lunedì 23 aprile 2007

10 DOMANDE ANCORA IN ATTESA DI RISPOSTA

Gradirei venisse finalmente risposto a queste 10 domande, essendo da molto tempo in credito di risposta :

1. Perché, dal 1993 a oggi, in Regione Toscana (il Ministero della Sanità non aveva infatti pregiudizi di sorta) non si è voluto che Ecomedica installasse un’apparecchiatura PET?
2. Chi ha voluto che Ecomedica ritirasse la domanda già formalizzata dal 2004 in Commissione per la prevenzione dei rischi da radiazioni ionizzanti, Dipartimento Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà della Regione Toscana (il nome è certo altisonante) ? Vuole rispondere l'Assessore Rossi? O il presidente della Commissione, ing. Masi? Ricordo: il 13 Maggio 2006, Ecomedica venne “invitata” (per sbloccare la parte Radioterapia) a “RITIRARE SPONTANEAMENTE” la vecchia domanda e ripresentarla dopo aver escluso la richiesta di installazione della PET-CT. Ottenuto ciò, venne poi autorizzato un istituto privato fiorentino ad istallarla.
3. Perché, ancora prima (fine 2004) si permise ad un istituto privato di Pistoia di istallare la Pet -dandogli fin da subito la convenzione (gennaio 2005), e si lasciò Ecomedica al palo?
4. Perché per la Radioterapia, nonostante l’invito dell’Assessore Rossi a realizzarla in 1 anno (4.7.’02), Ecomedica dovette scontrarsi fin da subito con difficoltà create ad arte, sia dalla direzione della Asl11 che dall’Area Vasta fiorentina e dalla Radioterapia universitaria di Careggi? Quali interessi dovevano essere gratificati? (“interessi privati”, li definirei, visto che l’interesse pubblico era rappresentato da quanto illustrato dall’Assessore Regionale al Diritto alla Salute).
5. Perché dopo la presentazione ufficiale dell’accordo Regione/Ecomedica (20 Novembre 2004 –Villa Sonnnino, S.Miniato, alla presenza di Ledo Gori, che rappresentava ufficialmente l’Assessore Rossi, del Sindaco di Empoli Luciana Cappelli, dell’ON.le Alberto Fluvi e di vari consiglieri Regionali), con la dichiarazione di Gori che l’accordo sarebbe stato firmato entro quel Natale, si operò subdolamente e nel modo più sporco per far saltare ogni cosa e costringere Ecomedica a realizzare sì la radioterapia, ma per cederla poi in affitto alla Asl11? (e qui ricordo che dovetti intervenire direttamente, nel febbraio 2006, per ottenere il rispetto degli accordi con la Regione del Luglio 2002 –cfr. azione in Consiglio Regionale, con la mozione bipartisan resa possibile dall’appoggio in particolare di SdI, Margherita e Udc. Fu a seguito di ciò che il DG Asl11 dovette accettare l’accordo con Ecomedica che prevede la convenzione-accreditamento e non l’affitto di ramo d’azienda).
6. Chi ha gestito la vicenda riguardante l’immobile “ex-Anfor”, allora di proprietà Asl? È razionale che la Asl11 ne abbia “ceduto i diritti” (per soli 50.000,00 Euro) ad un privato interessato a costruirvi abitazioni, piuttosto che venderla a chi la utilizzasse per soddisfare il prima possibile una “Priorità” della Regione Toscana? Com’è che il Comune di Empoli fu così sollecito a rilasciare la concessione per una speculazione edilizia? Ecomedica è stata costretta a subire un notevole danno economico e centinaia e centinaia di malati di cancro sono costretti da anni ad attendere una Radioterapia che, nella migliore delle ipotesi, potrà essere messa in funzione solo a fine anno 2007/inizio 2008 (= a 5 anni dall’invito dell’Assessore Rossi e ben oltre 10 anni dopo la mia richiesta di realizzarla). Perché? Che ruolo ha avuto la direzione della Asl e quale il sindaco di Empoli del tempo – ora consigliere regionale?
7. Perché ci si è dati tanto da fare per “normalizzare” Ecomedica (addirittura esercitando fortissime pressioni su certi Sociparticolarmente sensibili : per quali ragioni?-, solleticandone personali interessi), al fine di renderla “meramente satellite” e subordinata all’interesse del “sistema politico-affaristico”? Che ruolo hanno avuto politici locali (ad es.: l’ex-sindaco di Empoli Bugli), oltre al direttore generale Asl11. E quale ruolo certi ambienti del credito locale, peraltro legati al sistema politico dell’area?
8. Perché tanta malevolenza (parlerei addirittura di odio, nei miei confronti) da parte del direttore generale dell’ Asl11? Perché le fortissime pressioni sui “soci sensibili”, per farmi lasciare Ecomedica e far sì che (sue parole) “siano le persone responsabili, ad operare per il bene del territorio e dell'azienda Ecomedica"?
9. Perché il silenzio delle istituzioni? La “filosofia del muro di gomma” è diventata prassi cui costantemente si richiamano politici, amministratori, dirigenti pubblici.. Ma il muro di gomma non è eterno – e diversamente da quanto in molti sembrano ritenere, è sporco di sangue. La “gomma” può essere più “dura” del cemento, in certe situazioni..
10. Perché c’è stata avversione nei confronti di Ecomedica fin da sempre? Basti pensare che anche per la Risonanza Magnetica subimmo l’oltraggio dell’ostracismo per anni e anni (cfr. la memoria del Prof. Guarino del Febbraio 1996, per il ricorso al Consiglio di Stato, che alfine ci dette ragione) mentre altri privati toscani -in particolare fiorentini- potevano invece operare e svilupparsi anche a nostre spese..

--------------------------------------------------------------

Memoria del Prof. Giuseppe Guarino per il Consiglio di Stato (1996)

STUDIO LEGALE GUARINO TEL:06-6867627 12 FEB '96 13:16 N.007 P.02

E
cc.mo Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Roma
ric.n. 5024/95 C
.di C. 13.2.1996
Mem
oria
per la Ecomedica
(prof.avv.ti Giuseppe Guarino, Monica Passalacqua e Piero d'Amelio)
contro
la Regione Toscana.

* * * * *
* * * * *

1- Abbiamo depositato in data 7 febbraio 1996 una ampia documentazione.
Dalla stessa si ricava:
- che l
'apparecchiatura per la risononanza magnetica "GYREX 2T SGR" e "CT TWIN", prodotta dalla Elscint è stata acquistata da Ecomedica per un prezzo complessivo pari a Lit 2999059170 (vedi contratto, doc.n.8) ;
- che l’apparecchiatura è stata
affettivamente installata e che la Regione Toscana (Dipartimento sicurezza sociale), con atto a firma della Responsabile dell'U.O.C, dott. Silvana Sassu del 10.7.1995, ha autorizzato l'Ecomedica alla gestione al pubblico del relativo servizio nella nuova sede in Empoli, Via Roma, 24 (doc.n.l);
- che l'apparecchiatura RM installata da Ecomedica è in assoluto la più avanzata che esista in Italia (doc.n. 7) ;
- che nell'ambito territoriale della azienda USL n. 11 di Empoli, che comprende più di 200 mila assistiti, non esiste altra apparecchiatura di RM e che pertanto i pazienti dell
'ambito di Empoli devono essere trasportati con ambulanza presso le strutture esistenti in Firenze, con grave disagio, con dispendio di energia e con maggiori costi (vedi deliberazione del Direttore Generale della USL n. 2194 del 30.12.1995: doc.n. 4);
- che a tale punto è avvertita dalla USL n.11 1'opportunità, anzi la necessità, di avvalersi per i propri assistiti per il serv
izio di RM della apparecchiatura della Ecomedica / - che con il provvedimento ora citato (doc. n. 4 ) il Direttore della USL ha chiesto alla Regione 1’autorizzazione a stipulare con la Ecomedica la necessaria convenzione in deroga a quanto stabilito con la deliberazione n. 3838 del 2.5.94, oggetto della impugnazione:
- che la responsabile regionale per l'assistenza specialistica, con fax del 12.1.1996, ha chiesto alla USL n. 11di espri
mere un formale consenso per l'inserimento di Ecomedica nell'elenco RM (doc.n. 5) ;
- che il consenso della USL n. 11 è stato dato con telegramma 12 gennaio 1996 (doc.n. 5).
2. Gli atti da noi depositati ed ora citati offrono importanti conferme della fondatezza del ricorso.
La memoria avversaria fa leva su due punti :
a) non ci sarebbe alcuna ragione di urgenza perché gli elenchi dell'assistenza indiretta sarebbero superati dal passaggio al nuovo regime di assistenza diretta (p.2 : memoria 20.7.95);
b) sarebbe stata comunque necessaria una nuova autorizzazione regionale (pag. 4 segg., ivi).
Quanto al primo punto, a smentire quanto si afferma nella memoria avversaria basta leggere il testo del fax del responsabil
e regionale UOC del 12.1,1996 (doc.n.9).
In esso si chiede il consenso della USL all'inserimento nell’elenco RM della struttura privata Ecomedica “urgentemente... in relazione alle necessità territoriali".
Quanto al secondo punto, è confermato che secondo le tesi da noi espre
sse nessuna altra autorizzazione era necessaria ai fini dell’inserimento nella assistenza indiretta. Il documento n. 2 , che è un decreto del dirigente UOC della Regione Toscana, è una autorizzazione richiesta e concessa in relazione al trasferimento dell’insieme delle attività Ecomedica dalla sede originaria, dimostratasi insufficiente, ad una più ampia e funzionale. Il trasferimento riguarda non la sola attività RM, ma 1'insieme dei servizi Ecomedica. Le caratteristiche della nuova sede qualificano Ecomedica come uno dei centri diagnostici privati più importanti in Italia e non solo in Toscana.
3. Nel ricorso (v.pag.13 ricorso al Tar) era stato formulato esplicitamente il motivo che, se la Regione avesse ritenuto rilevante una qualsiasi altra autorizzazione o nulla osta, avrebbe dovuto non escludere Ecomedica dalla assistenza indiretta, ma accogliere la domanda condizionando la sua efficacia alla verifica che il nulla osta od autorizzazione ritenuta necessaria era stata conseguita.
Su questo specifico punto nulla viene detto da parte avversaria né in primo grado, né in grado di appello. Eppure questo era un punto essenziale: ed il punto il cui chiarimento giustifica la domanda di sospensione del provvedimento impugnato.
Il provvedimento testualmente esclude dall’elenco Ecomedica "in quanto non ancora autorizzata a svolgere prestazione di risonanza magnetica".
Si è molto discusso circa il modo in cui debba interpretarsi l’espressione "in quanto" ove adoperata in atti normativi, amministrativi o sentenze. Lo "in quanto" equivale ad un "perché" ovvero va inteso come "fino a quando"?
È questa disputa che genera il paradosso che l'impianto di RM più avanzato esistente in Italia, del costo di 3 miliardi, disponibile per il pubblico, che oggi incontestabilmente dispone di qualsiasi autorizzazione o nulla osta (vedi doc.n.2), che coraggiosamente è stato installato non in una grande città, ma in un'area di fertile attività quale è la zona di Empoli, una zona tuttavia priva di qualsiasi altra struttura similare, può essere utilizzato dai pazienti a spese proprie, ma non dal SSN e cioè nonostante la USL competente e la stessa autorità regionale competente (responsabile UOC, vedi doc.n.5) avvertano l'urgenza del suo utilizzo in relazione alle necessità territoriali.
Paradosso che codesto On.le Consiglio di Stato potrà eliminare ammettendo l
'inserimento con riserva di Ecomedica nell'elenco, con piena soddisfazione della USL, degli oltre 200 mila assistibili e dell'interesse pubblico.
Roma, 12 febbraio 1996
Prof.avv. Giuseppe Guarino