giovedì 19 aprile 2007

Il Papa: «Chi corrompe non è vicino a Dio»

Da La Stampa, 01 aprile 2007

Non è vicino a Dio chi si sporca con corruzioni e tangenti. È quanto ha detto Benedetto XVI durante l’omelia pronunciata in occasione della domenica delle Palme in Piazza San Pietro.

«Può stare nel luogo santo chi ha mani innocenti e cuore puro - ha detto il Papa - Mani innocenti sono mani che non vengono usate per atti di violenza, sono mani che non sono sporcate con la corruzioni e con tangenti. [..] È puro un cuore che non si macchia con menzogna e ipocrisia, un cuore che rimane trasparente come acqua sorgiva perché non conosce doppiezza».
«È puro un cuore che non si strania con l’ebbrezza del piacere - ha proseguito il Papa - un cuore il cui amore è vero e non è soltanto passione di un momento».
Questo uno dei passaggi centrali dell’omelia di Benedetto XVI pronunciata questa mattina in un’atmosfera di grande raccoglimento spirituale in Piazza San Pietro.
Il Papa ha voluto tracciare il modello di vita cristiana per la contemporaneità, per gli uomini e le donne del nostro tempo.
Un modello fondato sul rifiuto della carriera ad ogni costo, del guadagno come unico criterio di vita, della violenza e della menzogna, così come della corruzione e delle tangenti , che allontanano da Dio.
Al contrario la strada da scegliere è quella di accogliere Cristo che bussa alle porte dell’uomo con la sua croce, di scegliere la strada della pace e della riconciliazione.

* * *
ed ecco un commento certo autorevole in tema di “corruzione e tangenti” :

02 apr - Corruzione
: Di Pietro, "Ascoltare le parole del Papa"
Le parole pronunciate dal Santo Padre in tema di corruzione e tangenti "non possono restare inascoltate. [..] C'e' un problema molto umano - ha detto Di Pietro - che affligge la nostra società ed è per questo che l'Italia dei valori presenterà un disegno di legge al Senato, il quale prevede la non candidabilità e l'impossibilità a ricoprire cariche in Parlamento per chi è stato condannato con sentenza passata in giudicato''. "La politica accolga perciò l'appello del Santo Padre con un esempio alto di moralizzazione'', perché ''il fenomeno corruzione e tangenti, oltre a minare alla base il sistema democratico, produce aberrazioni in qualsiasi settore pubblico e privato''. (Agr)