giovedì 19 aprile 2007

*** Cronistoria degli Avvenimenti ***

Negli ultimi 2 anni è stato affermato da alcuni soci che ciò che Ecomedica ha sperimentato deriva dall’aver sempre “sbagliato comportamento con la controparte pubblica”, addebitando tale fatto a me. Può essere. Dipende dai “punti di vista”. Io sono infatti convinto di aver provato sostanzialmente tutto quanto di lecito potesse essere perseguito (con me, Ecomedica non è infatti mai ricorsa a “mazzette”, né ha accettato altre forme di concussione o “subordinazione”). Questa cronistoria cerca di descrivere, con dati di fatto, il pesante CLIMA DI OSTILITA’ che ha sempre circondato Ecomedica e che, in certi momenti, ha determinato azioni indebite, illegittime e –a mio avviso- decisamente contrarie non solo agli interessi della Società e della Popolazione (e più in specifico dei MALATI, come la vicenda PET/RADIOTERAPIA limpidamente dimostra : ovvero quanto poco essi significhino e come si strumentalizzino e si pieghino agli interessi personali, di gruppo e di schieramento politico-affaristico, anche le sofferenze dei malati di cancro) ma anche alla legge. Quando parlo di “sistema di potere politico-affaristico caratterizzato in senso mafioso” intendo come siano ormai acquisiti mentalità e comportamenti sociali che “consigliano” acquiescenze e remissività: un’accettazione di subalternità, di asservimento, che non solo umilia la dignità di chi si prostra, ma determina alla lunga un perverso degrado istituzionale e sociale. A questo “sistema di potere”, con relativamente pochi “pupari” e una moltitudine di marionette, partecipa non solo una folta rappresentanza di politici, dirigenti e funzionari pubblici, ma anche di imprenditori e in parte di professionisti: soggetti che, per la loro attività, “dipendono” da autorizzazioni, concessioni, licenze, conferimenti, consensi, collaborazioni, concertazioni, discrezioni, intese, …, con la parte pubblica.
In questo sistema prospera chi è colluso. Ma con lo stesso sistema devono fare i conti anche coloro che hanno bisogno di utilizzarne i canali per agevolare la propria attività. Sono queste le tossine che condizionano pesantemente la nostra Società. Un sistema profondamente inquinato, ma che viene accettato dai più con rassegnazione.
A questa logica “del clan”, opportunistica e subalterna, vengono arrogantemente e pervicacemente piegati non solo i Valori che dovrebbero distinguere una Società Democratica e una Cultura Occidentale, ma il significato stesso di Morale e di Ragione. Così che termini come Diritto, Giustizia, Solidarietà, Onestà (morale ed intellettuale), Correttezza, Efficacia ma anche Sensibilità, Rispetto, Amicizia e Dignità, perdono il loro significato, relativizzato, smarrito, banalizzato, volgarizzato in un orizzonte oscuro e maleodorante di silenzi, negazioni, omertà, opportunistiche giustificazioni, falsità, inganni, soprusi, intimidazioni, illeciti,…, insomma : un’umana miseria che nega –di fatto- perfino il diritto dei malati a migliori e più celeri possibilità di cura, oltre al diritto di un’impresa a svilupparsi e a chi ha un progetto valido, coerente e utile al territorio di concretizzarlo. DIRITTI : perché mai Frosini (e quindi Ecomedica fino a quando ne sono stato il responsabile) ha chiesto cose diverse dal riconoscimento dei propri diritti, garantiti dalla Costituzione Repubblicana.
Per comprendere tutto ciò invito ad avere la pazienza di leggere queste pagine. Vi sono anche riferimenti a fatti accaduti in Sicilia: non hanno attinenza con i problemi locali/Toscani di Ecomedica, ma li ho rammentati perché serva di ammonimento; la Toscana non è la Sicilia, è vero, ma meglio non illudersi che la differenza rimanga “abissale” : quando “si prende velocità, rotolando per la china, non si è certi di sapere come andrà a finire”. Meglio fermarsi in tempo.
Credo che la “storia” qui schematicamente narrata sia esemplare per descrivere il “degrado istituzionale e sociale” di cui parlo. Solo la Politica, quale espressione pulita dell’impegno a migliorare l’organizzazione della Società, la gestione dell’amministrazione pubblica e la relazione fra questa e il cittadino/impresa, può emendare e sconfiggere il “sistema”. Ma che anche la Magistratura faccia la sua parte...


02/04/1987 : costituzione della Società Ecomedica S.r.l. da parte della famiglia Frosini.
09/11/1987 : acquisizione del Centro Diagnostico Indiani – 4 le convenzioni regionali allora esistenti : laboratorio di analisi, radiologia, cardiologia e fisioterapia. L’Istituto Indiani era in stato pre-fallimentare. Averlo salvato e poi rilanciato venne “visto male” localmente (parte Pubblica): l’atteggiamento negativo fu palese fin dall’inizio, ostacolando la nostra attività (e quindi la crescita).
01/02/1988 : data inizio attività dell’Istituto Ecomedica
21/10/1991 : Ecomedica presentò domanda (la 1° di una lunga serie) alla Regione per installare la RM (seguiranno altre domande, sia come Ecomedica che come EM Risonanza, a fronte dell’atteggiamento negativo dell’apparato burocratico Regionale –mentre altri privati, nel frattempo, ottenevano l’assenso all’installazione).
28/10/1991 : parere contrario della Regione ; motivazione : “in attesa della programmazione sanitaria”
15/11/1991 : delibera regionale 9819, con relazione sulla Risonanza Magnetica (vi è indicato un rapporto auspicato di 1 RM per 200.000 abitanti, quindi nulla osterebbe ad autorizzare EM).
18/12/1991 : al convegno pubblico con Assessore Magnolfi e Dr.ssa Sassu (Dpt Sanità, Regione Toscana), organizzato a Empoli, Agostiniani, su “Collaborazione Pubblico-Privato per una Sanità dalla parte dei cittadini”, riconoscimento dell’assessore della validità del progetto di sviluppo che prevedeva l’installazione della RM, non presente nel territorio Empolese-Val d’Elsa e Zona del Cuoio (ma nel Gennaio 1992 Magnolfi si dimise per candidarsi alle elezioni politiche; come assessore lo sostituì Fratini).
14/01/1992 : costituzione della Società Ecomedica Risonanza, con entrata di nuovi soci. Seguì la formalizzazione di nuova richiesta (la 2°) alla Regione per RM e TC (19/05/1992).
13/02/1992 : incontro con assessore Fratini. Questi assicurò che avrebbe seguito l’iter della domanda per la RM, al fine di garantire l’equità dei procedimenti. Dopo le elezioni politiche (Magnolfi non venne eletto alla Camera), Fratini si disinteressò completamente di Ecomedica. Anche in un successivo incontro con lui a Livorno, il 21 Marzo '92 , ottenuto dal socio Tognetti, Fratini si rivelò assolutamente indifferente alle nostre ragioni.
14/07/1992 : "no" della Regione a EM Risonanza, per la RM, con la stessa motivazione del 28.10.91 .
Già dal Febbraio 1992 si era intanto intensificata la ricerca di dialogo con la “parte pubblica”: nel tempo vi furono numerosi incontri con assessori e consiglieri regionali/sindaci/esponenti politici della maggioranza, professori universitari…. Sostanzialmente tutti sottolineavano però la difficoltà a far accettare la realtà Ecomedica a livello politico locale e fiorentino. Un “suggerimento” da parte della Dott.ssa Silvana Sassu a rivolgersi a tal Rapalini (Dpt Sanità regionale), anche attraverso l’azienda GE, non venne da me accolto.
Non ottenendo risposta positiva, pur continuando nella ricerca di dialogo, la maggioranza dei soci fu d’accordo nel dare parimenti inizio ad azioni legali (TAR), al fine di ottenere il rispetto del nostro oggettivo diritto ad installare la RM.
30/09/1992 : incontro con prof. Masi, medicina nucleare Careggi, per presentargli la mia intenzione di presentare domanda di installazione per PET.
08/10/1992 : domanda di EM Risonanza al Ministero Sanità per PET ; poi ritrasmessa dal Ministero alla Regione Toscana, che ne prese atto con lettera dell’assessore Fratini (v. 01/03/1993).
Ottobre 1992 : ricorso al TAR Toscana per la RM da parte di Ecomedica Risonanza (studio Morbidelli).
25/11/1992 : ricorso respinto dal TAR; motivazione : non si può alterare una programmazione regionale in fieri.
01/03/1993 : la Regione Toscana (Assessore Fratini) scrisse a noi e al Ministero garantendo che una commissione regionale era stata appositamente costituita per definire gli standards per l’installazione della PET. Ma la Regione non volle mai dare alcun seguito a ciò, né volle mai spiegare il perché.
30/09/1993 : Ecomedica, sottolineando la necessità di rispondere alla concorrenza degli altri Istituti privati (oggettivamente favoriti, rispetto a noi), presentò ulteriore domanda alla Regione per la RM (3°).
05/01/1994 : per “silenzio/assenso” la domanda di installazione per la RM si intese finalmente accolta (fu pertanto possibile formalizzare l’acquisto delle apparecchiature ed iniziare i lavori nel nuovo immobile).
02/05/1994 : Delibera G.R. 3838 (costituzione elenchi delle istituzioni private autorizzate ad eseguire esami RM e TC in convenzione “indiretta” ; termine scadenza : agosto 94)
19/09/1994 : poiché la 3838 presupponeva l’avvenuta installazione di RM e TC entro l’agosto ’94 (cosa impossibile per Ecomedica, visto il limitato tempo a disposizione), Ecomedica ricorse al TAR per ottenere la propria inclusione nell’elenco (pare negativo del TAR).
28/09/1994 : installazione della RM.
10/10/1994 : approvazione dell’elenco delle strutture convenzionate di cui alla Delibera Regionale 3838 , con esclusione di Ecomedica.
24/10/1994 : la ASL di Empoli, con propria circolare, rifiutò di autorizzare esami TC, dichiarando di non avere necessità di Ecomedica (ma gli utenti locali potettero continuare a rivolgersi agli altri privati convenzionati della Toscana).
03/11/1994 : incontro di Tognetti con prof. Morettini, presidente IV Commissione C. Regionale, che garantì il suo appoggio al “diritto di EM ad avere la convenzione” (ma in realtà nulla seguì).
29/12/1994 : nuovo ricorso al TAR contro l’esclusione dall’elenco delle strutture convenzionate (cfr. 10/10/1994) –parere negativo del TAR.
Nel corso del 1994 , fino al marzo 1995 vi furono continue ingerenze e rallentamenti nella pratica USL per il trasferimento del Centro nella nuova sede, in particolare ad opera della responsabile del Servizio di Igiene, dr.ssa Baccini. L’atteggiamento irrazionalmente negativo della medesima venne infine superato per il diretto intervento del DG (dr. Vezzosi) e del DS (dr. Carloni) della USL, che di fatto “dimissionarono” la dr.ssa Baccini.
Da Febbraio a tutto Aprile 1995 : trasferimento delle attività di : laboratorio analisi, fisioterapia, radiologia, ecografia, cardiologia in via Roma 42.
Maggio 1995 : pur avendo installato la RM e la TC, la Regione ci negò la convenzione, sostenendo che le apparecchiature non risultavano installate al momento della delibera riguardante l’accordo convenzionale con gli istituti privati [l’allora DG Usl, Vezzosi, sollecitò addirittura la Regione a riconoscerci la convenzione, il 9 Ottobre, motivandola come utile alla stessa Usl]. Nuovo ricorso al TAR, ancora con esito negativo.
Luglio 1995 : appello al Consiglio di Stato (avv.ti D’Amelio e Passalacqua; poi dal 02/96 prof. Guarino).
01/02/1996 : incontro con Cirri, segretario assessore Martini, con Bianchini, Ass.Industriali FI, per la RM.
07/02/1996 : a Roma, dal prof. Guarino, per ricorso Consiglio di Stato.
27 febbraio 1996 : il Consiglio di Stato ci dette ragione (ricorso curato particolarmente dal prof. Guarino), pertanto nell’Aprile ’96 la Regione Toscana dovette deliberare l’inserimento di Ecomedica negli elenchi (per RM e TC). La convenzione per RM e TC ci venne formalmente riconosciuta dalla Regione Toscana nel Maggio 1996.
01/07/1996 : delibera della Regione n.821 con imposizione di “TETTI” per i singoli centri convenzionati, oltretutto con riferimento all’attività da questi effettuata nel 1995. (= quando Ecomedica aveva in corso il trasferimento ed inoltre, per ben 5 mesi, priva di convenzione per RM e TC) .
Ottobre 1996 : ricorso al TAR contro la DR 821 (ennesimo esito negativo).
28/12/1996 : vennero stabiliti i “TETTI” anche per il 1997 (anche per le attività di RM e TAC, con riferimento all’attività convenzionata effettuata da Ecomedica nel 1996 (=attività assolutamente iniziale).
11/01/1997 : incontro con prof. Biti alla presenza del prof. Pupi –med. Nucl. Careggi- e dell’ing. Scappini, per valutare la possibilità di realizzare un servizio di Radioterapia (in convenzione con Università). Il prof. Biti si attivò personalmente con Regione e Asl, ma non vi fu alcun risultato concreto. Da allora, ribadii ogni anno a Regione e Asl la disponibilità di EM alla realizzazione della RT, visto il deficit di offerta, ma senza risultato.
Aprile 1997 : il TAR Toscana discusse nel merito del ricorso vinto al Consiglio di Stato, riconoscendone la validità, ma con una formula che ci rese impossibile chiedere i danni all’amministrazione pubblica.
Dal Giugno all’Ottobre 1997 (e ancora nel gennaio e febbraio ’98) ci vennero inviate varie intimazioni da parte di ASL toscane a non eseguire esami a cittadini residenti nei loro territori, nonostante i “tetti” ce lo consentissero.
14/11/1997 : segnalazione all’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
20/02/1998 : richiesta all’Assessorato Sanità regionale di chiarire quale comportamento dovesse tenere Ecomedica in merito alle intimazioni delle Asl di Prato, Lucca e Livorno. Dopo vario tempo, a voce, venne riconosciuto il nostro diritto ad eseguire gli esami.
07/02/1998 : incontro con sindaco Bugli per chiedergli un intervento politico a sostegno della PET.
16/02/1998 : incontro a Empoli con prof.ri Biti e Pupi per Radioterapia e PET.
Febbraio e poi Maggio 1998 : incontri con dr. Galanti, DG Azienda Careggi, per discutere la proposta di Ecomedica di acquistare e installare un ciclotrone a Careggi, per produrre radioisotopi per la PET che sarebbe stata installata là, a condizione che potessi realizzare il centro PET di Ecomedica.
23/02/1998 : presentazione a Cirri, segretario assessore, della proposta EM per ciclotrone a Careggi.
Giugno 1998 : colloquio di Tognetti con vicepresidente regione Mariolina Marcucci per PET.
17/09/1998 : nuovo incontro a Careggi con Galanti e Masi, per ciclotrone/PET. Poi (17/11/1999) in regione con Cirri, Galanti, Bianchini, sempre per ciclotrone/PET. Dopo qualche mese di silenzio, venimmo informati che la Regione aveva deciso di acquistare in proprio un ciclotrone.
26/03/1999 : in Conferenza dei Sindaci, il sindaco di Montopoli apostrofa il DG Asl11, Vezzosi, di “massone e socio Ecomedica” (né direttamente né indirettamente, Vezzosi è mai stato socio).
22/09/1999 : a Siena, per proposta di realizzazione centro PET alle Scotte, d’accordo con il direttore generale, dr. Macchi. Con il dr. Macchi facemmo, nei mesi successivi, 2 riunioni in Regione (cfr di seguito) non riuscendo però ad ottenerne il consenso.
07/10/1999 : incontro con Sindaco Siena, per presentare anche a lui la proposta PET.
03/11/1999 : incontro con Pupi e Biti a Firenze per PET/Radioterapia, per discutere su come poter far capire alla Regione la necessità di quei servizi per il territorio.
03/01/2000 : dr. Reggiani diventa DG Asl11. In occasione del primo incontro con lui, il 25/01, Reggiani a “muso duro” affermò di non essere ostile a quei privati che “accettano di ridurre il proprio grasso”. La mia risposta che Ecomedica “grasso” non ne aveva proprio, non piacque affatto a Reggiani, che lo dimostrò congedandoci subito e malamente. Da allora l’atteggiamento del medesimo per Ecomedica è sempre stato negativo (fino alle mie dimissioni).
31/01/2000 : presentazione del progetto PET al Dott. Gaetano Vignola, INFN Frascati, per proporre una collaborazione fra Ecomedica e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, per la produzione di radioisotopi. Da lui, venni indirizzato al Dott. Calabretta e al dr. Cuttone, dei Laboratori Nazionali del Sud, Catania –iniziò così la collaborazione con INFN e Università di Catania.
09/02/2000 : con DG Siena, Macchi, in Regione per PET : incontro con dr. Cravedi, coordinatore del dipartimento Sanità. Assenza di sviluppi.
11/04/2000 : incontro con Biti a Empoli, per la Radioterapia (conferma della refrattarietà della Regione).
08/06/2000 : incontro con DG Asl11 –ci chiese di studiare la realizzazione di un call center per la Asl.
22/06/2000 : su indicazione del DG Asl11, ci recammo a Rovigo per studiare il loro sistema di call center ; il 27/06 facemmo quindi una riunione alla Asl11, dando loro una relazione e dicendoci disposti a realizzarlo. Dopo qualche tempo il DG ci comunicò che la Asl ci avrebbe pensato autonomamente, visto che… EM non aveva mostrato interesse” (!).
11/07/2000 (e ancora il 23/9): presentazione del progetto PET a Nencini, presidente del Consiglio regionale, per sottoporre anche a lui il senso dell’operazione. Nencini si rese conto della validità della stessa e il 27/09/2000 , in Consiglio Regionale, mi presentò all’assessore Rossi; questi mi dette appuntamento in assessorato il 9 Ottobre, perché gli illustrassi il progetto PET.
21/11/2000 : incontro con Asl11, dr Roccato, per CUP –volontà di imporre a EM una gestione appuntamenti riservata solo alla Asl (= esclusione di Ecomedica dalla gestione dei propri appuntamenti : primo ed unico esempio in Toscana di Cup “fondamentalista”).
28/11/2000 : richiesta consulenza legale avv. Merusi, Pisa
06/12/2000 : a Rieti, con Andrea Dringoli, per proposta di centro PET con Asl Rieti, in accordo con DG, dr. Galbiati. La Regione Lazio escluse però Rieti dai centri regionali autorizzati a dotarsi di PET.
14/12/2000 : convegno a Empoli al quale intervenne il DG Asl11 in modo molto critico verso Ecomedica; il giorno successivo il DG telefonò all’allora sindaco Bugli, facendo pesanti dichiarazioni su Fabrizio Frosini e minacciando ritorsioni a Ecomedica.
19/12/2000 : alle ore 12 : vero e proprio “ultimatum” dalla Asl (scadenza ore 24 del medesimo giorno) perché accettassimo il CUP “fondamentalista”, pena la decadenza delle convenzioni.
28/12/2000 : intervento di Ledo Gori, segretario di Rossi, che garantì che in caso di nostra accettazione del CUP, la Asl avrebbe aumentato il nostro budget. Affermò anche che EM sarebbe stata inserita nel CUP nel corso dell’anno, perché, disse, “è un vostro diritto poter dare gli appuntamenti, pur all’interno del CUP”. Disse inoltre che Reggiani era pronto ad azzerare le convenzioni ad Ecomedica, ma che la Regione era contraria. Accettammo il Cup e ottenemmo un aumento del budget. Ma non per fisioterapia e laboratorio, il cui budget annuale fu “0”. Agli altri laboratori di analisi del territorio fu invece riconosciuto un minimo budget annuale (solo dopo due anni, la Asl accettò di riconoscere tale minimo budget –c. 1000 €- anche a EM ; ma non per la fisioterapia, che rimase così esclusa anche dall’accreditamento).
08/01/2001 : iniziarono le prenotazioni via CUP, con gestione unicamente Asl del medesimo (EM fu impossibilitata per oltre 2 anni ad effettuare prenotazioni in proprio, per gli esami eseguiti presso l’Istituto, con notevoli inefficienze, complicazioni e perdita di utenti esterni, a oggettivo favore dei nostri concorrenti privati. Caso unico in Toscana di Cup “talebano”).
24/01/2001 : incontro con ing. Romeri, coordinatore dpt sanità, su indicazione dell’assessore Rossi, in merito alla programmazione regionale PET.
30/03/2001 : nuova richiesta alla Asl11 di pagamento delle prestazioni relative al 1996.
Aprile 2001 : agreement con IBA (Louven) per la produzione di radiofarmaci a Catania, in caso di realizzazione del centro PET/Ciclotrone (21 Maggio: visita in Belgio con dr. Cuttone, per siglarlo).
20/04/2001 : alla ns richiesta di pagamento del pregresso 1996 il dg Asl11 rispose: “nulla vi è dovuto”.
05/05/2001 : lettera a assessore Rossi e coordinatore Romeri, su programmazione regionale PET.
12/05/2001 : lettera del dg Asl11, Reggiani, sul tema “franchigie” (quota pagata dal cittadino non esente) con l’affermazione che “esse partecipano alla determinazione del budget annuale” (andando in tal modo a ridurre il budget annuale predefinito -cosa da me non accettata, perché illegittima, arbitraria e contraria alla lettera del contratto firmato con la Asl).
24/05/2001 : ISPESL, Roma, per il progetto PET Rieti –riunione con direttore Ispesl, dr Moccaldi; dg Rieti, Galbiati ; dr Cuttone, INFN Catania ; prof. Milano e ing. Scappini. Moncaldi lodò il progetto di Ecomedica.
29/05/2001 : con ing. Scappini, presentazione domanda installazione PET a Comune, Ufficio Unico e Asl Catania.
04/06/2001 : nuova lettera a Regione Toscana per PET.
10/07/2001 : incontro, per PET, con vicepresidente Reg. Toscana, prof. Passaleva.
20/07/2001 : sollecitazione per PET all’ing. Romeri, Reg. Toscana (nessuna risposta scritta ; a voce : “la programmazione sanitaria è ancora in fieri”).
Agosto 2001 : comunicazione che, a seguito di un precedente incendio doloso negli archivi dell’ufficio tecnico comunale di Catania, risultavano irreperibili documenti relativi all’immobile scelto quale sede del centro PET. Successivamente, altri problemi connessi all’immobile ci costrinsero a non dare più seguito al progetto. Anche il tentativo di spostare la sede in un comune vicino (Valverde, 15 Novembre) non dette risultati (dopo poco la Reg. Sicilia autorizzò PET e Ciclotrone ad una società privata di Bagheria –titolare poi inquisito per associazione mafiosa, con collegamento a Provenzano).
17/10/2001 : per tramite dell’Assessore comunale Tani, incontro a Firenze, in Palazzo Vecchio, con Assessore comunale alla Sanità, Billi, e DG Asl10 (Firenze), Menichetti, per valutare fattibilità di realizzazione centro PET a Firenze (trovando così tante resistenze a Empoli). Il dg dell’Asl10 ci disse però che occorreva attendere il piano regionale... Era presente anche l’ing. Scappini.
26/11/2001 : fax DS Asl11 Scarafuggi con richiesta perentoria del 25% di sconto sul budget per RM, minacciando altrimenti l’accordo Asl con altri privati.
28/12/2001 : fax da avv. Santoro, per conto del DG Asl11, con minaccia di causa per danni se non avessimo accettato. Non accettai la minaccia, ribadendo l’offerta per sconti più limitati.
31/12/2001 : accordo su contratto Asl, con Scarafuggi, con sconti accettabili per Ecomedica.
Febbraio 2002 : la Asl11 affitta una RM su camion (5 giorni al mese a Sovigliana ; 2 giorni al mese a Castelfiorentino) per offrire 1500 “esami aggiuntivi nel 2002 , ad un costo –allora dichiarato- di c. 400 mila euro (esami che EM avrebbe potuto erogare a costi inferiori). La Asl si rifiutò di rivelare il costo finale, che voci interne all’azienda pubblica riferirono “più alto di quanto preventivato”. Anche interrogazioni in Consiglio Comunale rimasero di fatto senza risposta. Notare che in occasione di guasti alla RM su camion, i pazienti furono trasportati con pulmino Asl11 all’IRT di Pistoia (istituto privato convenzionato) : alla richiesta di spiegazioni, il DS Roccato rifiutò sempre di rispondere. Così come alla richiesta che ci venisse spiegata la ragione per cui all’IRT potessero rivolgersi senza problemi tante persone della nostra zona, impossibilitate a fare esami in Ecomedica per il budget inadeguato accordatoci. Ancora: perché alla Clinica Leonardo di Sovigliana era stato accordato un budget a parte per i pazienti provenienti da altre Usl, mentre a Ecomedica questo non veniva riconosciuto.
01/03/2002 : ordine per PET (Philips “Allegro” ; ordine poi modificato a TAC/PET “Gemini” il 24/4/03)
16/03/2002 : annullamento del progetto PET a Valverde, non essendoci ancora la concessione edilizia* e avendo la Regione Sicilia deciso di accreditare gli istituti privati già convenzionati al 31 Dicembre 2002. *Oltretutto, 8 mesi prima il proprietario dell’immobile, aveva sporto querela contro l’ufficio tecnico del Comune, per una vicenda diversa.
29/03/2002 : nuova sollecitazione per PET al coordinatore dpt sanità, Romeri, e assessore Rossi.
05/04/2002 : mia lettera al Presidente della Repubblica e al presidente della Regione. Qualche tempo dopo, Tognetti venne a trovami per dirmi di aver ricevuto una telefonata da Ledo Gori: Reggiani era infatti inviperito e chiedeva “la mia testa”, sostenendo che non avrebbe più trattato con Ecomedica fino a quando Frosini ne fosse stato il titolare. Gori si appellava a Tognetti perché io accettassi di “mettermi da parte”!
15/05/2002 : mia richiesta di audizione alla IV Commissione Consiglio Regionale per illustrare quanto posto all’attenzione di Ciampi e Martini (risposta: silenzio).
28/05/2002 : Siena, incontro col Rettore Università, prof Tosi, per PET, accompagnato dal prof Gioffrè. E l’8 Luglio, con DG Azienda ospedaliera, dr.ssa Semplici.
18/06/2002 : mia lettera al Sindaco Bugli per denunciare i soprusi e le prevaricazioni del DG Asl, oltre all’assurda situazione ragionale su PET e Radioterapia.
26/06/2002 : in Regione, da Ledo Gori, per la PET a Empoli (muro di gomma).
Nei mesi di Maggio e Giugno, a causa anche di guasti e altre difficoltà presso la Radioterapia di Careggi, malati di cancro in attesa di eseguire i trattamenti manifestarono pubblicamente il loro sconcerto, con dichiarazioni rese non solo localmente, ma anche alla stampa nazionale e al TG1. A seguito di ciò, la Regione divenne finalmente sensibile al problema. L’Assessore chiese quindi al sindaco Bugli di fissare un incontro con Ecomedica. Questo venne fissato il 4 Luglio, nonostante io ritornassi proprio quel giorno dall’estero (e quindi in mia assenza).
04/07/2002 : in Comune, alla presenza del Sindaco Bugli, l’Assessore Rossi, ricordando come da anni ci proponevamo per la Radioterapia, chiese a Ecomedica di realizzarla entro 12 mesi, essendo “priorità della regione” ridurre l’attesa di molti malati di cancro (2400 nella sola area Firenze/Prato/Empoli; da qui la Delibera di Giunta 885/5.8.02), attivando con EM un rapporto di convenzione. l’Assessore Rossi, accompagnato da Ledo Gori, dopo aver affermato che “fosse per Reggiani Ecomedica chiuderebbe” (ed aver aggiunto “ma la Regione non vuole che Ecomedica chiuda bensì che si sviluppi”) garantì che la Asl avrebbe convocato Ecomedica in brevissimo tempo per definire l’accordo. In realtà la Asl fece di tutto per prendere tempo, tanto che l’incontro avvenne solo il 1 Ottobre (e non andò come ritenevamo).
Dopo il 4 Luglio, fino al 1 Agosto, seguirono altri 3 incontri con Ledo Gori, ma la Asl non dette alcun segno di sé. Nel frattempo, avendo fin da subito proposto alla Regione e al Sindaco che la Asl ci vendesse l’ ex-Anfor, alla quale eravamo interessati da tempo (e la Direzione Asl ne era a conoscenza), venimmo a sapere il 12 Luglio che, solo pochi giorni prima, la Asl aveva “venduto” l’immobile ad una società immobiliare di Pistoia (Eustachio Borgonovo srl). In realtà non di vendita si trattava, ma di un compromesso –come venimmo a sapere molto tempo dopo.
Ad oggi, sono sempre a chiedermene la logica: la Direzione di una Azienda USL, proprio quando l’Assessore alla Salute della Rg. Toscana, individuando nella Radioterapia una priorità per la Regione, chiede a Ecomedica e alla Asl11 di attivarsi immediatamente perché il problema sia risolto al più presto, decide di alienare un bene immobiliare ottimale a tale scopo, preferendo stipulare un compromesso con una società terza interessata a (legittimamente) speculare sul bene, cambiandone la destinazione d’uso (da direzionale che era) e presentando in Comune un progetto di 3-4 palazzi (progetto stranamente autorizzato dal Comune in pochissimi mesi), piuttosto che venderlo a Ecomedica…
05/08/2002 : Delibera Regionale su Radioterapia, con l’indicazione che per realizzare i 3 centri (Firenze, Prato, Empoli) potrà essere seguita sia la strada della realizzazione pubblica, di joint venture pubblico/privato o di convenzione con strutture sanitarie private accreditate o da accreditare.
10/09/2002 : la Regione, in merito alla nostra richiesta di accreditamento, motivando norme regionali per l’accreditamento istituzionale, escluse la branca di fisioterapia/riabilitazione perché la Asl non volle riconoscerci alcun budget relativo, purché piccolo. Eppure altri privati, anche in mancanza di contratto con le Asl di riferimento, vennero accreditati (es.: Santa Chiara a Firenze).
01/10/2002 : incontro per la Radioterapia con la direzione Asl11 (Reggiani, Roccato e Mazzoni Claudio). Erano presenti anche Dragoni Fabio e Maestrelli. Iniziammo a parlare di radioterapia in un’atmosfera tranquilla, nonostante la richiesta di realizzarla non a Empoli ma –irrazionalmente- prima a S.Miniato e poi, alle mie precise obiezioni, a Castelfiorentino. Quindi, di punto in bianco, ci venne comunicato che la Asl aveva necessità di modificare il contratto con Ecomedica per il 2003, proponendoci di fatto un dimezzamento del budget rispetto al 2002 (sostanzialmente il ritorno al volume finanziario del 1999). Mi opposi fermamente. Dopo 2 mesi riuscimmo a “limitare i danni” a c. il 20% in meno. All’inizio del 2003, ancora a seguito di mie “manifestazioni”, ci venne poi “concessa la grazia” dell’entrata nel CUP, vale a dire la possibilità di dare anche noi gli appuntamenti (come avevano sempre fatto tutti gli altri privati in Toscana e nel resto d’Italia).
04/10/2002 : incontro a Firenze con d.g. Asl10, dr. Menichetti, su sua richiesta; ci chiese se EM fosse interessata a realizzare la radioterapia alla SS Annunziata (Antella) e ad affittarla poi alla Asl. Rispondemmo che saremmo stati interessati in caso di gestione, non ad una operazione puramente finanziaria. Erano presenti anche l’ing. Passaleva e Benedetti.
25/11/2002 : incontro in Regione con Ledo Gori e dr.ssa Semplici, DG ospedale delle Scotte, Siena, per valutare la possibilità di realizzare la PET a Siena, riprendendo quanto iniziato col precedente d.g. , dr. Macchi. La cosa non ebbe poi seguito.
07/01/2003 : in Regione (con Ledo Gori e Biti) per la Radioterapia. In quell’occasione mi venne consegnato da Gori un documento di Biti sulla gestione dei “centri periferici” da parte di Careggi, con l’utilizzo di medici specializzandi a rotazione. Biti chiese anche che Ecomedica acquistasse apparecchiature Electa. Precisai di volere la più ampia collaborazione con l’Università, ma nel rispetto dell’autonomia di Ecomedica e della qualità del servizio. Biti considerò queste parole “offensive”. Venne fissato un secondo incontro il 31/01, poi annullato su richiesta del DG Asl11.
13/02/2003 : Roccato, DS Asl11, ci scrisse rifiutando il pagamento degli esami di RM eseguiti –con urgenza- da EM a pazienti ospedalizzati, su richiesta dei responsabili medici ospedalieri della Asl, sostenendo come il ns. contratto avesse valore solo per gli appuntamenti CUP (allucinante!).
25/02/2003 : riunione con 3 soci imprenditori edili (:Dragoni, Fontanelli e Forconi) per ex-Anfor. Giuseppe Dragoni, che in precedenza aveva avuto incarico di reperire un immobile adatto a Ecomedica, era riuscito infatti a sapere (dal dott. Lepri, ex DA Asl11) chi avesse acquistato i diritti sull’ex-Anfor. Il 13 Marzo Giuseppe e Fabio Dragoni incontrarono a Pistoia i soci della Eustachio Borgonovo Srl, dicendosi interessati ad acquisire l’immobile in proprio (tacendo l’interesse Ecomedica).
17/04/2003 : telefonata di Biti per chiedere se rispondesse al vero (come riferito da Reggiani ad una riunione di Area Vasta) che Ecomedica non fosse più interessata alla Radioterapia. Scrissi pertanto (29/4) all’Assessore Rossi e a Biti per ribadire che Ecomedica non aveva assolutamente mutato idea.
Il 17 Aprile ci fu anche l’accordo fra Dragoni e l’Eustachio Borgonovo.
Fine Aprile 2003 : Dragoni fece costituire a Petri e Giovannoni l’immobiliare Edil2010 per acquisire i diritti sull’ex-Anfor. Il 28 Maggio venne firmato il contratto di acquisto dell’immobile. Edil2010, appena entrata in possesso dell’immobile, ne chiese il ripristino della precedente destinazione d’uso (direzionale/sanitaria) e presentò al Comune di Empoli un progetto di massima fornito a Dragoni dall’arch. Ancillotti e, tramite DIA, potette iniziare ad operare sull’immobile. Le autorizzazioni per lo specifico progetto del Centro Diagnostico e della Radioterapia vennero invece bloccate dal procedimento di approvazione del nuovo piano urbanistico locale (definitivamente approvato a fine Dicembre 2004). Ulteriore danno a chi aveva ritenuto di preferire, ai palazzi, la RADIOTERAPIA!
Per completezza: curatore del progetto immobiliare generale: architetto Ancillotti ; per la parte medica –ma seguendo le mie precise direttive– : architetto Mancini, nipote di Benedetti.
24/04/03 : modifica dell’ordine 1/3/02 per PET a TAC/PET “Gemini” Philips.
02/06/2003 : incontro con prof Donato, CNR Pisa, per PET a Empoli.
03/07/2003 : in Regione per Radioterapia, con Gori, Reggiani e Biti ; breve presenza anche di Rossi.
12/07/2003 in una conferenza stampa in Comune, a Empoli, con il Sindaco Bugli, l'Assessore regionale Rossi, il DG e il DS dell’Asl11, venne presentato l’accordo con Ecomedica per la realizzazione, nell’ ex-Anfor, del Centro di Radioterapia. Tale accordo avrebbe dovuto essere perfezionato e firmato entro il 2003.
Settembre e Ottobre 2003 : vari incontri con DS Enrico Roccato, per la Radioterapia, con tentativo della Asl11 di limitare i pazienti trattabili da Ecomedica (c. 400/anno invece di almeno 800).
05/11/2003 : delibera Asl11 sulla Radioterapia, indicante 831 cicli/anno di trattamento ma con, mediamente, 10 prestazioni ognuno (invece delle 20 che rappresentano la normale media –pertanto riducendo di fatto a c. 4000 il numero di pazienti/anno).
17/11/2003 : email da Biti per Radioterapia (“lei non mi conosce”).
29/11/2003 : convegno Villa Sonnino, con presentazione progetto Radioterapia.
22/12/2003 : ordine apparecchiature VARIAN (2 Linac da 6 MeV) –installazione prevista a circa 1 anno di distanza l’uno dall’altro. La scelta delle apparecchiature, software e quant’altro seguì ad una attenta valutazione dei costi/benefici con consulenti radioterapisti e fisici (prof. Cionini, dott. Tucci, prof. Milano). La scelta fatta permetteva di coprire c. il 90% della patologia, consentendo di eseguire le tecniche attualmente più avanzate.
Dicembre 2003 : ancora grosse difficoltà con la Asl11, a causa delle franchigie, dal DG Reggiani considerate nei “tetti”, nonostante il contratto disponesse chiaramente che il budget “è al netto delle franchigie”.
21/01/2004 : lettera da Roccato che giustificava gli 831 “cicli” della delibera del 5/11/03 come “errore”, volendosi invece intendere 831 “pazienti”/anno.
15/01/2004 : intervento di Nencini su Ledo Gori per Radioterapia perché la Regione concretizzasse con EM un accordo valido “in particolare per i malati”. Anche il Prefetto Lombardi scrisse a Rossi (riferito dal capo di Gabinetto del Prefetto).
11/03/2004 : mio incontro con Biti e Roccato a Careggi, presente Maestrelli. Biti mi offese ripetutamente e minacciò che non ci avrebbe fatto realizzare la Radioterapia, a meno che non accettassimo i suoi voleri. Non mi feci intimidire.
14/04/2004 : Regione, incontro con Ledo Gori e dr Ancona, DG del Dpt Salute. Presenti anche l’avv. Alberto Benedetti, l’ing. Passaleva, Maestrelli. Ancona affermò “La Regione non può impedirvi di installare l’apparecchiatura PET-TAC che avete ordinato, ma non chiedetemi da subito la convenzione perché la Regione non può darvela. Dopo che avrete iniziato a lavorare, sulla base delle necessità oggettive, la Regione potrà valutare positivamente tale eventualità. Ma non a priori”. Li informai della prossima presentazione del progetto per PET e Radioterapia alla Commissione regionale per la radioprotezione.
26/04/2004 : io, Fontanelli e Benedetti diventammo formalmente soci nell’Edil2010, tramite una fiduciaria (Invest Eurofid) facente capo alla Cabel. Sottoscrizione di fideiussione pro-quota di 3 milioni Euro (rispettive quote: 10%, 10%, 5%). Pur avendo sempre proposto che fosse Ecomedica ad essere socia, con una quota significativa (inizialmente puntavo al 50%, poi cercai di ottenere almeno il 15% ; ..), l’entrata di Ecomedica non avvenne mai, per opposizione dei Dragoni, mascherata da valutazioni “tecniche” di Fabio Dragoni sul far privilegiare a EM l’acquisto di apparecchiature. In occasione dell’entrata come socio, venni a sapere che era socio anche l’arch. Campatelli, oltre a Dragoni Italo, fratello di Giuseppe. La società avrebbe dovuto aumentare il capitale (inizialmente di € 10.000,00) in modo da far meglio fronte all’impegnativo investimento, ma questo non avvenne mai. Neppure i 10.000 Euro vennero versati. Nel settembre 2005 mi venne infatti reso l’assegno di 1000 euro che Dragoni non aveva mai fatto versare nelle casse della Società.
03/06/2004 : incontro EM/Regione per Radioterapia, con Gori e Biti. Per EM presenti: Passaleva, Dragoni Fabio, avv. Alberto Benedetti e Maestrelli. Dura opposizione di Biti ad una autonomia Ecomedica.
Giugno/Luglio 2004 : dopo presentazione alla Asl11, invio del progetto tecnico per Radioterapia e PET/TAC alla Commissione regionale per la radioprotezione, tramite il Comune.
28/06/2004 : a seguito dell’atteggiamento di Biti, Reggiani e Roccato, chiesi a Riccardo Nencini se potesse farmi avere un incontro con Rossi, cosa che avvenne : Rossi mi incontrò nello stesso pomeriggio e asserì che la volontà della Regione era che la Radioterapia fosse realizzata da EM e che questa ottenesse l’accreditamento per tale servizio (quindi confermò l’accordo del luglio ’02).
Essendo impegnato a Firenze con Rossi, non potetti partecipare al CdA EM ; F. Dragoni, approfittando della mia assenza, convinse il CdA a bocciare la mia proposta di partecipare al capitale Edil2010, sostenendo che comunque più del 3% del capitale non potesse essere sottoscritto da EM –in quanto essendo troppo oneroso l’investimento, era preferibile lasciarlo sostenere a Edil2010, prendendone in affitto l’immobile– e che possedere il 3% non aveva alcun valore pratico.
01/07/2004 : nuovo incontro EM/Regione, con Gori e Biti. In mia assenza, andarono Passaleva, Dragoni Fabio e Maestrelli. Viene presentata la mia ipotesi del “doppio binario”, così da prevedere una cogestione della Radioterapia: (1 linac a EM e 1 alla Asl). Biti rimase contrario: o come lui voleva o niente.
29/07/2004 : la Asl11 comunicò l’intenzione di ridurre (arbitrariamente) il budget EM da settembre.
01/08/2004 : mio articolo su La Nazione Empoli, per denunciare l’arbitrio Asl11 ; richiesta di intervento del Sindaco.
05/08/2004 : già in Canada, ricevetti una telefonata del Sindaco Cappelli, che promise l’interessamento (ma non seguì alcun effetto pratico) .
06/09/2004 : taglio di 170 RM e 240 TC.
6 e 7 Settembre 2004 : chiesi intervento di Rossi e sindaco Cappelli. Il DG Asl11 continuò a negarci di eseguire gli esami equivalenti alla quota franchigia, pertanto l’attività di EM in Settembre e Ottobre fu modestissima (senza considerare che eravamo già stati costretti ad una lunga chiusura in Agosto).Molti cittadini dovettero rivolgersi ad Istituti privati concorrenti per eseguire esami RM e TC.
Settembre e Ottobre 2004 : mie pubbliche dichiarazioni, riportate sui quotidiani. Interrogazioni di SDI (maggioranza) e UDC (minoranza) in Consiglio Regionale, sia su Radioterapia e PET che sui tagli. Un “appello” da me predisposto venne firmato da oltre 2700 persone in poco più di 1 mese, grazie ai tanti amici che raccolsero adesioni. Dichiarai la mia intenzione di portare il caso Ecomedica all’attenzione non solo regionale ma nazionale.
16/10/2004 : telefonata di Ledo Gori per fissare un incontro, specificando che il prof Amunni, direttore dell’Istituto Tumori Toscano, sarebbe stato il referente tecnico per la Radioterapia al posto di Biti.
04/11/2004 : 1° riunione in Regione con Gori e Amunni. Presenti anche Dragoni Fabio e dr Tucci –quale consulente radioterapista. Sul piano tecnico trovammo subito l’intesa.
19/11/2004 : 2° riunione in Regione : accordo sostanzialmente fatto.
20/11/2004 : a Villa Sonnino, presentazione dell’accordo sulla Radioterapia, con Gori, on.le Fluvi, sindaco Cappelli e consiglieri regionali. Esso prevedeva 900 pazienti/anno con 2 linac, uno gestito da EM e l’altro da Asl/Biti. Venne comunicato che la firma sarebbe stata apposta entro Natale, essendo solo da fissare il costo annuale per la Regione (da noi indicato inizialmente in c. € 2,250 mil/anno, trattabili fino a c. 2 mil/anno).
Novembre e Dicembre 2004 : dopo che la Regione mi dette ragione in merito alle franchigie, raggiunsi l’accordo con l’Asl11 per il contratto 2005-07 , con aumento del budget.
Nel frattempo, da varie parti (ed in particolare dai Dragoni), mi venne segnalato che i politici locali erano molto critici circa la “mia conduzione della vertenza”. Mi venne fatto ripetutamente il nome di Bugli, Regini e Fluvi, oltre che del sindaco Cappelli. Mi riferirono, sempre riportando quanto appreso dai suddetti, di grossi rischi di ritorsioni su Ecomedica da parte di Reggiani, descritto come furioso perché obbligato dal mio agire a riconoscerci l’aumento del budget. Venne anche in particolare sottolineato come la presenza di imprenditori in Ecomedica rendesse necessario un atteggiamento che evitasse possibili problemi addirittura alle loro personali attività. Gori, intanto, adducendo impegni molteplici, rimandò a dopo Natale la definizione ultima dell’accordo per la Radioterapia.
28/12/2004 : Dragoni Giuseppe mi chiese di lasciare a lui e al figlio il rapporto con Asl e Regione (oltre che con il sindaco Cappelli), in merito in particolare a Radioterapia e PET, vantando rapporti politici “giusti” (fece esattamente il nome di Bugli, Regini e Cappelli). Acconsentii (nessuna delega formale venne comunque data dal CdA), ma avvertendo che avrei evitato “conflitti” con la Direzione Asl solo a condizione che si mantenesse fede agli impegni presi e che non fossero sorte nuove criticità per Ecomedica.
Dicembre 2004 : l’istituto privato IRT di Pistoia terminò l’installazione di una C-PET (Pet di bassa fascia), dopo che la commissione regionale per la radioprotezione aveva dato parere favorevole (senza prendere assolutamente in considerazione la domanda di EM). Nel Gennaio 2005 iniziò a lavorare –e fin da subito in convenzione (esattamente il contrario di quanto dichiarato a noi da Ancona). Da notare: per 2 anni Ledo Gori aveva pervicacemente negato che un privato potesse mai essere autorizzato ad installare una PET, e alle mie richieste di delucidazioni in merito a “voci indicanti l’IRT di Pistoia come intenzionata ad installare la PET” rispose sempre affermando che a lui tale notizia non risultava.
Gennaio/Febbraio 2005 : nonostante le rassicurazioni di Dragoni Fabio sulla “prossima” firma dell’accordo, la situazione rimase in stallo.
11/02/2005 : Ledo Gori riferì a Dragoni Fabio che “Biti non vuole l’accordo con Ecomedica”.
16/02/2005 : Rossi, durante un Consiglio Regionale, ribadì a Nencini e Ciucchi che non esistevano difficoltà da parte della Regione, relative all’accordo con Ecomedica.
Marzo 2005 : Fabio Dragoni riferì una proposta della direzione Asl, secondo la quale avremmo potuto trattare 450 pazienti/anno a 1.991.000 euro. Gli dissi che la Asl non era credibile, che non avrebbe potuto giustificare un simile esborso (: avevamo chiesto 2/2.250 mil € per 900 pazienti, come potevano essere offerti 2 mil per la metà dei pazienti?). Ecomedica non poteva cacciarsi in un vicolo cieco, pertanto ribadii che non potevamo accettare venisse modificato l’accordo del 20 novembre. Non solo, avendo Dragoni (email del 21/3) predisposto uno schema di accordo con la Asl11 in cui fra le parti contraenti, oltre a Asl e Ecomedica, risultava anche Edil2010 (priva di un qualsiasi titolo che la rendesse parte di un accordo relativo a servizi medici), lo richiamai al rispetto dei ruoli.
Risultò chiara, pertanto, la strategia della Asl (e della Regione/Biti) per annullare l’accordo del 20 Novembre ‘04 , pur non venendo mai comunicato a EM alcunché di concreto. Tale strategia utilizzò anche strumenti di “bassa lotta politica”, compreso il fomentare divisioni interne alla compagine societaria di Ecomedica (facendo leva su interessi personali di alcuni soci, non estranei anche a “collateralismi” con settori del potere politico locale).
23/03/2005 : mia lettera al Presidente Ciampi, al Presidente Martini e al Prefetto di Firenze (riflessioni di un “cittadino italiano”) –scritta il 15/3 e annunciata per e-mail a Rossi, Ancona, Cappelli, Fluvi e altri, ma spedita il 29 , dopo che pronte rassicurazioni di “firma ” dell’accordo (comunicate in particolare a Fabio Dragoni dal Sindaco Cappelli, la quale riferiva parole dell’Assessore Rossi) si rivelarono di nuovo infondate.
26/03/2005 : telefonata di Bugli che mi informava di aver parlato con Rossi in merito alla Radioterapia, ricevendone l’ennesima assicurazione che “non esistevano difficoltà da parte della Regione”.
29/03/2005 : Dragoni Giuseppe e Fabio in Regione da Ledo Gori : mi riferirono un comportamento contraddittorio da parte di questi, con ripetuti riferimenti all’Area Vasta e all’opposizione di Biti e Asl.
15/04/2005 Prefettura : lungo incontro con Dott. Saccone, Capo di Gabinetto del Prefetto Lombardi. Questi mi disse che il Prefetto si era interessato alla cosa e, su invito della Segreteria del Quirinale, aveva richiesto all’Assessore una relazione scritta da inviare a Roma. Saccone mi assicurò di aver parlato personalmente con Gori e di averlo trovato pronto a trovare l’accordo con Ecomedica. Mi invitò quindi ad essere fiducioso nella soddisfacente conclusione della vicenda.
13/04/2005 : e-mail da Fabio Dragoni con la quale mi notificava quanto già da lui concordato, ad insaputa non solo mia, ma di tutta Ecomedica, con Roccato, DS Asl11. In quell’e-mail, Dragoni scriveva : . Tutto questo senza che fosse stato minimamente concordato o anche solo discusso in CdA. Nessuno mai, in Ecomedica, aveva infatti mai sentito parlare di “affitto di ramo di azienda”. Né Dragoni aveva deleghe per poterne trattare con la controparte.
Nel frattempo, sia la Direzione Asl che i Politici (Regini e Bugli in particolare) esercitavano pressioni sui soci imprenditori per emarginare Fabrizio Frosini. Le pressioni si esercitarono in particolare sui Dragoni, come essi mi riferirono, essendo Giuseppe Dragoni non solo il più importante imprenditore edile di Castelfiorentino, ma anche il vice-presidente della Banca di Credito Cooperativo di Cambiano, il cui presidente è Paolo Regini (presidente anche di Publiambiente ed ex-sindaco di Castelf.no). Fabio Dragoni, nel sostenere che avrei dovuto ritirarmi, ebbe a lamentarsi che per colpa mia (!) la propria famiglia stava non solo sperimentando “difficoltà nei rapporti” necessari a portare avanti i propri affari immobiliari, ma stava addirittura rischiando “il patrimonio personale”. Riferendosi a chi suggeriva di “voltare velocemente pagina in Ecomedica” ebbe a fare i nomi non solo di Roccato (per ordine certamente di Reggiani), di Bugli e di Regini ma anche di Gori. Giuseppe Dragoni coinvolse poi anche Remo Fontanelli, prospettandogli il rischio che la mia azione contraria ai diktat Asl facesse sorgere problemi anche a lui, alienando loro l’appoggio politico. Nonostante questo l’atteggiamento di Dragoni padre nei miei confronti rimase altalenante fino alla fine di Giugno, scontrandosi addirittura, a fine Maggio, con il sindaco Cappelli, per l’incapacità o non volontà della medesima (come riferì lo stesso Dragoni) a dare un contributo positivo alla vergognosa vicenda.
14/06/2005 : incontro di Fabio Dragoni con Direzione Asl11 per la Radioterapia. Dopo l’incontro Dragoni chiese con urgenza una riunione, nel tardo pomeriggio, con gli altri soci di Edil2010. In quella sede sostenne che EM doveva assolutamente affittare alla Asl11 la “branca” radioterapia, pena il rischio di fallimento per la stessa Ecomedica e quindi di Edil2010, in quanto la Asl non avrebbe accettato altra soluzione e avrebbe costretto Ecomedica a cedere.
14/06/2005 : e-mail di Fabio Dragoni ai consiglieri EM (con la frase : In realtà i soci di Edil2010 non hanno versato neppure 1 Euro di tasca loro).
14/06/2005 : mia lettera a tutti i Soci Ecomedica, con il rifiuto di ogni logica “meramente affaristica” e di ogni volgare mercanteggiamento su .
15/06/2005 : lettera del DG Asl11 : respinta (con motivazione ipocrita e strumentale) la gestione diretta EM della Radioterapia (convenzione). Successivamente, sia Reggiani che Roccato riaffermarono a Dragoni che l’unica via per realizzare la radioterapia fosse l’affitto d’azienda. Venne ribadito che i pazienti da trattare sarebbero stati solo 400-450/anno (nonostante che in una precedente lettera, Roccato riconoscesse il numero di 831 paz/anno), con budget di spesa di 1.2 milioni Euro/anno.
Fine Giugno 2005 : dopo aver comunicato a Dragoni e altri consiglieri che non potevo accettare di subire in silenzio lo stravolgimento dell’accordo del 20.11.04, rilasciai mie dichiarazioni ai giornali, al fine di rimettere in discussione la posizione della direzione Asl.
06/07/2005 : CdA Ecomedica. Fabio Dragoni vi entrò affermando che EM dovesse accettare l’affitto di ramo d’azienda. Spiegai le ragioni per le quali non ero d’accordo, sostenendo inoltre che una eventuale decisione in tal senso spettasse all’Assemblea, non al CdA. Conclusi proponendo due alternative: 1. che il CdA respingesse la richiesta di affitto d’azienda, dando al contempo formale mandato a due Consiglieri per continuare le trattative con la Asl, ricercando un diverso accordo; o 2. che si convocasse l’Assemblea. La proposta 1. venne votata all’unanimità (Dragoni compreso).
21/07/2005 : incontro fra Passaleva e Fabio Dragoni con la Direzione Asl11 al completo. La Asl, di fronte alla posizione questa volta netta di Ecomedica (presentata da Passaleva), mostrò la disponibilità a trattare in termini diversi dall’affitto d’azienda. Subito dopo l’incontro l’ing. Passaleva (soltanto) venne in EM a relazionarci (presenti anche Benedetti, Fontanelli, Andrea Frosini, il dr. Rossetti e poi Dragoni Giuseppe, formalmente estraneo al CdA Ecomedica ; i Consiglieri erano così 5 su 11) –ma ogni discussione nel merito venne impedita dal comportamento allucinato di Giuseppe Dragoni. Venne anche comunicato, da Dragoni, che Edil2010 dava tempo solo fino al 31 Luglio a EM per prendere una decisione circa l’immobile ex-Anfor, altrimenti la società immobiliare sarebbe andata per la propria strada, anche eventualmente affittando direttamente alla Asl11 l’immobile per realizzarvi la Radioterapia.
Dopo anni di battaglie contro il “sistema di potere toscano”, nell’indifferenza o nell’assenza (a parte mirabili eccezioni) della Politica, delle Istituzioni, della Giustizia, definitivamente disgustato per quanto appena sentito e visto (da parte di chi si era dichiarato Amico di Famiglia da 30 anni), comunicai ai presenti la mia volontà di non aver più a che fare con simili persone. Essendo il mio ultimo giorno di presenza a Empoli, prima di un lungo periodo in America, invitai a convocare un CdA che (attraverso una successiva convocazione dell’Assemblea) avrebbe potuto portare alla nomina di un diverso presidente (caldeggiai anzi che fosse l’ing. Passaleva, in considerazione delle qualità personali e professionali). Non ebbi più alcun contatto con Dragoni, Benedetti, Angelini e Fontanelli, ma successivamente seppi che, appena lasciai Empoli, venne comunicata alla direzione Asl la mia “uscita di scena”. La Asl fece subito un passo indietro rispetto all’apertura mostrata il 21 –come ci aveva relazionato Passaleva, riproponendo l’aut-aut “affitto o nulla”. Passaleva venne immediatamente escluso (nonostante fosse stato ufficialmente delegato, con Dragoni –all’unanimità, cfr 6 luglio) da ogni successivo contatto con la Asl.
31/07/2005 : scadenza dei termini dati il 21/7 a EM da Edil2010 per decidere in merito all’immobile.
03/08/2005 : CdA EM, con illegittima nomina di Benedetti, su proposta di Dragoni Fabio, quale presidente e cooptazione in Consiglio di Calorini Lido, cognato di Angelini. Decisioni illegittime, dal momento che lo Statuto assegna la facoltà di nominare il presidente all’Assemblea. La cooptazione non è neppure prevista nello Statuto, essendo ancora facoltà unica dell’Assemblea nominare o revocare i consiglieri. Subito dichiarazioni impegnative su una “ritrovata intesa” con la direzione Asl. Al contempo si intensificarono gli attacchi personali nei miei confronti (peraltro già iniziati da tempo) nonché della mia Famiglia, per cercare di emarginarmi e impedire un eventuale ritorno:il tutto funzionale ad una precisa strategia, suggerita precedentemente a livello “politico” –:essendo Fabrizio Frosini persona “scomoda” (addirittura: “pericolosa”) e quindi da “allontanare”, come avevano esplicitamente detto i Dragoni, riferendo ciò che affermarono essere precisi concetti illustrati loro da Regini, Bugli e Reggiani, ma anche da Ledo Gori (come di fatto confermato, in più occasioni, da Fontanelli, Angelini e, non ultimo, Tognetti).
08/09/2005 : CdA EM con nomina a consigliere delegato di Angelini. Sempre illegittimamente (in quanto contrario alle norme statutarie) venne deliberato l’inizio delle procedure di liquidazione della SpA Ecomedica Centro Oncologico (solo l’Assemblea può infatti deliberare in tal senso).
Settembre e Ottobre 2005 : su sollecitazione di non pochi Soci, maturai il convincimento di dovermi assumere la responsabilità di modificare la situazione di illegittimità in Ecomedica, attraverso modalità che, secondo Statuto, affidassero all’Assemblea dei Soci il diritto/dovere di operare la scelta sulla strategia aziendale da perseguire.
29/09/2005 : prima analisi e valutazione legale della situazione.
14/10/2005 : mia richiesta ai Soci EM Risonanza di sottoscrivere un documento di consenso alla revoca del CdA e convocazione dell’Assemblea per eleggere un nuovo CdA e deliberare sulle strategie aziendali.
20/10/2005 : mia diffida ai consiglieri Ecomedica ad assumere impegni, in particolare in relazione a Radioterapia e PET, data l’illegittimità del CdA. Questo interruppe la trattativa con la Asl per l’affitto di ramo d’azienda e impedì il ritiro/sostituzione della domanda in Commissione Reg. per la prevenzione dei rischi da radiazioni ionizzanti.
31/10/2005 : convocazione CdA EM Risonanza che, dovendo prendere atto della decisione della maggioranza dei Soci, convocò l’Assemblea in data 16 Novembre.
Nello sviluppo degli eventi, il socio Tognetti Gino, con l’intento dichiarato (poi mostratosi falso) di superare le divisioni in ambito societario, propose una soluzione con i posti in CdA ripartiti a metà (4 alla maggioranza e 4 alla minoranza), ma lasciando * alla minoranza –che aveva oltretutto infranto le norme statutarie- il controllo della società operativa, con presidente sempre Benedetti. Per giustificare la formula, si rifece anche al problema dell’acquisizione dell’immobile: Edil2010 era in mano a Dragoni (io rappresentando l’assoluta minoranza nella Srl), che spregiudicatamente se ne serviva per ottenere concessioni in Ecomedica. Ma l’immobile, di fatto, “apparteneva” alla Banca in cui Dragoni è vicepresidente. Tognetti ebbe quindi fin dall’inizio incontri con il Presidente, Regini, accettandone i “di lui consigli”. E subito aggiunse (e divenne chiaro che ci fosse la “politica” dietro tutto ciò”, visto che fin dall’inizio lui stesso riferì di sollecitazioni giuntegli anche per tramite del sindaco di Montaione) come occorresse vivere “in armonia” con la Asl. Nonostante avessi ottenuto io, con la mia mozione, la maggioranza, per principio, oltre che per razionalità, rifiutai * pertanto di entrare nel CdA e continuai ad “autosospendere” la mia attività professionale, così come dichiarato il 14 Giugno, ricordando che consideravo irrinunciabili 2 punti: la convenzione per la Radioterapia (e non l’affitto d’azienda) e l’autorizzazione all’installazione della PET. La mia autoesclusione impose una sorta di “reciprocità”, andando a negare un posto in CdA anche a Dragoni.
La nuova amministrazione Ecomedica continuò le trattative con la Asl11. Con riferimento ai politici (e con preghiere a me di “evitare esternazioni”), Tognetti riportò spesso le preoccupazioni di vari sindaci e dello stesso Ledo Gori circa mie eventuali “iniziative”, cui facevano seguito le sollecitazioni al medesimo Tognetti di “andare a braccetto con la Asl” e di ristabilire un rapporto saldo con Biti. Presto, grazie a tali frequentazioni politiche, Tognetti divenne amico di Reggiani (del resto era diventato un ritornello il passo: “la Asl è il migliore cliente di Ecomedica e si deve andare d’accordo con chi ci fa guadagnare,anche accettando di fare ciò che il cliente vuole, altrimenti si perde il 60% del fatturato”). Per tramite di due amici medici (: il prof. Ricca, consigliere comunale DS a Firenze e il dott. Carlo Biagini), entrò successivamente in rapporto con lo stesso prof. Biti.
Il 19 Gennaio 2006 avevo peraltro espresso molto chiaramente a Gino Tognetti la mia insoddisfazione circa la situazione; in particolare per essere ancora sul tavolo la richiesta Asl di affitto di ramo d’azienda, per la Radioterapia, che Reggiani e Roccato definivano “obbligatorio”.
A tal proposito ebbi a dirgli alcune cose in relazione ad una mia prossima azione personale nei confronti di tutti i Gruppi Politici rappresentati in Consiglio Regionale. Non mi capì. O non volle capirmi.
Il 2 Febbraio 2006 ero pertanto in Consiglio Regionale –e ci tornai più volte, dopo aver scritto a tutti i Gruppi Consiliari. Che incontrai poi nel corso di quel mese.
Tognetti seppe delle lettere dal DG Reggiani, che ebbe a riferirgli anche dell’indignazione dell’Assessore Rossi nei miei confronti (!).
Eppure Tognetti rimase poi piacevolmente stupito che fosse divenuto “improvvisamente” così facile escludere l’opzione “affitto di ramo d’azienda” e ottenere invece dalla Asl il riconoscimento della Convenzione per la Radioterapia.
Il 2 Marzo venni invitato ad un incontro con Gino Tognetti. Si voleva infatti che io ritornassi sulle mie decisioni e che rientrassi in Ecomedica, viste anche le problematiche di gestione dell’Istituto. Alla fine, acconsentii alla proposta di Tognetti: lui, come presidente, si sarebbe occupato dei rapporti con Asl e Regione –e quindi di “sbloccare” Radioterapia e PET, per le quali la Regione non aveva ancora espresso l’autorizzazione-, io come amministratore delegato, mi sarei occupato della gestione concreta dell’Istituto.
Pochi giorni dopo (il 9 e il 13/3), si tennero le assemblee delle Società, con la nomina dei nuovi CdA, espressione questa volta della maggioranza.
Trascorsero solo pochi giorni dall’elezione del CdA e Gino Tognetti fece sapere di averci ripensato: meglio non riconoscere alcuna delega a Fabrizio Frosini, bensì “ruoli di controllo” (?) a ciascuno dei consiglieri… in modo che io mi trovassi di fatto privo di un “ruolo reale” (in realtà si cercò deliberatamente di chiudere Fabrizio Frosini “in gabbia”).
Sebbene ritenessi non fosse più il caso di rimanere nel CdA Ecomedica, non formalizzai allora le dimissioni solo per le pressioni dei famigliari e degli amici.
In Aprile ci fu la firma del contratto con la Asl per la Radioterapia.
Il 13 Maggio 2006 Tognetti mi informò che dopo alcuni incontri da lui avuti con Giampaolo Biti (alla presenza di Carlo Biagini) era stata fatta presente da questi la necessità di una nuova domanda in Regione per la Radioterapia, escludendo da essa la richiesta di installazione della PET-CT. Precisò che, in Regione, i funzionari che pare avesse incontrato (la Sig.ra Fantoni sicuramente parlò con Biagini, ma venne fatto il nome anche della Sig.ra Catani) sostenevano che la “vecchia domanda” (presentata nel Luglio 2004) fosse sbagliata (giustificazione strumentale e priva di fondamento) e che occorresse pertanto ritirarla e ripresentarne una nuova, altrimenti la Commissione non avrebbe potuto esaminarla (cosa che la Commissione non aveva fatto in 20 mesi). Venne garantito, da Biti e dalle funzionarie, che appena la nuova domanda fosse presentata, l’autorizzazione sarebbe stata data.
La realtà era un’altra… La nostra richiesta di installare la PET-CT bloccava infatti una ben successiva, analoga richiesta dell’Istituto Fanfani. Occorreva quindi che Ecomedica ritirasse “spontaneamente” (sic!) la propria domanda, perché la Commissione regionale potesse autorizzare Fanfani (come nel passato aveva autorizzato l’IRT).
Mi opposi, sostenendo che era un errore ritirarla. Sostenni che era utile sentire un legale, essendo diritto di Ecomedica ottenere l’autorizzazione. Sostenni che eventualmente poteva essere presentata una nuova domanda per la sola Radioterapia, ad integrazione e parziale modifica della precedente del 2004 –che non andava ritirata, salvando così la richiesta per la PET (domanda che l’ing. Scappini, presente a quell’incontro e consigliere EM, ebbe anche il pregio di preparare). Fu tutto inutile : la “verità ufficiale”, che la formulazione della precedente richiesta (a firma mia) era “sbagliata”, non andava neppure messa in discussione. Il 16.5 dichiarai allora esplicitamente che mi sarei astenuto da ogni commento pubblico, ma che avrei votato “no” nel caso la richiesta di ritiro della domanda fosse stata messa all’OdG del CdA (del 26.5). Ed infatti non ci fu, né vi fu votazione in merito ma solo la comunicazione di Tognetti relativa alla “richiesta” della Regione.
La domanda del Luglio 2004 venne ritirata e la nuova venne presentata in Comune (il 7.6) e “di corsa” in Commissione (il 12.6), così da ottenere l’autorizzazione il giorno dopo: 13.5.
Altrettanto veloce fu l’autorizzazione della PET a Fanfani, subito dopo il nostro ritiro.

Nel Maggio, Biti aveva presentato a Tognetti anche “l’organigramma” del personale medico e fisico della Radioterapia dell’Istituto Ecomedica: in particolare, il prof. Magrini ne sarebbe diventato il direttore (dividendosi con gli altri centri dell’Area Fiorentina: Prato, l’Annunziata e –pare- Sesto). Del resto nel passato Biti stesso aveva cercato di far ritirare la disponibilità della dr.ssa Richetti, radioterapista, vice-primario a Bellinzona, Svizzera, in un centro di riferimento europeo (interpellata da me per dirigere la Radioterapia di Ecomedica, la dott.ssa Richetti aveva accettato –con formale comunicazione alla Regione-, con il desiderio di impegnarsi a far diventare Ecomedica un Centro Radioterapico di qualità).
Il 16 Giugno, a seguito di tutto quanto descritto sopra (e di altro ancora), avevo comunque inviato una e-mail ai Consiglieri Ecomedica : ero pronto a formalizzare le mie dimissioni. Per non mettere in difficoltà il CdA, chiedevo ai Consiglieri di farmi sapere come e quando preferissero che le ufficializzassi (le motivazioni che suggerivo erano per tacere sui miei rapporti con Tognetti, per molti anni considerato più che “amico di famiglia”).
Da allora, come avevo avvisato, mi sono autosospeso.

Il 20 Luglio venne fuori –incidentalmente, che le apparecchiature per la Radioterapia sarebbero state cambiate per prendere due dual-energy (2 in caso la Regione/Asl permettessero un aumento dei pazienti da trattare), la scelta derivando dalla pretesa di Asl e Università; per questo si accettava l’aumento dei costi per apparecchiature e bunkers, senza adeguata modifica del budget. Modificata anche la scelta dei programmi (softwares di gestione specifici alla radioterapia: dall’accettazione/cartella pazienti alle molteplici esigenze tecniche per i trattamenti) su richiesta di Biti/Magrini.

Nonostante le mie molteplici avvertenze, gli inviti, i richiami e le richieste di non far diventare Ecomedica subalterna e “complice” di interessi politico-affaristici, niente si volle fare.
I miei appelli agli amici in Consiglio Regionale che in questi anni si sono rivelati sensibili alle ragioni da me sostenute, non hanno potuto dare risultati, essendo essi minoranza (anche all’interno della maggioranza che governa la Regione) rispetto a quanti non vogliono disturbare, per varie ragioni, quegli interessi.
Nel Novembre 2006 decisi pertanto di denunciare la questione Radioterapia/PET al Consiglio Regionale, chiamando la maggioranza (e il Presidente della IV Commissione) ad esprimersi nel merito. Di fronte al silenzio (con l’esclusione di SdI e Margherita, solidali ma impossibilitati a sostenere con forza l’argomento), non potevo non maturare definitivamente il convincimento di andare fino in fondo.
Cosa del resto già esplicitata in quello che ho definito “testamento” -14 Giugno ’05 (v. "Lettera all'Universo Mondo")-, dov’era descritta la decisione di sospendere addirittura la mia attività di medico -e quindi volutamente di privarmi tout court di reddito, come coerentemente sto tuttora facendo-, ritenendo, a torto, che ciò avrebbe dovuto far riflettere chi fosse munito almeno di adeguata sensibilità, sulla gravità della situazione e sulla mia determinazione a non piegarmi al “sistema politico-affaristico” .

(Empoli, 30 Dicembre 2006)
Dott. Fabrizio Frosini