sabato 19 gennaio 2008

La legge sono Loro? Ma se la Giustizia non c'é, allora ognuno può farsene una propria..

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Ieri il Tribunale di Palermo ha condannato il Presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro, detto “Totò”, a cinque anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio, nell’ambito del processo per le “talpe” nella Procura di Palermo.In sostanza, Cuffaro, rivelando segreti della Procura di Palermo (e la cosa fa riflettere, con riferimento all'abitudine di tanti ad addebitare sistematicamente le "fughe di notizie" alla magistratura), avrebbe favorito un indagato, informandolo che erano state attivate intercettazioni nei suoi confronti. Per avere un quadro seppure approssimativo dell’intera vicenda e delle persone coinvolte e condannate a pene fino a 14 anni di reclusione, si può leggerne una sintesi http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=77749 . Il Tribunale ha escluso la circostanza aggravante del favoreggiamento alla mafia e bisognerà aspettare il deposito della motivazione della sentenza per sapere se questa esclusione si fondi sul fatto che favorire una persona coinvolta in una associazione mafiosa non equivalga a favorire l’associazione o se si fondi sulla mancanza di prova del fatto che il Cuffaro sapesse che la persona che stava favorendo era inserita in un’associazione mafiosa.L’ennesimo paradosso di questa vicenda giudiziaria è che il titolare di una carica politica di altissimo rilievo (Presidente di una Regione) viene condannato alla significativa pena di cinque anni di reclusione, ma:
1. si dichiara contento (: http://www.regione.sicilia.it/presidenza/ufficiostampa/ si può leggere il Comunicato stampa ufficiale della Regione Siciliana) ;
2. non si dimette;
3. grazie alle leggi proposte dagli ultimi due governi e non solo, anche se la sentenza divenisse definitiva, non sconterà un solo giorno di carcere, perché l’indulto ridurrebbe la pena da cinque a due anni di reclusione, consentendo la fruizione di una serie di benefici che impediscono la carcerazione, ma, soprattutto, perché le norme attuali sulla prescrizione faranno sì che il reato si prescriverà certamente prima della conclusione del processi di appello annunciato dal Cuffaro, sicché l’intera sentenza finirà nel nulla.
In relazione alle posizioni assunte in questi giorni dal senatore Cossiga, può essere interessante sapere che nello stesso sito ufficiale della Presidenza della Regione Siciliana appena citato si riferisce che il sen. Cossiga, Presidente emerito della Repubblica, ha telefonato al Cuffaro, rallegrandosi con lui (ma cosa ci sarà da rallegrarsi in una condanna a cinque anni di carcere!?) e confermandogli che lui rimane “il primo dei cossighiani”.
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Riportiamo su questa vicenda un articolo di Antonio Padellaro tratto da L’Unità del 19 gennaio 2008. Il titolo di questo post è quello originale dell'articolo di Padellaro.
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Condannato da un tribunale della Repubblica a cinque anni per favoreggiamento, il presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro comunica esultante: non mi dimetto. Uomo di parola, Totò lo aveva detto prima che senza l’aggravante di aver favorito Cosa Nostra sarebbe rimasto al suo posto. L’asticella l’ha fissata lui, e adesso non sente ragioni. Almeno un amico degli amici si è giovato di una sua soffiata su certe microspie messe dagli investigatori. Con il risultato di vanificare intercettazione e indagini. Negli Stati Uniti per molto meno ti sbattono in galera e buttano la chiave. Qui da noi ti dedicano una fiaccolata. A quanto si è capito, secondo i giudici, favorire un mafioso non significa favorire la mafia. Siamo o no la patria del diritto? La condanna resta comunque grave, una macchia pesante per un uomo politico che dovrebbe difendere la propria immagine di onestà sopra ogni altra cosa. Non certo per “vasa vasa”, abituato a baciare sulle guance tanta di quella gente, ovviamente senza mai chiedergli la fedina penale. Lo abbiamo visto, raggiante, raccogliere il meritato successo a palazzo di giustizia. Dicono che nelle chiese palermitane i suoi fedeli abbiano pregato per l’assoluzione, e se anche il miracolo non c’è stato a Totò va benone lo stesso. Alleluja. Tra sconti di pena e indulto di quei cinque anni ne resterà ben poco. E quanto all’interdizione dei pubblici uffici, scatta a sentenza definitiva. Totò sorride e vasa e vasa. Immacolato è. È un arroganza che lascia senza parole, ma scandalizzarsi serve poco. I tanti Cuffaro disseminati nel nostro bel paese della legge se ne fottono allegramente perché “loro” si considerano la legge. E quanto alle sentenze, dipende dal punto di vista. Infatti, Cuffaro festeggia la condanna che considera un’assoluzione e subito si crea una festosa processione di solidarietà guidata da Pierferdinando Casini. Il quale dimentico di aver ricoperto il ruolo di terza carica dello Stato, con una certa dignità, si congratula e approva con questo stravagante sillogismo: Totò non è colluso e quindi è giusto che resti presidente. Con questa logica potevano anche dargli dieci anni o venti e il leader Udc avrebbe ugualmente stappato lo spumante. Bravo Totò sei tutti loro, ma occhio alla prossima soffiata.
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In questo venerdì di ordinaria giustizia spicca pure il rinvio a giudizio di Berlusconi chiesto dalla Procura di Napoli per corruzione. La storia è quella della famosa telefonata al prono Saccà con le aspiranti attrici tv “segnalate” in cambio di favori. Qui la tecnica è collaudatissima. Se Totò minimizza, Silvio s’indigna. E giù insulti contro il partito delle procure che i bravi berluscones rincarano in pieno delirio mistico accusando i magistrati di barbarie e altre nefandezze.
Poi i due si congratulano vicendevolmente solidarizzando con Mastella. Il quale da Ceppaloni nel pieno rispetto dell’autonomia della magistratura definisce una «macchietta» il procuratore di Santa Maria Capua Vetere che lo ha inquisito con moglie e parenti.
Vendetta tremenda vendetta: il leader dell’Udeur pretende da tutta la maggioranza un voto di solidarietà, altrimenti addio governo. Probabilmente lo avrà.
Alla fine l’unico, vero colpevole della giornata sarà il pm di Catanzaro De Magistris.
Duramente sanzionato dal Csm viene trasferito da Catanzaro e non sarà più pm.
Così impara a indagare sui politici.
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P.S. L’altra sera in tv il sondaggista Renato Mannheimer calcolava in 7 su 100 gli italiani che nutrono ancora fiducia nella politica. Coraggio, lo zero è vicino.
(Antonio Padellaro)
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Quanto segue è un mio commento nella discussione sulle Liste Civiche del Meetup Firenze :
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Poiché ricevo ancora messaggi da parte di metuppers che sono scettici sul successo di nostre Liste Civiche (o che addirittura temono il nostro futuro arruolamento nella casta..!!), permettetemi di riproporre un'ultima volta il mio pensiero: CHI RITIENE CHE NON COSTITUIRE NOSTRE LISTE CIVICHE SIA LA COSA MIGLIORE DA FARE, VALUTI QUANTO ESPLICITATO DA MONFORTE, A NOME DI TUTTI COLORO CHE HANNO DECISO DI DAR VITA AL COORDINAMENTO TOSCANO :
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..il deficit di democrazia, sostanziale e sempre piú anche formale, nelle nostre città e nella nostra regione è ormai allarmante e non è recuperabile attraverso una semplice autoriforma. Tale deficit è, infatti, organico al dominio di quella che è ormai nota come «casta», a cui fa capo tutto l'insieme dei partiti (nei loro diversi colori), di seguiti e di liste d'attesa, di organizzazioni collaterali e di associazioni fiancheggiatrici, «casta» interconnessa con le lobbies finanziarie e affaristiche. Esistono ormai dei veri e propri comitati d'affari, articolati in tutta la regione; ne è l'espressione il cosiddetto «modello toscano» (il quale ha addirittura anticipato analoghi indirizzi a livello nazionale), che ha prodotto ... riduzione della democrazia a vuota forma, degrado della stessa condizione di cittadini, ridotti a diventare moderni sudditi. Si è, in sintesi, prodotta una crisi generalizzata di civiltà.Ribadita l'esigenza inderogabile di contrastare con il massimo di incisività ed efficacia questa situazione, ... aprire subito il processo di costruzione del Coordinamento toscano del movimento cittadino, che raccolga e componga liste, comitati, associazioni varie, nella piena autonomia di ogni realtà ... ma nella loro interconnessione, dal locale al regionale, sia riguardo alle iniziative in corso e in preparazione, sia in previsione delle future scadenze elettorali. E avviando da subito anche la stabilizzazione dei collegamenti extra-regionali con le realtà affini.
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E abbiate anche presente che, se non ci saranno nostre Liste Civiche alle prossime elezioni (di qualsiasi genere), tantissimi italiani perbene NON ANDRANNO A VOTARE, semplicemente,.. con il risultato che i soliti continueranno a fare quello che stanno facendo da troppo tempo.. Si vuole forse questo? Da parte mia: no, non voglio che tutto continui come ora.. pertanto sarò alla riunione del Coordinamento di giovedì 24 gennaio, ore 21 (Circolo Bencini, Via Mercadante, Firenze). E anche alla riunione del 26 , organizzata da Pardi.
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Quanto segue è stato invece scritto da Serenetta Monti, Meetup Roma. Mi è piaciuto e lo ripropongo a voi per una riflessione generale.. nella considerazione che USCIRE DALLE TANE ha per me un preciso significato: DIVENTIAMO SOGGETTO POLITICO A TUTTO TONDO.
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"Scrivo questa mail con la consapevolezza che la leggerete e rifletterete... ma non tutti parteciperete, sarebbe davvero impossibile. Purtroppo. Non voglio criticare, ma la giornata di ieri, 18 gennaio 2008 è stata devastante per chiunque abbia ancora un senso di giustizia vivo e il desiderio di vivere in un paese in cui la legalità è pane quotidiano e i magistrati non vengono vissuti come i giudici del film di Stallone "Dredd"... ma come i difensori della legalità di cui sopra. De Magistris trasferito... a poca distanza dalla notizia della condanna di Cuffaro... che proclamava che sarebbe, comunque, rimasto a svolgere il suo lavoro... e a poche ore dai domiciliari della moglie di Mastella... che pretendeva di dirigere da casa il Consiglio Regionale, sotto arresto. Ma se c'è ancora qualcuno (parlo di tecnici) che ha un briciolo di dignità dentro i palazzi di potere... dovrà passare la Proposta di Legge "Parlamento Pulito"!! La faremo estendere agli enti locali! "Non dobbiamo, non possiamo, non vogliamo"... queste le frasi del Papa nel film Il marchese del Grillo (lui non voleva riconoscere l'impero) Beh, neanche noi!!! non possiamo permettere di essere trattati come incapaci mentali, come se non capissimo che loro mangiano a quattro palmenti tutti i giorni e noi fatichiamo per pagare le bollette!!! Ora basta! Ieri sono morti altri quattro lavoratori, due quelli asfissiati del porto di Marghera... di cui uno interinale... morire e non poter lasciare neanche uno straccio (perchè quello sono diventate le pensioni) di pensione ai famigliari! Niente! così i famigliari perdono il loro caro... e chi portava il pane a casa. E i giudici che vogliono scoperchiare i pentoloni in cui ribolle tutto questo fango... trasferiti... e il cittadino.... gli rimarrebbe solo emigrare. Invece no!dobbiamo essere più tignosi che mai! sono LORO che devono andare via: i Mastella, i Berlusconi, i D'Alema, i Bertinotti, I Fini, i Casini... non importa il colore. BASTA! Dobbiamo lavorare sempre di più, tra noi e con gli altri, dobbiamo insinuarci in questa città e in questo paese come un cancro: le metastasi devono arrivare ovunque! Saremo l'unico caso di tumore benigno con metastasi. Per fare questo, dobbiamo uscire tutti dalle tane, partecipare, informarci e divulgare: al mio vicino, al mio barista, al postino, in fila alla posta Basta protestare. Parliamo di noi con gli altri. Raccontiamoci: siamo degli illusi che vogliono cambiare il sistema? va beh... qualcuno ci risponderà... "meno male che è rimasto qualcuno", invece di prenderci per matti. Ma dobbiamo uscire!" (Serenetta Monti , Meetup Roma)
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Grazie Serenetta.

Saluti
Fabrizio Frosini