mercoledì 3 giugno 2009

Sciopero della fame

Comunicato stampa

Accadimenti in seno alla società Ecomedica, cui hanno fatto seguito notizie diffamatorie, propalate ad arte per creare un danno non solo economico ma anche all’onorabilità personale, mia in particolare e di altri soci già amministratori delle società del Gruppo, mi portano oggi a rendere pubblici fatti che rischiano di creare danni gravi alla Società che ho fondato circa 20 anni fa, e amministrato e diretto fino al marzo 2009.

Poiché la trasparenza è la migliore risposta a manovre siffatte, che mirano ad ottenere il controllo di una società da me fin dall’inizio realizzata con il preciso intento di farne riferimento e patrimonio di tutto il territorio (come il mio comportamento di sempre e l’apertura a tanti soci, avvenuta fin dagli anni ’90, puntualmente dimostra), sono a rendere noto, in questa presentazione, quanto accade e come i signori Angelini, Benedetti, Berni, Dragoni, Fontanelli, Forconi e altri, stanno operando.

L’iniziativa assunta dagli attuali consiglieri di amministrazione delle società del Gruppo Ecomedica, si inserisce in un clima di crescente antagonismo politico/economico, di cui già da tempo si erano riscontrate significative avvisaglie, tanto che due volte sono stato costretto a ricorrere alla magistratura presentando apposita denuncia querela.

Lo stato della Giustizia in Italia è peraltro tale che chi –per natura o interesse– voglia utilizzare i metodi più deprecabili per arrivare ad impossessarsi di un bene, infangando l’operato di chi quel bene l’ha pensato e costruito, ha un indubbio vantaggio rispetto a chi deve difendersi attraverso, appunto, le regolari vie legali, visti i tempi e le modalità cui queste devono attenersi.

Nello specifico, avendo io aperto le società da me fondate a terzi –in particolare la società di controllo del Gruppo– , alla fine del 2008 è accaduta una cosa che, con ben altre modalità, sarebbe da considerare normale evento societario : una rimodulazione delle “aggregazioni” interne, con cambio di maggioranza.

Simili eventi possono rappresentare anche un fatto positivo per una società, qualora la nuova maggioranza si formi su migliori proposte (piano industriale), potendo ciò rappresentare un beneficio per i soci, i dipendenti e finanche per gli utilizzatori.

Purtroppo, nel caso attuale, ciò non solo non è vero, ma addirittura la nuova conduzione mostra una preoccupante mancanza di visione generale e di volontà nel perseguire la mission dell’Istituto Ecomedica.

Molti hanno seguito, negli anni, le mie battaglie per portare nel territorio diagnostica avanzata (la Risonanza Magnetica, ad esempio, o la PETma questa non è arrivata, nonostante sia stato fra i primissimi in Europa a volerla realizzare) e modalità terapeutiche innovative (la Radioterapia).

Credo che non pochi, tuttora, le ricordino bene quelle mie battaglie.

Se oggi Ecomedica esiste ed è la realtà che tutti possono vedere, lo si deve alle incredibili energie che ho dovuto spendere per tenerla in vita contro un “sistema” che non solo è falsamente e/o molto “imperfettamente” democratico, ma frequentemente è addirittura antidemocratico ed incivile.

Ma di questo parleremo in sede “politica”, come stiamo facendo in questi giorni per le elezioni comunali – e, ancor più, in relazione alle prossime elezioni regionali.

Ma appunto: Ecomedica è oggi una realtà.

Basti pensare alla RADIOTERAPIA e al significato che ha, un siffatto servizio, per i malati di cancro e per le loro famiglie.

E questo lo si deve a me e a chi –soci e operatori, ai vari livelli– hanno collaborato con me nell’impresa.

Ed in particolare agli amministratori che, spendendosi senza sostanziale ritorno economico, per il solo bene della Società, hanno fatto sì che si realizzasse (almeno in gran parte) un progetto che ho ideato oltre 20 anni fa.

Ed ora che Ecomedica è la realtà che tutti possono apprezzare (: una realtà aperta al territorio ed operante in sinergia con il servizio pubblico della Asl11 –e di fatto, ciò che Ecomedica offre ed ha sempre offerto è “servizio pubblico”, in un campo estremamente importante e delicato quale è quello della salute) , gli “appetiti” di certuni stanno ponendo le basi di una crisi che può travolgere la Società e distruggerla.

Questo non posso accettarlo.

Quindi non mi rimane che tornare a “combattere” , nella maniera più trasparente possibile (non posso, né voglio, infatti scendere ai livelli di altri).

E a mettermi in gioco completamente.

Annuncio pertanto che oggi dò inizio allo sciopero della fame.

Lo faccio per me, per gli altri amministratori –ingiustamente e vergognosamente “tirati in ballo” per i fini personali / giochi di “potere” di cui sopra– , per chi è socio o lavora in Ecomedica.

E lo faccio per il territorio: in particolare per i malati.

Tutti, ma a maggior ragione per i malati di cancro.

Salvare Ecomedica significa far avere loro una chance in più di vita o di migliore qualità della vita.

Quanto durerà il mio sciopero della fame non mi è dato sapere.

Dipenderà in particolare da quanto gli amministratori pubblici e le istituzioni (soprattutto, trattandosi di sanità, la Regione) vorranno impegnarsi a fare per salvare Ecomedica : un’azienda, una missione, una filosofia di vita.

E dipenderà da quanto questa “faida”, che qualcuno –fra i soci Ecomedica– ha pervicacemente voluto e costruito, inventandosi vergognose e disonoranti falsità di comodo per sostenerla, andrà avanti.

Chi mi conosce sa che non ho certo paura di affrontare quanto vado ad affrontare.

E che, quando decido una cosa, ritenendola giusta, sono disposto ad accettarne tutte le conseguenze (al contrario di altri).

Viene infatti il momento in cui occorre alzarsi in piedi e mostrare che si è Uomini e non fantocci.

Se lo facessimo tutti, al momento opportuno, la realtà del nostro Paese sarebbe indubbiamente migliore.



Fabrizio Frosini


(Empoli, 3 Giugno 2009)


(ho presentato a parte, in conferenza stampa, stralci delle accuse rivolte a me e ai precedenti amministratori delle società del Gruppo Ecomedica, con le mie precisazioni).