venerdì 28 dicembre 2007

Pino Masciari, simbolo della resistenza alla mafia, cittadino onorario di Empoli

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PETIZIONE PER PINO MASCIARI, SIMBOLO DELLA RESISTENZA ALLA MAFIA
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Al Sindaco, Comune di Empoli
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Appello per il conferimento della Cittadinanza Onoraria a Pino Masciari, simbolo della Resistenza alla mafia.
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Pino Masciari è un imprenditore edile calabrese, nato a Catanzaro nel 1959, sottoposto a programma speciale di protezione dal 18 ottobre 1997, unitamente alla moglie Marisa (medico odontoiatra) e ai loro due figli, per aver denunciato la criminalità organizzata ndrangheta, le sue collusioni politiche e le sue infiltrazioni nelle Istituzioni. La Sua storia è descritta nel sito web:
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Pino Masciari molti anni fa si ribellò al sistema d'intimidazione mafioso. Denunciò i suoi ricattatori iniziando così un processo che ancora oggi continua nelle aule dei tribunali. Da quel giorno la mafia ed esponenti delle istituzioni collusi con la mafia, l'hanno costretto a chiudere le proprie aziende. Pino è costretto a vivere sotto protezione per non essere ucciso. E mentre lo Stato Italiano usa per Pino auto blindate rotte, e lui e la sua famiglia devono vivere rintanati, i mafiosi possono tutt'ora camminare liberamente..
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Per aiutare ad assicurare non solo alla Calabria, ma a tutto il Paese un futuro libero dalla mafia, dobbiamo amplificare la voce di Pino Masciari, così che la Sua testimonianza serva in particolare a forgiare la coscienza dei giovani di oggi : i soli con la potenzialità di rendere l'Italia di domani un Paese più giusto e più civile. Un Paese finalmente normale.
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Per questo occorre che la parte sana della Società Civile si liberi dal torpore e che dia il più convinto sostegno affinché si sblocchi una situazione che non è da Paese civile.
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Ecco perché Vi chiediamo di voler conferire a Pino Masciari, Cittadino Italiano simbolo della Resistenza alla mafia, la CITTADINANZA ONORARIA DELLA NOSTRA CITTÀ.
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Grazie.

Sinceramente,
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petizione proposta dal
Meetup Amici di Beppe Grillo di Empoli
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richiesta consegnata al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale il 12.12.2007
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firma e diffondi le petizioni, grazie :
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mercoledì 26 dicembre 2007

Risposta ad un amico meetupper..

Rispondo ad una domanda di Andrea, del Meetup B.G. di Londra:
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Fabrizio,
Grazie per le interessanti iniziative di cui ti fai promotore e per l'impulso continuo. Ti assicuro che quassù siamo tutt'altro che rilassati, né tantomeno impieghiamo il poco tempo che abbiamo a disposizione a parlarci addosso. Colgo pertanto l'occasione per chiedere un chiarimento da parte tua: dalle liste della Massoneria uscite nel 1992 (che possono essere facilmente reperite su Internet), risulta iscritto un tale Fabrizio Frosini, di Empoli, nato il 16 Settembre 1953 e di professione medico ospedaliero. Potresti cortesemente confermare se si tratta di un mero caso di omonimia nella professione medica empolese? Grazie. Un cordiale saluto (Andrea, Meetup Londra)
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Ciao Andrea,
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No, non è omonimia. Sono proprio io. E figlio d'arte, anche, in quanto mio padre era massone.
Massoneria ufficiale, intendo: il Grande Oriente d'Italia, per l'esattezza.. Perché di massonerie ce ne sono anche troppe : le due storiche e classiche, più un groviglio di organizzazioni massoniche sedicenti o spurie.. che germogliano a seconda degli interessi che certe accolite vogliono perseguire e/o tutelare..
Onestamente fu proprio ciò che accadde alcuni mesi DOPO la pubblicazione delle liste che mi portò ad allontanarmi dall' "officina", andando ciò a configurare la classica goccia che fece traboccare il vaso.
Io sono sempre stato, infatti, nella minoranza che reputava la trasparenza come la cosa migliore (già da anni prima che venissero pubblicate quelle liste, intendo), auspicando una massoneria all'americana.. nel senso che in Nord America le logge hanno un indirizzo pubblico e frequentemente addirittura ben esposto all'entrata delle città, come i Lions o Rotary.. e gli iscritti sono ben conosciuti.. (poi non so se vi siano logge segrete nel Grande Oriente di US e Canada, ma per quanto a suo tempo riferitomi da massoni americani, la trasparenza è da loro considerata virtù). Ed era appunto questo che la minoranza cui appartenevo chiedeva: trasparenza.
L'evento della pubblicazione riaprì con forza, nelle logge, la discussione sulla scelta fra "TRASPARENZA o RISERVATEZZA". La risposta della maggioranza fu però di tipo reattivo, ovvero :
"vedete che succede quando l'appartenenza alla massoneria diventa di dominio pubblico : ci mettono alla gogna, semplicemente, additandoci come il male oscuro dell'Italia.. quanto sta accadendo serva allora come insegnamento.: l'affiliazione è bene che rimanga riservata.. " .
E sull'onda di quella reazione negativa, alcune frange portarono avanti una politica che non mi piaceva affatto.. Da qui il mio allontanamento. Non sono più tornato in loggia da allora. Ma non ho mai rinnegato (né rinnego) lo spirito che storicamente (ed intendo la storia vera, non le favole mitiche sulle origini dei liberi muratori..) ha caratterizzato la massoneria.
Purtroppo, come spesso accade (in particolare in Italia, ma non solo), la massoneria e altre associazioni / organizzazioni di tipo riservato (e in alcuni casi effettivamente segrete) sono state e sono infiltrate da chi il potere vuole esercitarlo in tutti i modi possibili.. anche nel modo più sporco.. ma da questo punto di vista, il sistema è arrivato ormai ad infiltrare ed usare ogni cosa, spaziando dai partiti politici ai club culturali e alle bocciofile..
La storia di quella pubblicazione (delle liste di iscritti al Grande Oriente) è del resto ancora non chiara.. e occorre anche tenere conto che quelle liste erano molto PARZIALI.. Anche questo è elemento di meditazione sul come avvengono le cose in questo Paese.. anche se frequentemente non si capisce fino in fondo il perché..
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P.S.:
1. una rettifica: non sono medico ospedaliero, come riporta la nota cui ti riferisci. Il mio spirito anarchico mi impedisce di assoggettarmi alle regole che vigono in Italia, pertanto non ho mai partecipato alle lottizzazioni.. né massoniche né di altra natura. In particolare, in campo sanitario : né quelle di vecchio stampo politico né quelle Asline più recenti.. E la dimostrazione che non solo non sono mai stato un lottizzato, ma che non accetto e né ho mai accettato certe logiche, puoi verificarla nel mio blog :
http://storiadiordinariapoliticatoscana.blogspot.com/
2. ci sono tante persone perbene nelle logge del Grande Oriente. Persone che non solo non hanno mai fatto cose disoneste, ma che hanno anche combattuto contro massoni disonesti.. Ho amici cari che sono massoni e ho amici cari che sono anti-massoneria.. ma non è la massoneria in sé ad essere il male.. così come non lo sono i partiti politici.. sono sempre gli uomini che determinano il bene o il male di qualsiasi cosa..
3. pensa che "iella".. (o sono forse solo un folle e.. fallito arrampicatore sociale..?) da sempre e idealmente socialista riformista, anche se con lo screzio anarchico cui accennavo sopra, ebbi per qualche anno anche la tessera del PSI.. ma anche lì emarginato.. perché osavo criticare i metodi craxiani.. anzi, ero il solo a scrivere lettere critiche a Craxi nella sezione (lettere alle quali Craxi non rispose mai..).. e appunto.. anche lì accadde quel che accadde... e molti socialisti passarono in FI o nell'allora PDS.. io no.. e mai ripresa la tessera da allora, anche se rimango idealmente un socialista riformista.. o meglio: un liberal..
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Anche a te un cordiale saluto
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Fabrizio Frosini
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martedì 18 dicembre 2007

Auguri e un ringraziamento..

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Gli incontri degli amici di Beppe Grillo
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Buon Natale, caro Beppe. E grazie per il grande dono che ci hai dato : la voglia di rimetterci in gioco, la voglia di riprenderci i nostri diritti e di ridare dignità all'intero Paese.. Aspettiamo il nuovo anno con trepidazione, ma anche con la serenità di chi è comunque in pace con la propria coscienza. Ed è con questa serenità e con la forza dei Principi in cui crediamo, che siamo pronti a lottare democraticamente fino in fondo, perché il 2008 segni l'inizio della rinascita.. Grazie Beppe. Un grande abbraccio.
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(Fabrizio Frosini)
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giovedì 13 dicembre 2007

l'assoluto relativo.. perché tutto diventi insignificante..

Dal Blog TOGHE (giovedì 13 dicembre 2007)


Nello spirito che caratterizza il libero dibattito che ispira questo blog, pubblichiamo la pungente "provocazione" di Andrea Falcetta, sperando che essa susciti altre "provocazioni" assolutamente necessarie per non chiudere il dibattito nell'asfittica area dell'autoreferenzialità e dei luoghi comuni.


di Andrea Falcetta (Avvocato del Foro di Roma)


Il TG ci informa che l’A.N.M. è ancora viva: dopo l’assordante silenzio dell’ultimo mese sui “casi” Forleo e de Magistris, si fa sentire oggi tramite il suo referente istituzionale, a proposito della vicenda pre-elettorale dell’ennesimo avviso di garanzia a Berlusconi, per dirci che l’indipendenza della magistratura eccetera eccetera.

Complimenti davvero. Non avrei mai pensato che la situazione fosse così tanto grave anche in un corpo separato e autonomo dello Stato quale è la Magistratura. Un passo indietro e, per esemplificare, premetto un copia e incolla virgolettato:


NUMERI DELLA GIUSTIZIA CIVILE


Processi civili pendenti: 3.000.000.


Parti processuali interessate alla loro definizione: 10.000.000 circa di cittadini (una media, approssimata per difetto, di 3 cittadini interessati ad ogni causa)


Tempo medio di durata del solo primo grado nei processi civili: dai 3 ai 7 anni


Strati sociali più colpiti dalla catastrofe della denegata giustizia civile: piccoli imprenditori e artigiani, in quanto:

a) gli strati più deboli della società non dispongono del denaro sufficiente per divenire "utenti" del servizio giustizia (e ciò non solo perché gli Avvocati costano, ma anche e soprattutto perché i vari balzelli imposti dallo Stato sulle diverse fasi del procedimento – tasse di registrazione dei provvedimenti, diritti di cancelleria, marche da bollo eccetera – hanno fatto sì che adire il Magistrato sia diventato un "lusso" per pochi),

b) gli strati più forti della società, disponendo di ingenti capacità finanziarie, possono ricorrere allo strumento dell'arbitrato che, per quanto costoso, assicura dei tempi "ragionevoli" di composizione delle vertenze


Numero di Magistrati impiegati alla definizione dei procedimenti civili e penali in Italia: 7.800 circa (totale organici, compresi i P.M.)


Numero di cause civili per ciascun Magistrato in Italia: 2.500 circa


NUMERI DELLA GIUSTIZIA PENALE


Numero notizie di reato : 5.500.000 (per via del principio astratto della obbligatorietà dell'azione penale)


Numero di detenuti: 70.000 (tra questi, la metà almeno in attesa di giudizio)


Numero di "pentiti": oltre 1.200


Costo della protezione di costoro: dato inquantificabile, si parla di diversi miliardi


Percentuale di "ribaltamento" delle sentenze penali di primo grado: 75%


Percentuale di assoluzione degli imputati in primo grado: 75%


Chiuse le virgolette, riprendo il ragionamento, precisando che quello che ho qui parzialmente trascritto era un documento stilato nel lontanissimo anno 2001 (si, proprio quello di Odissea nello Spazio) dall’ormai disciolta Associazione Italiana Forense, di cui ero all’epoca Vicepresidente nazionale.

A fronte di questi numeri le istituzioni dell’Avvocatura Italiana hanno continuato, dal 2001 ad oggi, a organizzare Convegni con 30 relatori a botta e dieci ascoltatori, ove riempirsi a vicenda di bla bla bla.

Quanto sopra per quanto riguarda l’Avvocatura (ma davvero lo merita il maiuscolo?).


Altro esempio: i TIR, si proprio i TIR.


Autostrade ferme, un intero paese senza più benzina, senza collegamenti, senza derrate alimentari, coltivatori diretti già in crisi costretti a gettare quintali di cibo (forse sarebbe stato meglio regalarlo ai poveri del terzo mondo, ma forse, in realtà, il terzo mondo siamo noi).


Il Governo, su questa questione: legge elettorale.


L’opposizione su questa questione: legge elettorale.


La prova evidente che ormai in Italia, chi comanda, vive chiuso in un Palazzo dall’interno del quale non sente le grida di aiuto provenienti dalla piazza, uno psicologo saprebbe usare qualche definizione assai più evocativa, tipo “sociopatico” o “ psicopatico” o “schizofrenico” o “portatore di altro se” o cose del genere.

Tuttavia loro vivono lì, e noi invece viviamo qui, in due Paesi diversi evidentemente.


Terzo ed ultimo esempio: Forleo e de Magistris.


Da questo blog – che a quanto ho direttamente constatato viene già molto “quotato”, si dice così in gergo : significa che alcuni articoli vengono copiati da altri blog perché chi legge apprezza e desidera che il maggior numero possibile di cittadini possa quotidianamente leggerci a sua volta – emerge con ogni evidenza che ai cittadini e alle toghe non interessa nulla se la Forleo sia un giudice, se sia di sinistra o di destra, se sia un avvocato, se sia un pubblico ministero se sia una donna, se sia un uomo, se sia nera bianca gialla o cos’altro.

Ai cittadini interessa soltanto che la legge sia UGUALE PER TUTTI. Punto.


Da questo blog emerge che il popolo, il cosiddetto “paese reale”, non ne può più delle chiacchiere preconfezionate a fini politici che servono al potente di turno per dare addosso all’avversario di turno, e che nascono solo ed esclusivamente da interessi partigiani di chi comanda o di chi vorrebbe scalzare chi comanda per comandare a sua volta.


Il governo degli avvocati fa convegni e basta, e intanto la giustizia muore da anni.


Il governo degli italiani discute di legge elettorale e intanto chi ha contratto mutui perde la casa, e intanto i negozi di alimentari ed i benzinai sono vuoti, e intanto un intero paese è fermo da anni (anche con il precedente governo e con gli altri prima) e privo delle più elementari garanzie di sicurezza.

Anche l’opposizione discute di legge elettorale, e intanto anche mentre l’attuale opposizione era al governo, negli anni passati, un intero paese era fermo.


Ed ecco la ciliegina sulla torta: con l’odierno comunicato stampa, anche il governo dei magistrati ci dimostra che persino l’indipendenza della magistratura è un valore così tanto “assoluto” da doverlo difendere solo ed esclusivamente se chi attenta a tale valore sia più o meno simpatico.In buona sostanza, si tratta di un “assoluto relativo”.


Fine dei giochi. Il Re è morto, viva il Re si diceva una volta, perché a fronte della scomparsa di una guida già un’altra era pronta per subentrare onde assicurare continuità di governo.

Oggi a tanti simboli scomparsi nulla sembra in grado di subentrare.

Dunque ci associamo rassegnati alle condoglianze, gridando anche noi: il Re è morto: fine dei giochi.

Intanto un Paese intero attende da troppi decenni ormai una Giustizia all’altezza del proprio compito essenziale, che sappia distinguere tra giusti e peccatori, che sappia essere forte con i forti e pietosa con i deboli e non viceversa, che sappia essere dignitosa, veloce, efficiente e, soprattutto, credibile, per cui rassicurante.

Un intero Paese attende ormai da decenni: ma dovrà attendere ancora molto a lungo. Purtroppo.
(Andrea Falcetta, Avvocato del Foro di Roma)

dottfrosini :
l'ITALIA STA AFFONDANDO.. perché sta affondando la speranza.. la fiducia delle persone oneste in un riscatto, in un sussulto di dignità dello Stato.. Le persone oneste sono ancora tante, anche in un Paese come il nostro dove i disonesti proliferano per gemmazione continua.. ma sono ormai preda del disgusto più profondo, perché vedono affondare la DIGNITA' di un intero Paese.. Non c'é una Destra o una Sinistra e neanche un Centro che sono "i responsabili".. è tutta una classe politica che, per decenni, ha solo pensato a se stessa, agli interessi della propria parte (ed in particolare a quelli più volgari e sporchi), e operato per far marcire quella che con molta tristezza vorremmo ancora chiamare Società Civile..
Quale sussulto possono mai avere questi politicanti, pseudo amministratori della cosa pubblica, pseudo "statisti".. che si sono accomodati ben bene sulle poltrone del potere e hanno messo radici.. rendendo esangui e incartapecorite le istituzioni e le amministrazioni di cui hanno preso possesso.. E quale mai notizia può scalfire il circuito mass mediatico di questo potere mefitico.. Appellarsi alla Giustizia..? E quale.. intorno è solo un oceano di disgusto.. Il rischio è però che qualcuno prenda un bastone.. e che l'esempio venga seguito da una moltitudine.. La violenza non è mai stata una soluzione, è vero.. Ma se la pentola viene lasciata troppo a lungo in ebollizione, che cosa possiamo aspettarci di tanto diverso..?


Saluti

Fabrizio Frosini



martedì 11 dicembre 2007

Golpe bianco, ovvero furto di democrazia.. (Oliviero Beha)






Da :


A proposito della Forleo e di D’Alema. E di Latorre. E del C.S.M..

di Oliviero Beha (Giornalista) da BehaBlog del 5 dicembre 2007.

Affido alla rete quello che la rete della informazione stampata e audiovisiva evidentemente non vuole sapere. Se no, dopo che oggi alcuni giornali riportano le parole del Gip Clementina Forleo, appena “scaricata” dal C.S.M. per una sfilza di incompatibilità, la quale interrogata in Procura a Brescia mi cita con nome e (quasi) cognome come destinatario insieme ad Elio Veltri delle confidenze su lei medesima dell’ex giudice ed ex senatore Pci, Ferdinando Imposimato, forse qualcuno mi avrebbe chiesto o permesso di scriverne. Oppure almeno avrebbero provato a sentire la mia minima “campana”. Che suona così. Più volte, prima e dopo l’estate, Imposimato mi ha detto esplicitamente di pesanti influenze sul CSM da parte dei coinvolti dei Ds, il solito trio (adesso del Partito Democratico), e perfino del Quirinale, affinché la Forleo venisse delegittimata.Con la delegittimazione della Forleo, sempre secondo Imposimato evidentemente uomo dotato di perfette capacità divinatorie secondo quel che sta accadendo, ne sarebbe uscita “depotenziata” o addirittura “nebulizzata” l’ ipotesi di reato sulle scalate bancarie concernente sia non parlamentari che appunto parlamentari, i tre Orazi e i tre Curiazi di destra e sinistra.E mai Imposimato me ne ha parlato come fossero sue supposizioni, ma sempre come informazioni ricevute.Questo per quel che mi riguarda, tanto che di ciò in forma chiarissima ho anche scritto una nota per le agenzie di stampa in nome della Lista Civica Nazionale.Per il resto, rilevo con preoccupazione e dolore che mentre la Forleo è fuori gioco l’inchiesta su quel maleodorante intreccio intercettato è ferma (o “sotto controllo”) per tutti i parlamentari, e sfido l’opinione pubblica nella sua stragrande maggioranza a farsi un’idea diversa da quella che ci vogliono comunicare. E cioè: la Forleo sarà pure per bene, ma è una psicolabile e una pasticciona. Questo dunque tinge di inverosimiglianza tutta la faccenda dalemiana e consortiana. E così sembra quasi logico che di come siano e che cosa combinino invece quelli che ci governano e trafficano in banche in odore di reati neppure troppo trascurabili nessuno parli. Il caso D’Alema è diventato insomma il caso Forleo, come volevasi dimostrare e come si tenta di fare con successo per il caso De Magistris in luogo di un’inchiesta da far tremare il Palazzo. Tutto ciò ha un nome: golpe bianco, ovvero furto di democrazia. Se poi qualcuno in questo Paese dovesse svegliarsi, preparatevi e prepariamoci al peggio. Ma se lo saranno, ce lo saremo andati a cercare.
(Pubblicato da "Uguale per tutti" a 22.51 )

Alcuni commenti:

300705 ha detto...
alla base di ogni democrazia vi è la giustizia e la certezza della pena. in Italia no, la giustizia non funziona, perchè il potere non vuole indagini su se stesso, e allora emana leggi che impediscono alla giustizia di funzionare.a mio parere questo è il problema: non destra o sinistra, ma verità e giustizia.f colombo
6 dicembre 2007 4.38

Francesca :
Leggete anche questo.http://qn.quotidiano.net/2007/12/05/50771-stiamo.shtmlQuand'e' che la finiremo?L'avv. Falcetta come me e' risucchiato dal blog, forse perche' come me non vuole rassegnarsi che vada a finire come se la sono pensata i soloni.Non e' possibile che possa terminare in questo modo, che nessuno parli, che si coprano l'un l'altro, i vecchi come quelli che ci spacciano per nuovi, tutti complici di un sdisegno criminoso di cui godono gli effetti sempre e solo gli stessi, mentre a pagarne e' il Paese.Non voglio piu' leggere Repubblica, che si e' schierata tanto volgarmente contro la Forleo ( so anche di altri stop a giornalisti vecchio stampo che avevano scovato malefatte di amiconi di D'Alema...), ma come la mettiamo con l'indecente carteggio di ministri vecchi e nuovi di questa Repubblica da primo tempo che non termina mai?No, non voglio ingoiare anche questo!
6 dicembre 2007 17.03

Cinzia :
Voglio ringraziare Francesca, se non ci fossi tu, mi sfuggirebbero molte cose interessanti da leggere; come questa che ho trovato dopo aver letto l’articolo che consigliavi!
http://qn.quotidiano.net/2007/12/05/50802-ecco_cosa_disse_forleo.shtml Se ancora non vi è capitato di farlo, a questo link potete leggere qualche stralcio dell'audizione di Forleo in commissione CSM. E' vergognoso come l'hanno trattata, con l'atteggiamento di chi ha a che fare con una psicolabile, confusa e anche un po' cretina. Già condannata da un comportamento preconcetto. Quel signore poi (e scusatemi, ma non credo di dovergli alcun titolo), tale Anedda che arriva a fare battute su... cavalli portati al pascolo(!), interrompendola, mentre espone i fatti e l’altra, la Vacca, che ammicca verbalmente con lui, come a dire: lasciamola parlare, vediamo dove vuole arrivare; il tutto con “l’accusata” che non capisce, o forse perché donna di stile, finge di non capire, datosi che l’interruzione del tale Anedda non era solo superflua, ma anche tendenziosa.Questo è solo uno stralcio, posso immaginare il resto! Non è tollerabile in alcun modo una cosa del genere!!!Che si può fare, voi che siete uomini e donne di legge e di buona volontà, fatemi capire se c’è una via di opposizione legale che la gip può portare avanti o se la decisione del CSM è ultima e insindacabile. Grazie
6 dicembre 2007 19.41

Andrea Falcetta :
Cara Francesca condividiamo lo stesso stato d'animo evidentemente, non soltanto io e Lei ma, credo, quasi tutti i partecipanti a questo blog.Io però a differenza di Lei non condivido la rassegnazione : non sono affatto sicuro che il caso "Forleo" possa finire come hanno pensato i soloni.Vede, una volta per fare delle cose scorrette ci si affidava comunque a qualcuno che avesse la competenza tecnica necessaria e sufficiente a far si che il tutto apparisse, agli occhi della pubblica opinione, coperto da una patina di legalità almeno formale.Qui noi abbiamo una Commissione del Supremo Organo di Autogoverno dei Giudici che motiva assumendo quale presupposto di un'azione disciplinare un fatto del quale non esiste la prova, ovvero, e come ho già scritto, l'asserita insussistenza dei reati denunziati dalla Forleo.In gioventù (molto prima di raggiungere i 44 anni che ho adesso) ho combattuto molte battaglie, con quella strana affascinante ed anche controversa formazione politica che era il partito Radicale di quei tempi, sul piano tecnico : si prende un provvedimento lo si analizza lo si spiega e se ne mostrano pubblicamente le irragionevolezze.Poi si chiede, pubblicamente, a chi quel provvedimento lo ha scritto, di spiegare a tutti cosa significhi : non c'è sconfessione più efficace di quella che deriva dal silenzio imbarazzato di chi non sa spiegarsi, soprattutto se ha detto una fesseria e si accorge che non la beviamo.Chiedo alla Dr.ssa Vacca di spiegarmi cosa si intenda dire affermando che le denunzie della Forleo si sono rivelate prive di qualsiasi riscontro.Chiederei, se la conoscessi, alla Dr.ssa Forleo di autodenunciarsi per procurato allarme.E aspetterei insieme a lei che la competente procura della repubblica, concluse le indagini, comunicasse al GIP le proprie determinazioni in ordine all'esercizio dell'azione penale, fermo restando che rinviare a giudizio la Forleo sarebbe un boomerang, perchè si arriverebbe ad una pubblica udienza (e sottolineo pubblica) ove portare testimoni e documenti a riprova dell'asserita falsità delle di lei affermazioni (ma anche, ovviamente, da parte di essa imputata, la prova contrari cui ha diritto per principio costituzionale).Chiederei nel contempo ad altra procura di verificare se assumere quale presupposto dell'azione disciplinare un fatto (la ritenuta insussistenza delle denunzie della Forleo) che non esiste, non possa rilevare sotto il profilo del dolo e, pertanto, concorrere ad ipotizzare un abuso d'ufficio.Chiederei molte cose e lo farò, stia pur tranquilla, su questo blog ma anche come cittadino comune cui per legge spetta, senza limitazione alcuna, la facoltà di presentare esposti e denunzie alle competenti autorità giudiziarie.Insieme ad altri, se possibile, altrimenti nessuna paura, ho fatto molte cose da solo e so cavarmela ugualmente.Cordialmente. Andrea Falcetta
6 dicembre 2007 20.18
Mi faccia sapere come/dove firmare e qualsiasi altro appoggio potrà servire, io la sosterrò. Non arrendiamoci, non so quanti siamo, ma facciamo del tutto per farci sentire, vi prego! Bisogna fermare "questi loschi figuri"
6 dicembre 2007 20.57

Pietro :
Caro Andrea,puoi contare sin da ora sulla mia firma.
6 dicembre 2007 23.14

Andrea Falcetta :
Grazie Pietro e grazie Cinzia...nella prossima settimana, appena risolte alcune scadenze professionali imminenti, redigerò un documento e chiederò alla Redazione di pubblicarlo per eventuale sottoscrizione insieme a voi..grazie per non voler restare a guardare, grazie per il tentativo, a me comune, di fare qualcosa di concreto. Andrea Falcetta
7 dicembre 2007 12.05

Francesca :
Intanto volevo dirvi che come previsto da Beha ( un altro mago?) NESSUNO dei media ha rilanciato le sue affermazioni a conferma delle dichiarazioni della Forleo.Vogliamo farlo noi diffondendo il piu' possibile il suo articolo? E poi apsettiamo che qualche Procura volenterosa ( ce ne saranno ancora con queste premesse? ), faccia cio' che deve. Io sono pronta a sostenere questa battaglia di legalita' (nonostante l'alto prezzo gia' pagati).
7 dicembre 2007 13.44
Gli incontri degli amici di Beppe Grillo

domenica 9 dicembre 2007

Dovremmo forse abituarci ad una casta sempre più regnante, con noi cittadini sempre più sudditi..?

"Dovremmo forse abituarci ad una casta sempre più regnante, con noi cittadini sempre più sudditi..? Il cittadino, alzando gli occhi allo Stato, reclama una GIUSTIZIA GIUSTA, ma i regnanti di turno continuano ad essere quanto mai impegnati a spartirsi le spoglie di quello che rimane.."

(ringrazio G.B per l'immagine, certo forte ma purtroppo corretta..)





Ma la risposta non può che essere "No". Guai ad abituarci. Ed ecco la dimostrazione che, nonostante le mille e mille difficoltà, I CITTADINI CHE SI IMPEGNANO E CHE NON HANNO PAURA, POSSONO AIUTARE A CAMBIARE QUESTO SISTEMA MARCIO E MALEODORANTE.. :

Da :

COSA C' E' DIETRO LE ACCUSE A CLEMENTINA FORLEO
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Pubblichiamo un articolo di Carlo Vulpio, tratto dal Corriere della Sera di oggi, 9 dicembre 2007 , che aggiunge ulteriori particolari a quanto da lui già scritto in altro articolo che abbiamo già riportato nel blog e che può essere letto cliccando qui:


Ecco il video sul poliziotto che accusa la Forleo. L'agente in seguito radiato da De Gennaro. La sua denuncia alla base delle incolpazioni contro il giudice. Il pestaggio ripreso nei bagni della questura di Milano. Fu lui a querelare il G.I.P.

MILANO - I poliziotti che vorrebbero far passare per arrogante, pazza e visionaria il G.I.P. di Milano, Clementina Forleo, e che l'hanno querelata, e che hanno visto questa querela diventare la base per uno dei capi di incolpazione mossi contro la Forleo dal procuratore generale della Cassazione, Mario Delli Priscoli, ebbene, questi poliziotti sono stati rinviati a giudizio, sempre a Milano, «per aver formato in concorso tra loro una notizia di reato falsa e per aver cagionato al cittadino peruviano Daniel Percy Ampa Castillo gravi lesioni» in seguito a un pestaggio, avvenuto nel bagno della camera dei fermati della questura di Milano, nella notte tra il 9 e il 10 giugno 2006. Uno dei tre poliziotti coinvolti nel pestaggio di Castillo - quello che menava, mentre un altro lo teneva e un altro guardava - si chiama Massimiliano De Cesco, ha 36 anni, è di Trieste ed è stato radiato dalla Polizia l'11 novembre scorso, con decreto firmato da Gianni De Gennaro, capo della Polizia. Gli altri due si chiamano Andrea Chicarella, 29 anni, di Brescia (quello che teneva Castillo, inerme, con le manette ai polsi e le braccia dietro la schiena), e Luciano Pasqualetti, 27 anni, di La Spezia (quello che guardava). La vicenda è di stampo sudamericano, e non per la nazionalità di Castillo. Il quale, fermato perché ubriaco, è stato picchiato a sangue «senza alcun motivo, con pugni, calci e colpi di manganello sferrati con violenza al petto e al volto, senza opporre alcuna resistenza». Dopo, con uno "spruzzino" e un panno, il manganellatore De Cesco, che durante l'operazione calzava dei guanti igienici, ha ripulito tutto, anche le macchie di sangue. Lo scandalo è scoppiato quando è intervenuto il console del Perù, Jorge Leòn Collantes, che ha voluto vederci chiaro e ha scritto al questore e al ministro dell'Interno. De Cesco, che pure sapeva della presenza delle telecamere di videosorveglianza all'interno della questura, non se ne è curato. Si vantava di avere le protezioni "giuste". E in effetti, in precedenza, aveva pestato senza grandi problemi alcuni transessuali italiani in collaborazione con un altro suo collega, Agostino Marnati (processo in fase di udienza preliminare, e anche lui accusatore della Forleo), e l' 8 luglio 2005 (in coppia con il collega Pisano), in via Durini, a Milano, aveva arrestato un egiziano con il solito eccessivo entusiasmo. Quel giorno, Clementina Forleo passava lì e protestò, non per l'arresto (non entrò nel merito), ma «per le modalità brutali con cui gli agenti lo stavano eseguendo». De Cesco, dunque, a questo punto diventa il protagonista principale non solo del caso Castillo, ma anche di un «caso Delli Priscoli». Perché è davvero curioso che il P.G. della Cassazione basi un'incolpazione sulla querela di un poliziotto che «forma notizie di reato false», che è stato radiato dalla Polizia, che ha una sfilza di sanzioni (orali, scritte, pecuniarie) lunga così senza esaminare tutti gli atti e tutti i testimoni. Non solo, ma Delli Priscoli scrive anche che per la vicenda di via Durini «a Brescia c'è stata la richiesta di rinvio a giudizio per la Forleo». Sarebbe stato sufficiente richiedere tutte le carte per scoprire che a Brescia il P.M., per la Forleo, aveva chiesto l'archiviazione poiché aveva ritenuto che i fatti erano così evidenti da non richiedere alcuna indagine. Una situazione anomala, che secondo il G.I.P. di Brescia creava un problema "tecnico", risolvibile soltanto con l'imputazione coatta: ecco da dove deriva il rinvio a giudizio della Forleo per la vicenda di via Durini. Ancora. La Forleo queste cose le ha ripetute davanti al C.S.M. (di cui il P.G. della Cassazione è membro di diritto) "prima" che Delli Priscoli le muovesse le contestazioni disciplinari. E' normale chiedersi come mai, prima di formalizzare l'incolpazione, non siano state verificate tutte queste cose. Stesso discorso per le accuse del tenente dei carabinieri di Francavilla Fontana. Forse sarebbe il caso di leggere bene tutte le carte e ascoltare tutti, ma proprio tutti i protagonisti della vicenda. Se anche questo caso rivelasse stranezze come quello dei poliziotti, beh, resterebbe solo la incolpazione per la presunta "abnormità" della ordinanza della Forleo sulla scalata Unipol/Bnl. Ma un'ordinanza è un atto giurisdizionale, che c'entra l'azione disciplinare?
(Carlo Vulpio, Giornalista, Corriere della Sera)
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Sempre sul blog www.toghe.blogspot.com :
si leggono i seguenti commenti, che mi permetto di riportare (uno è mio) :
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Commenti:
Francesca :
Grande Vulpio! Il quale, - e' bene che si sappia -ha gia' subìto di suo pesanti intimidazioni, anche da ambienti c.d. istituzionali, per aver deciso di informare correttamente e senza censure previe, la pubblica opinione su molte storiacce nelle quali si e' imbattuto l'altro "cattivo Magistrato" de Magistris. Si vede che accanto ai "cattivi magistrati" si collocano sempre "cattivi giornalisti" (che Dio li protegga) : similes cum similibus facillime congregantur....Speriamo che coscienze nette, alla ricerca della verita', per quanto scomoda e sgradevole, continuino ad illuminare questo nostro disgraziato Paese, dove le categorie del giusto e dello sbagliato hanno ormai perso ogni collegamento ai principi etici che pure formano la base della nostra remotissima civilta'.Ce lo auguriamo davvero, non perche' inclini a fare il tifo per quelli che al momento appaiono "perdenti", ma perche' davvero auspichiamo che i nostri figli (quelli ai quali sottraiamo oggi un po' di tempo per occuparci di queste cose, invece che "farci i fatti nostri") possano godere di una societa' piu' netta e sicura di quella che siamo costretti a conoscere.La sicurezza, infatti, non e' (per lo meno non solo) quella che etichetta tante campagne politiche, ma in democrazia significa anche essere sicuri, cioe' certi, che le regole su cui si fonda il patto sociale di convivenza siano rispettate da tutti, anche da coloro che in base a quelle regole si trovano ad esercitare un potere in favore della collettivita' (non certo di se stessi...). In democrazia, il potere e' un munus e un onus; per questo ad ogni potere, grande o piccolo che sia, corrisponde, fra gli altri, un obbligo di trasparenza e di motivazione : taluni sembrano averlo definitivamente dimenticato, purtroppo pure fra le piu' alte cariche... Non ci arrenderemo allo scempio cui stiamo assistendo, confidando che molti, gia' miti, coraggiosi e silenziosi osservanti delle elementari regole di democrazia nel loro personale ambito, sapranno unire le loro voci per gridare lo sdegno ogni giorno crescente. Lo testimonia la passione dei tanti visitatori di questo blog, che rende un servizio alla corretta informazione sui passaggi cruciali di questa spinosa vicenda non piu' soltanto umana. Del che bisogna essere davvero grati alla redazione. Buona domenica a tutti!
9 dicembre 2007 12.53
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Anonimo :
Guardate che concentrato di avversari dei due magistrati sotto procedimento disciplinare si sono incontrati in questa occasione all'universita' della Prof.ssa Letizia Vacca : ci sono tutti, incolpatori, "giudici", indagati. Hanno parlato del governo della magistratura : solo che ora capisco in che senso...
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Catone il Censore :
Questa la dice lunga sulla serietà con cui viene amministrata la giustizia disciplinare. Se bastano le accuse unilaterali di un poliziotto, per giunta con una sfilza di precedenti disciplinari e addirittura cacciato a calci nel sedere dalla Polizia per rovinare la carriera di un magistrato siamo davvero fritti ...
9 dicembre 2007 13.28
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dott frosini :
dovrei quotare le parole di Francesca in toto.. mi limito a riportare una notizia che spero falsa: la signora Vacca era all'assemblea della "Sinistra - L'arcobaleno", nuovo nome della Cosa Rossa, e batteva le mani al discorso di Ingrao, in piedi con gli altri.. Spero, dicevo, che tale notizia non sia vera, perché se lo fosse tutti coloro che avesse avuto accanto farebbero ben triste figura.. questi sarebbero fatti capaci di dimostrare ulteriormente quanto poco valgono quelle parole di "diversità" con cui anche quei signori cercano di farsi belli di fronte alla (loro) "gente"..
FORZA CLEMENTINA!!
Fabrizio Frosini, Empoli
9 dicembre 2007 15.38
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Pietro :
Permettetemi un commento a latere. Tutti noi (avvocati, magistrati, poliziotti) sappiamo cosa spesso si consuma nelle camere di sicurezza. Spesso le persone pestate senza motivo vengono, in aggiunta, denunciate per resistenza a pubblico ufficiale. E se fanno mettere a verbale le violenze subite, pure per calunnia. Senza voler generalizzare a tutti i costi, negare tutto ciò non farebbe giustizia a questo blog, che intende invece affrontare il tema giustizia senza inutili infingimenti. Cosa succede, poi? Che, salvo casi eccezionali (come questo, dove ci sono prove documentali, e non invece la parola della persona contro quella dell'agente), per quei reati la persona viene condannata. Perché la parola del poliziotto o del carabieniere sembra valere più di quella del cittadino, e perché, in definitiva, il magistrato lavora ogni giorno a stretto contatto con la PS/PG, dunque non può inimicarsela. Si tratta di un atteggiamento diffuso in magistratura e ingiustamente tollerato pure dagli avvocati, che in presenza di casi come questi consigliano di non sporgere nemmeno denuncia, atteso l'esito annunciato. Le vicende citate da Vulpio dimostrano quanto tutto ciò debba finire, e quanto una certa tendenza "sudamericana" delle nostre forze dell'ordine debba essere neutralizzata. Perché se un poliziotto è a tal punto sicuro dell'impunità da sporgere querela nei confronti di un magistrato (quello stesso magistrato che, in altre occasioni, ha chiuso un occhio e anche l'altro sui suoi abusi), vuol dire che il nostro sistema democratico è in forte difficoltà. Ringrazio in anticipo i magistrati che su questo blog ritenessero di esprimere il loro punto di vista. Pietro Gatto
9 dicembre 2007 16.15
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Felice Lima :
Avvocato Gatto,dato che Lei chiede un parere ai magistrati, io posso dire che sono d'accordo con Lei sia nella dolorosa diagnosi che nell'auspicio che tutto ciò possa finire.Voglio aggiungere solo tre considerazioni. La prima è che tanti magistrati fanno anche sul punto il loro dovere con imparzialità, venendo come sempre attaccati con sorprendente violenza: non so se Lei e tutti ricordate cosa è accaduto ai miei colleghi che hanno incriminato alcuni poliziotti per i fatti di Napoli. Sono stati aggrediti da tanta parte della politica e hanno subito di tutto, dagl insulti sui giornali alle interrogazioni parlamentari, ai cortei ostili della polizia. La seconda è che i governi - di tutti i colori politici - hanno una dolorosa tendenza a non adoperarsi abbastanza nei casi di abusi delle forze dell'ordine. Basti pensare che alcuni dei funzionari di polizia coinvolti a vario titolo nei gravi fatti del G8 di Genova sono stati messi e lasciati in posti di vertice della Polizia di Stato. La terza è che negli ultimi anni, anche in relazione a questo "allarme sulla sicurezza" in parte strumentale a disegni politici a mio modesto parere non democratici, si è incoraggiato un forte imbarbarimento dei modi operativi delle forze dell'ordine. Nelle ultime settimane ci troviamo un giovane ammazzato senza alcun motivo da un poliziotto nell'area di servizio di un'autostrada e un latitante ucciso mentre lo si catturava e lui era disarmato.Sono fatti molto molto gravi per una società che voglia essere democratica. Felice Lima
9 dicembre 2007 16.27
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martedì 4 dicembre 2007

chi vive accompagnato dalla paura per le conseguenze dei propri atti sulla sua vita personale, non potrà mai cambiare il mondo..

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“Ho sempre avuto l’impressione che in ultima analisi, nel corso della vita, un individuo deve una buona volta schierarsi, prendere posizione, ed essere disposto ad affrontare le conseguenze quali che siano. E se è invaso dalla paura non può farlo. La mia preghiera più grande è sempre che Dio mi preservi dal terrore che paralizza, perchè quando una persona vive accompagnata dalla paura per le conseguenze dei propri atti sulla sua vita personale, non potrà mai fare niente per contribuire a sollevare l’umanità intera e a risolvere i molti problemi sociali che ci troviamo di fronte in tutte le epoche e a ogni nuova generazione" (Martin Luther King)
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da La Stampa, 4.12.07 :
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La donna incompatibile.
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La sollecitudine e la durezza con cui si risolve il problema Forleo sono forse altri indizi dell’ingresso nella Terza repubblica. La Prima morì (anche) per mano della magistratura. La Seconda non è decollata (anche) per il conflitto irrisolto fra il potere legislativo e quello giudiziario, e culminato dieci anni fa nel fallimento della Bicamerale di Silvio Berlusconi e Massimo D’Alema dopo la sentenza di Gherardo Colombo: «È figlia del ricatto». Oggi il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Milano - il tribunale che ha spesso comandato la vita pubblica italiana - vive gli effetti di uno spietato isolamento; interno ed esterno, ma comunque della corporazione. Il procuratore aggiunto Armando Spataro ha chiesto ieri la ricusazione del gip Clementina Forleo designata ad accogliere o respingere la domanda di processo per un presunto terrorista islamico. Secondo Spataro - monumento della magistratura di sinistra - l’inadeguatezza della Forleo ha presupposti tecnici: si è già occupata del caso e non può replicare; se ne occupò, infatti, e ne derivò una polemica furibonda con la Procura.
Orientamento unanime al Csm.
Nel pomeriggio, poi, si è conosciuto l’orientamento sostanzialmente unanime (le piccole divergenze sono state assorbite senza dolori) con cui la commissione del Consiglio superiore della magistratura formalizzerà oggi la procedura di trasferimento d’ufficio per la signora Forleo. Il Csm si appresta a stabilire la sua incompatibilità ambientale e funzionale, e cioè è incompatibile con i colleghi e con i collaboratori, turbati delle sue accuse e dai suoi atteggiamenti, ed è incompatibile con il ruolo di giudice monocratico. Leggeremo le motivazioni, ma si può dedurre che, secondo il Csm, la Forleo non possiede più la serenità e la caratura per occupare un ruolo solitario, come è quello del gip. Dovrà essere riciclata in posizioni ad autonomia più limitata: pm oppure giudice in organo collegiale.È una punizione di eccezionale gravità, casi simili troveranno forse domicilio negli archivi, non nella memoria. Le ragioni trovano invece supporto nelle parole spese ieri dalla vicepresidente della Commissione, Letizia Vacca, laica del Partito dei comunisti italiani: «Clementina Forleo e Luigi De Magistris sono cattivi magistrati e non perché fanno i nomi dei politici».
L’ultimo pessimo segnale.
Sarà magari vero. Giuristi di solida reputazione hanno dichiarato abnormi i metodi e lo stile dei due, sia sotto l’aspetto procedurale sia negli appelli al popolo per mezzo della televisione. L’unanimità raggiunta ieri nella Commissione del Csm è un sintomo ulteriore, e merita attenta valutazione. Il silenzio o l’ostilità dell’intero catalogo politico - che per tradizione si è diviso fra sostenitori e avversari della magistratura, e non sempre per nobili fervori democratici - sono un ultimo pessimo segnale indirizzato al gip milanese. Non si trova un suo difensore, non uno, nelle istituzioni né nei palazzi di giustizia, dove in altri tempi e per vicende non del tutto dissimili si sono profuse energie ed eloquio a protezione della sacralità togata.C’entrerà poco che De Magistris indagasse su Romano Prodi e sul ministro della Giustizia, Clemente Mastella. E che la Forleo volesse inchieste più approfondite su Piero Fassino e su D’Alema. Entrambi verrano traslocati e sottratti al lavoro cominciato. Questo conta: verrano traslocati nell’accordo planetario e con la patente di folli, o giù di lì. (Matteo Feltri)

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Commento pubblicato su La Stampa di oggi da Jena:
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"Il giudice Clementina Forleo sarà trasferita per incompatibilità ambientale. Non andava d'accordo con D'Alema".
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Per "cambiare" il mondo..??
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Saluti
Fabrizio Frosini

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sabato 1 dicembre 2007

VIVERE è IMPEGNARSI..

dal Corriere della Sera di oggi, 1 Dicembre :
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Betancourt: lettera alla madre, "Qui viviamo come dei morti"
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"Qui viviamo come dei morti". Lo scrive Ingrid Betancourt, dal 2002 nelle mani delle Farc colombiane, in una lettera ai suoi familiari, di cui sono stati diffusi alcuni stralci oggi dal comitato di sostegno della donna. "Fisicamente sto male - scrive - non mi sono rialimentata, ho l'appetito bloccato, i capelli mi cadono in gran quantità".
Dodici le pagine della missiva alla madre Yolanda Pulecio: "Amo la Francia con tutto il mio cuore, perchè ammiro la capacità di mobilitazione di un popolo che, come diceva Camus, sa che vivere è impegnarsi".
Ingrid Betancourt aggiunge: "Tutti questi anni sono stati terribili, ma non credo che potrei essere ancora viva senza l'impegno che hanno portato a tutti noi, che qui viviamo come dei morti".
La lettera fa parte della documentazione diffusa ieri dalle autorità colombiane per dimostrare che la Betancourt e' ancora viva. (Agr)
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Leggendo questa notizia, riferita a Ingrid Betancourt, prigioniera di terroristi che vorrebbero dipingersi come "liberatori", mi è venuto da pensare a Pino Masciari e ai tanti come lui.. a modo loro "prigionieri".. ma non di terroristi.. bensì della LOGICA MAFIOSA che uno Stato di Diritto NON VUOLE RIUSCIRE A PIEGARE.. (per le tante connivenze e collusioni.. anche e soprattutto di politici, amministratori pubblici, industriali e "servitori" dello Stato..)
Le parole della Betancourt rivelano quanto importante sia per persone private dei loro diritti fondamentali, relegate ad una vita di "costrizione", l'impegno e la mobilitazione popolare a loro favore.. VIVERE è IMPEGNARSI.. questa è la password per cercare di migliorare il Mondo.. almeno un poco..

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Saluti
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FF


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Gli incontri degli amici di Beppe Grillo