domenica 23 settembre 2007

Contro l'anti-politica partitocratica, SCENDIAMO IN POLITICA!

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Mi chiedo quanto le riflessioni e gli appelli di commentatori ed editorialisti intelligenti e non “proni”, che da lungo tempo richiamavano sui rischi della cattiva politica (o della mancanza di una Politica) e della collusione politica-affari, siano oggi comprese e condivise dai politici e amministratori pubblici – anche a livello locale.
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Ne propongo una piccola antologia:
Barbara Spinelli su La Stampa ( “Il vero antipolitico? È il palazzo” , 23.09):
Né la politica né le televisioni né i giornali hanno il potere di estromettere il nuovo mondo della comunicazione e della denuncia che si chiama blogosfera e che include siti come quello di Grillo o di YouTube [..] la blogosfera, i movimenti [..] i giovani [..] che firmano proposte di legge perché sono abituati a rispondere a sondaggi-votazioni su Internet sono nuovi poteri che fanno apparizione in una democrazia non più veramente rappresentativa, né veramente rappresentata. >
Politici e giornalisti ne discutono animosamente ma non sembrano comprendere tali fenomeni, e di conseguenza ne sottovalutano la forza [..] la domanda di politica e non di anti-politica che emana da blog e movimenti alternativi. Pochi sembrano capire che Grillo in realtà denuncia l’anti-politica [..] che egli invoca la politica. >
Quel che la sinistra ha mancato di fare è rispondere a domande che riguardano legalità, moralità, giustizia.
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Mario Monti, Il Corriere (su «Economia e società aperta» , 13.05) :
capire come, nelle moderne democrazie, siano i legami tra interessi corporativi e sistema politico a ostacolare le riforme necessarie per rendere più competitiva l'economia, più aperta la società, più equa la distribuzione del reddito, meno grigio l'orizzonte dei giovani. Occorre superare questi legami, o ridurre il loro potere di interdizione, se si vuole che il privilegio, la rendita, la casta lascino spazio alla concorrenza, al merito, alla libertà.
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Angelo Panebianco (sul libro di Alesina e Giavazzi), Il Corriere 8.09 :
<< (solo) il «liberalismo economico» è in grado di realizzare gli obiettivi di equità e di uguaglianza delle opportunità che sono storicamente ideali di sinistra mentre le politiche interventiste e dirigiste praticate dalla sinistra italiana calpestano il principio di equità e finiscono per accrescere disuguaglianze e ingiustizie. Si tratti di meritocrazia nell'istruzione, di riforme del mercato del lavoro, di liberalizzazione delle professioni, di privatizzazione delle industrie di Stato, [..] la concorrenza e l'equità non sono in antitesi, .. le politiche liberiste, colpendo privilegi e rendite monopolistiche dei pochi, avvantaggiano i più, rendono la società più giusta e più efficiente al tempo stesso >
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Ancora da “colloquio con Panebianco” (Il Corriere del 7.05):
<< «la tradizione socialista riconosce il mercato perché è più efficiente degli altri sistemi, mentre per il liberalismo il mercato va difeso perché è uno strumento di libertà, il fatto che sia più efficiente nell’allocazione delle risorse è un sottoprodotto». In Italia questa incomprensione è molto accentuata, per esempio .. si difende il mercato ma poi si iniziano discussioni infinite sul fatto se, in certi campi, non sia per caso più efficiente lo Stato. [..] la libertà, l’iniziativa privata, il riconoscimento dei meriti sono sempre sacrificati in nome dello Stato e in realtà a vantaggio dei clan, delle famiglie, delle cooptazioni nel potere. « Se l’istruzione scolastica è poco amichevole nei confronti del merito, anche le classi dirigenti lo saranno. .. di conseguenza vincono il familismo, la cooptazione, la clientela. [..] l’establishment italiano ha una tendenza alla chiusura: [..] la chiusura garantisce chi è dentro rispetto agli outsider. [..] Il problema, però, non riguarda solo le classi dirigenti. [..] in una società che ritiene che il merito non sia premiato, conta di più un buon rapporto con un deputato». >
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Carlo Bastasin , La Stampa 26.07 :
il sistema degli intrecci sotterranei per delinquere, degli abusi di potere e delle manipolazioni informative, non è in declino. [..] In un tale sistema [..] si affermano l'irresponsabilità e la dipendenza gli uni dagli altri, prevale la collusione e la necessità di nascondersi. [..]in piena discrezionalità [..] Si realizza una «selezione avversa» degli interlocutori politici ed economici, vengono favoriti quelli che sono pronti al compromesso e sostenuti quelli più spregiudicati
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Angelo Panebianco, Il Corriere 7.08 :
Una diagnosi corretta deve assumere i costi abnormi della politica e la dissipazione del denaro pubblico come punte dell'iceberg [..] di una patologia. Che cosa è l'iceberg sommerso? E' lo Stato «predatore» .. cacciatore di rendite, divoratore di capitali che trasforma in rendite politiche a fini di consenso. E' lo Stato che promuove un gigantesco spostamento di risorse dalle attività produttive a quelle improduttive. Questa incessante opera di [..] a un immenso stuolo di clientes. [..] ha effetti catastrofici, nel lungo termine, per la società nel suo insieme. Lo Stato predatore, letteralmente, «si mangia» il futuro della società, ne compromette le possibilità di sviluppo, sottrae chance di vita alle generazioni future
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Riccardo Barenghi, La Stampa 17.09 :
il problema è più grave e più serio: ossia che la politica è ormai diventata il suo contrario. Con i suoi metodi, i suoi privilegi, la sua chiusura nel Palazzo, il suo essere impermeabile a qualsiasi voce cerchi di penetrarla, la sua totale autoreferenzialità, inefficacia, incomprensibilità
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e ancora il 21.09 :
La sensazione netta, diciamo quasi una certezza, è che ormai la valanga sia partita. Oggi è ancora una slavina, ma se nessuno la ferma - e nessuno sembra in grado di farlo [..] - travolgerà presto tutto il quadro politico [..] Il livello di tolleranza nei confronti della classe politica è sceso a un livello bassissimo [..] provocato dalla sua incapacità, inefficienza, arroganza, privilegio
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Luca Ricolfi, La Stampa 18.09 :
Se è così si illudono: la gente non è stupida, e sa distinguere i cambiamenti genuini, frutto di una vera maturazione politica, dai cambiamenti decisi a tavolino, dettati da furbizia e calcolo. Quel che andava fatto vent’anni fa, quando la caduta del Muro di Berlino aprì una nuova stagione politica in Europa, non può essere fatto credibilmente in pochi mesi, sotto la spinta dei sondaggi
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Giovanni De Luna, La Stampa 22.09 :
Nel groviglio di reti che si annodano nel blog si discute di ambiente, tradizioni etniche e religiose, salute, bioetica, spazio, territorio, informazione, saperi. C’è un’ansia giustizialista [..] ma anche una convinta adesione alle regole, a una legalità introiettata come etica individuale.
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Eppure, nonostante quanto sta avvenendo, il “sistema” continua a rotolare per la china, incapace di arrestarsi – e neppure di modificare la direzione.
Per rimanere solo alla cronaca politica di questi ultimi giorni, cos’altro se non tracimante disgusto e disprezzo, con le reazioni che sperimentiamo, possono provare i normali cittadini “ulteriormente colpiti” dai vari casi: RAI, Visco, Unipol,… con la ciliegina della richiesta del ministro Mastella al Csm di “trasferimento preventivo” per il pm che indaga sui sospetti di corruzione, a Catanzaro?
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Il disgusto e il disprezzo va però trasformato in azione politica.
Da qui l’importanza di lavorare per costituire LISTE CIVICHE, come dalla proposta di Grillo, e della PRESENZA ALLE SEDUTE DEI CONSIGLI COMUNALI.
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Marco Furina, La Stampa 23.09 :
Beppe Grillo lancia dal suo Blog un’altra iniziativa all’insegna della partecipazione diretta dei cittadini: «La sera tutti al consiglio comunale». Ovvero, un invito a tutti i cittadini a non delegare le scelte e a controllare attivamente chi ci governa. «La carta di identità è la nostra tessera di partito. I comuni la nostra piazza. Sindaci e assessori i nostri dipendenti. Vanno controllati». Tutto a norma di legge. E dopo aver visto i nostri amministratori all’opera? «Discutete le sedute e riportate le vostre impressioni nei blog, nei forum. Tranquilli, siete nell’alveo!».
Le sedute dei consigli comunali sono effettivamente pubbliche e se l’invito di Grillo dovesse essere seguito anche solo da una parte dei suoi sostenitori, la vita degli ottomila parlamentini sparsi per l’Italia non sarebbe più la stessa. E, problemi di capienza a parte, forse, anche certi modi di amministrare la cosa pubblica dovrebbero cambiare.
Solidarietà a Grillo arriva da Antonio Di Pietro, che ieri su La Stampa, ha definito la rivolta partita dalla Rete la «fase 2 di mani pulite»: «Mi preoccupano molto le critiche che vengono mosse a Grillo e al popolo della rete - ha detto il ministro delle Infrastrutture - perché come al solito i notabili del paese o dell’intera Italia sono come i manovratori di un treno, non vogliono essere disturbati». Dura invece Rosy Bindi: «I comici sarebbe meglio che facessero ridere. In questo caso, fanno soltanto piangere».Intanto arriva la prima bocciatura per una lista civica ispirata al V-day. Quella messa in piedi dai girotondini e con la presenza di Roberto Alagna, Elio Veltri, Sancho Pardi e Oliviero Beha. Scrive Grillo: «Mi segnalano un’iniziativa del 6 ottobre a Roma. Voglio informarvi che io non ho nulla a che fare con questa lista» *
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LISTE CIVICHE
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La proposizione e sperimentazione di liste civiche locali alternative e indipendenti dai partiti tradizionali (e per garantirne l’indipendenza, non potranno farne parte iscritti a partiti – e ne dovranno essere esclusi anche i “collusi” con quel potere politico-affaristico che da troppo tempo degrada la nostra Società) rappresenta un potenziale enorme di cambiamento nella vita democratica del Paese.
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Riprendendo quanto riportato da Claudio Torrenzieri in un forum del Meetup Firenze :
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Le liste civiche in democrazia diretta e partecipativa sono l'espressione reale di un società civile composta da liberi cittadini che si pongono l'obbiettivo di rendere praticabile il concetto stabilito al comma 2 dell'Art.1 della nostra costituzione Repubblicana, ovvero restituire la sovranità al popolo attraverso forme e metodi che prevedono il nesso logico e funzionale fra informazione, formazione, deliberazione, azione (ovvero metodi di democrazia diretta e partecipativa).

Informazione: rendere agibile e fruibile ad ogni cittadino ogni fonte relativa a temi e questioni riguardanti i beni comuni di interesse pubblico;
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Formazione: attraverso forme di confronto aperto a tutti i cittadini, la messa in discussione di temi di interesse pubblico;
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Deliberazione: la condivisione di scelte e di indirizzi assunti a seguito di discussioni adeguate, i cittadini decidono sulle soluzioni che gli amministratori locali dovranno assumere e realizzare (evitiamo qui di banalizzare che in questo modo si può arrivare a decidere di asfaltare un corso d'acqua perché è una battuta talmente banale che non merita di essere presa in considerazione);
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Azione: un patto un contratto pre-elettorale che impegna gli amministratori pubblici - delegati dagli elettori e quindi dai cittadini (ho detto delegati e non rappresentanti) a realizzare quanto i cittadini hanno deciso quale miglior soluzione al problema inerente la gestione dei beni comuni. >

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La proposizione delle Liste Civiche deve andare di pari passo con la raccolta di firme per il referendum abrogativo della norma (legge della Regione Toscana) che abolisce il voto di preferenza alle elezioni regionali, consegnando di fatto la nomina degli eletti alle Segreterie dei Partiti (n.b.: la firma può essere posta presso le sedi dei quartieri, province, comuni. E che ne siano raccolte tante, fidando nella stessa voglia di adesione dimostrata dalla raccolta per il Referendum contro l’attuale legge elettorale – elezioni politiche – e la raccolta di firme in occasione del V-Day).
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È questa la strada da seguire per togliere il potere decisionale alle segreterie dei partiti e il potere di interdizione alle lobby, restituendo finalmente e realmente la “sovranità” ai cittadini – e riscattando i principi fondanti della Carta Costituzionale.
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Per ristabilire un reale dialogo e un confronto aperto fra le varie componenti della Società civile, che siano – questi sì! – espressione libera e corretta dei valori della Politica rispetto all’anti-politica della partitocrazia.
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Per stimolare un’informazione libera, che sia coscienza critica e strumento democratico di controllo sulla Politica e sull’Amministrazione pubblica, nonché componente fondamentale e “viva” di formazione e crescita civile.
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Per ridare forza, credibilità e razionalità alle politiche di integrazione e di solidarietà, riconoscendo che ai diritti debbano necessariamente corrispondere altrettanti doveri e che le risorse disponibili devono essere utilizzate con intelligenza ed equità, ma anche proponendosi che gli “ultimi” siano i primi ad essere aiutati, senza che debbano attendere un altro “mondo”.
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Per dare a tutti un’uguale possibilità di partenza, premiando però il merito e la capacità di intraprendere. E punendo eventualmente i fannulloni. Solo così si può arrivare a garantire a tutti il diritto ad un lavoro dignitoso, fattualmente, non solo nei principi.
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Perché nei fatti, e non solo a parole, la legge sia uguale per tutti..

La sfida è grande. Il cammino difficile. Ma altre strade non sono praticabili.
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Saluti
(Fabrizio Frosini)
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Gli incontri degli amici di Beppe Grillo