martedì 12 febbraio 2008

Luna rossa.. morte bianca.. Io scelgo Barack


Obama continues to ride themes of hope and change

Standing inside a school whose improbable success on the football field was chronicled in the movie "Remember the Titans," Sen. Barack Obama spoke of hope and change yesterday, saying both require vision and recognize the need for hard work. ...Hours later, Obama was declared the winner of Maine's caucus. On Saturday, he swept the races for the Democrat ticket, winning the Louisiana primary and caucuses in Nebraska, Washington state and the Virgin Islands.

Image of Barack's profile



Io scelgo Barack

Invidio chi ha la possibilità di scegliere sul serio..

Con la possibilità magari, in questo, di sbagliare, è vero..

Ma scegliere, rende possibile credere nel cambiamento

E impegnarsi per ottenerlo

Chi ha questa possibilità è un cittadino libero

Un cittadino che può credere ancora nel futuro

Che può coltivare ideali e non solo vuote speranze

Che può lasciarsi alle spalle l'amarezza e lo sconforto..

Perché è pronto al nuovo giorno che sta per cominciare

Non all'incessante ripetizione del vecchio..

Invidio chi vive là dove gli ideali hanno ancora spazio

Dove possono ancora essere coltivati e dare frutti

Dove non sono meramente relegati a vuoti slogan..

Invidio chi può davvero scegliere.. e così rischia anche di vincere..

Io scelgo BARACK

Cari Walter, Silvio, Fausto, Pierferdinando, .., "cari" tutti voi..

Sì, "cari" tutti voi..

Che ci avete già fatto pagare un prezzo altissimo

Un prezzo che rischia di salire ancora..

Fabrizio Frosini


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Dal blog di Beppe Grillo , 12 febbraio 2008
http://www.beppegrillo.it/2008/02/leterno_presente.html#comments


Lettere come questa ne arrivano ogni giorno al blog. Mi lasciano dentro un vuoto. Mi sento derubato del futuro insieme a chi scrive. Nessuno parla più del futuro, del domani. Viviamo in un eterno presente. E crediamo che questa sia la vita, senza possibilità di cambiare. Su la testa! Cambiamo questo Paese!


"Ieri era una splendida domenica di sole, uno di quei giorni che ti viene voglia di uscire, di vedere tutto sotto quella luce brillante.

Ma non può (si sa) andare tutto come uno lo immagina. Così vedi che tua moglie è strana, la vedi pensierosa, e con gli occhi lucidi. Ti avvicini titubante e timoroso e le chiedi cosa è successo. E qui crolla la serenità. Incominci a rinfacciarti che non è più possibile andare avanti cosi; che non è giusto che lei sia costretta ad andare anche la domenica al lavoro e i lunedì a pulire i negozi per pochi euro. Non trova mai il tempo per staccare la spina, non la porto mai fuori, non le faccio mai una sorpresa, che con la mia misera busta paga non si campa più.

Ha ragione. E' amaro, duro, avvilente, a trentasei anni sono un fallito non arrivo a 1500 euro. Con un mutuo da 700 euro mensili bollette, auto, tasse e mense scolastiche (sì, ho due splendidi bambini), rate dell’auto, benzina, condominio, ecc. non riusciamo neanche a fare la spesa regolarmente. Così, “incavolato” prendo i due bimbi ed esco con loro, li porto al parco poi alle giostre li faccio divertire come non facevano da qualche tempo. Verso la via del ritorno li guardavo dallo specchietto retrovisore della macchina, li sentivo chiacchierare e ridere, ed ho iniziato a piangere, sì a trentasei anni piangevo come un bambino. Quando ad un tratto mio figlio più piccolo, accortosi che piangevo, mi chiede: “cosa c’è papa?”. Gli rispondo: “Nulla sono felice perché vi vedo felici”. Sono un bugiardo, avrei dovuto rispondere che ero triste perché avevo speso gli ultimi 16 euro per le giostre, che mi scusavo con loro perché Babbo Natale non si è potuto permettere la playstation; che non sapevo come pagare due bollette, che il frigo è vuoto, che la mamma ha ragione, non le faccio mai una sorpresa.

Caro Beppe il mio è uno sfogo che avrai ricevuto migliaia di volte, ma oggi ho deciso di scriverti perché mentre ero davanti alla pressa, mi sono ricordato che circa 10 anni fa mi capitò un piccolo incidente. Una molla di un carrello porta fusti si staccò di colpo e mi colpi di striscio la fronte, mi misero 1 punto di sutura, è pochi mesi più tardi arrivò per posta un assegno di 250 mila lire. Mi è balenata l’idea per un attimo di mettere una mano sotto, la pressa, così potevo pagare le bollette arretrate. Ma ho avuto paura." Alessio

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dal blog di Piero Ricca : Febbraio 5, 2008
http://www.pieroricca.org/2008/02/05/luna-rossa/

LUNA ROSSA

Fassino è un uomo nervoso, irascibile, caratterialmente inadatto alla politica. Non sopporta le domande fuori copione. Considera un “tribunale del popolo” chi, come noi, esprime un dissenso informato. Sostiene che ci divertiamo a provocarlo surriscaldando il dibattito politico e facendo il gioco di Berlusconi. Lo rincuorano gli anzianotti militanti dall’eterno applauso, che si spellano le mani bevendosi le sue chiacchiere. Basta poco per far scattare la bagarre, basta ricordare i fatti. A rigore di statuto, per esempio, Piero Fassino non potrebbe ricandidarsi: il limite stabilito dai DS era di due mandati, quello stabilito dal PD è di tre. E lui è alla quarta legislatura, anche se ieri, da noi interpellato al riguardo, civettuolamente ne ha dichiarate solo tre. Ovviamente si candiderà lo stesso: “conta anche la competenza, l’esperienza”, così mi ha detto quando l’ho invitato a tornare a vita privata. Si sa: le regole valgono per tutti, ma alcuni sono più uguali degli altri. La campagna elettorale inizia domani, ha detto, e sarà all’insegna di pochi concetti essenziali: il governo Prodi ha lavorato bene, ha solo comunicato male; la crisi è frutto della frammentazione e della legge elettorale; il PD corre da solo (o con chi ci sta) per garantire un governo stabile. Ha assicurato che la vittoria è a portata di mano, perché.. non tutto il popolo di destra vuole Berlusconi premier. Argomento irresistibile vero? Non ha specificato che per vincere (cioè per incassare il premio di maggioranza alla Camera) il buon Veltroni dovrebbe prendere da solo più voti del centrodestra. Un dettaglio irrilevante, ora è il tempo di serrare le fila, di entusiasmare i militanti, se no si fa il gioco del nemico. Quando gli abbiamo posto la questione Europa 7, evidenziando le responsabilità dei “democratici” e dichiarandoci elettori unionisti, non s’è trattenuto: “voi non siete nostri elettori! Non abbiamo bisogno del vostro voto, tanto vinciamo lo stesso!”. E ci ha invitati a fare campagna per Berlusconi. Non sto scherzando, ha detto proprio così. Per un politico, che dovrebbe puntare non a scalare banche ma a convincere tutti, compresi i cittadini senza paraocchi, è un’uscita rivelatrice, da cartellino rosso a vita, altro che quinto mandato. Ma se perdiamo, ha aggiunto più tardi, faremo un’opposizione rigorosa e costruttiva, contrastando ogni provvedimento sbagliato. Stile legge Cirielli, con Fassino assente al momento del voto: come gli ha ricordato l’amico Franz. Tanto “noi all’opposizione ci stiamo benissimo, la vita è più comoda” (D’Alema dixit). E fra cinque anni ci riproveranno, in fondo Silvio non è eterno, il sistema è bloccato, e la pazienza dei militanti è proverbiale. Magari domani pubblichiamo un filmatino sulla serata di ieri.

Di seguito, la testimonianza di Duccio, diciannove anni, di Lecco, che ieri era con noi.

“Anche ieri sera, a San Giuliano Milanese, presso la balera “Luna Rossa” bagnata dalla pioggia torrenziale, Piero Fassino ha dato spettacolo. Degno o indegno a seconda di chi giudichi.
Daniele ed io (come ristretta rappresentanza di Qui Lecco Libera) con Piero, Elia, Diego, Franz e altri amici di Qui Milano Libera decidiamo di prendere parte alla serata organizzata dal “circolo” locale del Partito Democratico. Fassino è uno dei fondatori del PD, un simbolo. Simbolo di confusione, commistione sospetta, svendita di ideali, comunicazione svuotata di senso.
Intorno alle 20.30 siamo già pronti. Seconda e prima fila sono nostre. Il palco è vicinissimo. Arriva Fassino, più o meno puntuale, e prende posto. Dopo un’eterna introduzione dell’ex dc Giovanni Bianchi, la parola passa al “direttore” de Il Cittadino, che funge da moderatore. Il dovere del giornalista vorrebbe che questi ponga in leggera difficoltà il leader che incontra, lo stuzzichi e ne provochi la reazione su fatti o questioni di rilevanza collettiva. Questo assunto appare evidentemente sconosciuto al simpatico “giornalista”: infatti, tra tutte le frasi articolate, nemmeno una, anzi forse una sì, termina con un punto interrogativo. L’unica “domanda” fastidiosa, molto fastidiosa, è questa : “Piero, secondo Lei come finiranno la Cosa Rossa e la Rosa Bianca?”. Ilarità della platea. Assist a Piero (Fassino) che, insaccando, ringrazia il fidato gregario. Il clima è piuttosto teso tra di noi. Partono diverse lamentele da Piero (Ricca) e da noi altri allibiti per la fumosità del discorso di Fassino. Le questioni che in una serie travagliata di botta e risposta gli poniamo sono semplici e di oggettiva rilevanza:

- nello statuto del PD si indica che dopo tre legislature devi andare a casa. Lui ne ha fatte quattro. Che farà? Se ne andrà a casa? Lui, simbolo di una sinistra perdente e sempre pronta a non-fare leggi democratiche che restituiscano al paese un minimo di senso dello Stato e della legalità?! Risposta di Fassino : “Non mi faccio provocare da Lei Ricca..” e la conseguente ira contro di noi dei militanti presenti. Urla a caso e insulti diffusi. Il solito e triste teatrino da stadio comunale.

- Fedele Confalonieri, Presidente di Mediaset, ha detto di esser stato ricevuto da Fassino, poco dopo le elezioni del 2006, per discutere un po’ sulla nomina del futuro Ministro della a scelta che tediava l’Unione verteva tra Gentiloni o Di Pietro. Chi vinse poi lo sappiamo. Domanda : In nome di che mandato elettorale Lei (Fassino) si vede con Confalonieri e discute di una questione così spinosa con il braccio destro di Berlusconi?! Risposta di Fassino : “Non ho mai parlato di questo con Confalonieri, smentisco”.

- Il Governo Prodi, nel novembre 2006, tramite l’avvocatura generale dello Stato, difese la Legge Gasparri (contro il volere di Gentiloni) in sede di Giustizia Europea. Domanda: come fate a definirla (giustamente) legge vergogna e poi difenderla nel giro di sei mesi?! Risposta : “Non è vero che il Governo ha difeso la Gasparri”. Qui Fassino mente sapendo di mentire. Addirittura Gentiloni, quest’estate, si lamentò della decisione intrapresa dalla presidenza del consiglio. No comment.

- “Non è vero che la responsabilità originaria del caso Europa 7 è del governo D’Alema. La colpa è della legge Gasparri. Voi non conoscete i fatti”, così ha detto. Anche qui: difficile credere che sia così smemorato da essere in buona fede.

Sul finale Franz gli ha detto: Ma siamo ancora a parlare di conflitto d’interessi, perché non avete fatto niente? E Fassino: “ho già risposto a tante domande, ora devo andare”. Se vince, il Pd risolverà il problema: i militanti ci credono. Al termine della bagarre ed esaurite le domande innocue della platea, la serata si conclude con le solite minacce velate dei presenti al dibattito. Si cerca di avvicinare Piero (Fassino) con telecamera alla mano.

Dopo aver atteso la fine del dialogo tra Fassino e un ragazzo dell’Udeur, mi avvicino con fare pacifico.

Prima vengo sobriamente sbeffeggiato dopodiché riesco a porgergli una domanda che a me sta dentro da un pezzo: sino al giugno 2006, più o meno, feci parte della Sinistra Giovanile (movimento dei giovani dei DS). Intorno alle elezioni politiche, Fassino venne a Lecco. Come giovane dei DS ero in visibilio. Stravedevo per Piero (Fassino) e lo consideravo un baluardo contro la Banda Berlusconi. Strette di mano, fotografie, filmati, abbracci. Ora, dopo soli due anni, quando conosco elementi che mi dimostrano la sua falsa appartenenza alla ideologia che dice di rappresentare, vengo semplicisticamente definito un “uomo di Berlusconi”?! Ma dove siamo, all’asilo?

Eppure l’aria che si respira è questa. Ormai la politica dei partiti è assenso vuoto alle parole prestampate del leader. Nessuno alza più un dito nei confronti dei politici. Vige una sorta di chiusura a riccio dell’elettorato che rende il dibattito politico una semplice tribuna da stadio, una falsa contrapposizione di rossi contro blu. Nulla ha più senso.

I presenti, tra democristiani e comunisti, ci hanno intimidito, insultato, minacciato e persino definiti “prezzolati”.

Una persona pone una domanda e questo appare provocatorio.

La verità dei fatti è subordinata al colore della casacca che indossi.

Piero (Fassino) non delude mai. Questo Paese moltissimo”. (Duccio Facchini)


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