumento dei costi
per apparecchiature e bunkers, senza adeguata modifica del budget!
Modificata
anche la scelta dei programmi (softwares di gestione specifici alla
radioterapia: dall’accettazione/cartella pazienti alle molteplici esigenze
tecniche per i trattamenti) su richiesta di Biti/Magrini.
Nonostante le
mie molteplici avvertenze, gli inviti, i richiami e le richieste di non far
diventare Ecomedica subalterna e “complice” di interessi politico-affaristici,
niente si volle fare.
I miei appelli
ai Consiglieri Regionali che negli anni si erano rivelati sensibili alle
ragioni da me sostenute, non potettero dare risultati, essendo essi minoranza
(anche all’interno della maggioranza che governa la Regione) rispetto a quanti
non vogliono disturbare, per varie ragioni, quegli interessi.
L’ 8 Novembre 2006 decisi pertanto di
denunciare la questione Radioterapia/PET al Consiglio Regionale, chiamando la
maggioranza (e il Presidente della IV Commissione) ad esprimersi nel merito.
Il 15.12.2006, di fronte al loro silenzio,
riproposi la medesima a Roggiolani e a Nencini.
Dal Consiglio
Regionale la mia lettera venne sottoposta al DG Als11 Reggiani, con la
richiesta di spiegazioni.
Da qui la lettera del 6 Febbraio 2007 di Reggiani
a Gino Tognetti, accompagnata da notevoli pressioni sul medesimo affinché
venisse formulata dal CdA una piena “sconfessione” dell’operato di Frosini
(come dimostra la riproposizione per ben 3 successivi CdA, da parte di
Tognetti, della medesima richiesta).
Al primo di tali CdA (19.2.2007) io chiarii limpidamente come la mia
lettera fosse strettamente personale e che pertanto non si dovesse coinvolgere
il CdA Ecomedica, cosa che sarebbe invece avvenuta nel caso di una formale
dissociazione da fatti noti, chiedendo venisse trascritto a verbale quanto segue :
<<Il 6 febbraio, il Dott. Reggiani ha indirizzato a Tognetti
la richiesta che si è voluta inserire all’OdG di questo CdA. Poiché quanto da
me portato all’attenzione del Consiglio Regionale (e di altre Autorità
Istituzionali, così come a suo tempo comunicato allo stesso CdA), ha carattere
non solo politico ma anche risvolti sui quali già si era attivata l’autorità
giudiziaria, ritengo che il CdA non può che ribadire la propria estraneità alla lettera in oggetto, l’unica risposta
adeguata essendo pertanto, nella sostanza :
“Quanto riferito nella comunicazione del Dott Frosini
Fabrizio è responsabilità del medesimo, che ha formulato e firmato la lettera”.
Infatti il CdA non ha, quale Organo
societario, niente a che vedere con la lettera medesima. Essendone estraneo, la
“rappresentazione del pensiero”
della Società non può che essere la formale dichiarazione di tale
estraneità.
Nel caso, invece, si voglia far assumere a
maggioranza una “dissociazione” dai fatti illustrati nella mia lettera,
essendo tali fatti manifesti essa potrebbe avere negative conseguenze per il
CdA medesimo.>>
La mia precisazione voleva richiamare un punto di cui Tognetti non poteva non essere ben conscio, avendo pochi
giorni prima egli stesso affermato (sua lettera del 29.01.2007 ai consiglieri di amministrazione) che “la Commissione Regionale non avrebbe mai concesso PET e Radioterapia e
ciò avrebbe portato alla rovina Ecomedica perché a metà Maggio 2006 la Società
aveva già fatto acquistare alla E.C.O. Spa l’immobile, aveva assunto precisi
impegni contrattuali con ASL e con banche, ecc. : cosa si doveva fare?”.
Con ciò confessando
candidamente che Ecomedica aveva dovuto soggiacere ad un preciso ricatto.
La risposta
del CdA (lettera del 12.03.2007, a firma Tognetti) a Reggiani è pertanto una
diplomatica presa di distanza che non poteva assolutamente sconfessare nessuno,
per la semplice ragione che tutto quanto contenuto nella mia lettera descriveva
semplicemente la realtà vissuta da Ecomedica.
9 Marzo 2007 : al Cda Ecomedica, mia nomina a Direttore Generale, poi
resa esecutiva –dopo ripetuti tentativi di Tognetti di limitare i poteri del
DG, oltre che la durata del contratto stesso– al CdA del 28 Maggio, con stipula del
contratto.
7 Giugno 2007 : lettera dell’avv. De Mossi ai soci di Ecomedica
Risonanza Srl (per conto del gruppo facente capo a Dragoni, Fontanelli etc),
con 2 principali punti di contestazione: 1. ricadute economiche (giudicate
negativamente) dell’investimento nella radioterapia e nell’immobile di via
Cherubini (con in più l’affermazione falsa che Dragoni & C. fossero stati
sul punto di affittare la radioterapia alla Asl 11 con un notevole ritorno
economico –affermazione peraltro negata
dalla stessa Asl) ; 2. blog di Fabrizio
Frosini.
All’Assemblea della Società del 12 Giugno 2007 feci allegare al verbale
la mia risposta alla lettera di De Mossi.
Il 17.9. 2007 sollecitai nuovamente una risposta all’avv. De Mossi, su
quanto da me illustrato il 12.6.
9 Settembre 2007 : lettera anonima con minacce a me e alla mia Famiglia
, per la quale presentai denuncia al Commissariato di Empoli il giorno
successivo (10.9).
Febbraio/Aprile 2008 : trasferimento della maggior parte delle attività
diagnostiche Ecomedica in Via Cherubini e apertura del servizio di
Radioterapia. Rimangono temporaneamente nella vecchia sede di Via Roma 42 la
fisioterapia/riabilitazione e la cardiologia/angiologia.
10 Ottobre 2008 : invio da parte del gruppo rappresentato dall’avv. De
Mossi delle lettere ai soci della Srl Ecomedica Risonanza per la procedura di
revoca del CdA (e ottenimento dell’adesione di alcuni soci, con modifica della
maggioranza).
18 Dicembre 2008 : l’Assemblea della Srl Ecomedica Risonanza nomina un
nuovo CdA (a cascata, nei mesi successivi, saranno nominati i nuovi CdA in
Ecomedica Srl e in Ecomedica Centro Oncologico Spa). Le mie “riflessioni sul
documento di richiesta di revoca”, lette in assemblea, sono allegate al
verbale.
10
Gennaio 2009
denuncia-querela presentata al Commissariato di PS di Empoli, per gravi affermazioni diffamatorie sul mio conto, espresse in forma anonima
(con nick “Isidro”), sul notiziario online toscano www.gonews.it, dell’emittente radiofonica “Radio Lady” di Empoli
(al Luglio 2012, nessuna notizia in merito alle indagini mi è mai pervenuta,
nonostante avessi ricevuto conferma –nel Gennaio 2009– dell’acquisizione dell’I.P. da parte del Commissariato e
dell’avvenuto inoltro della mia denuncia–querela alla Procura della Repubblica
di Firenze. Una mia raccomandata AR del 18.6.2012 al Procuratore della
Repubblica di Firenze, con richiesta di informazioni in merito all’iter della
mia denuncia, non ha avuto risposta..).
Dott. Fabrizio Frosini
Per gli accadimenti negli anni 2009 / 2012 : Studio Legale Vulcano per le azioni legali nei confronti di Ecomedica (v. files .pdf : “2012_04_09 FF – NOTE X LEGALI *” e “2012_04_26 COMPARSA Integrativa Frosini – Ecomedica *”).