giovedì 7 febbraio 2008

La denuncia della Corte dei Conti : «Forte corruzione in sanità e appalti»

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Sistema feudale moderno..
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Dal Blog di Grillo :

http://www.beppegrillo.it/2008/02/la_legge_eletto.html#comments

Lo spettacolo di un presidente della Repubblica che guarda, in silenzio, il presidente della Corte dei Conti Tullio Lazzaro mentre dichiara che la corruzione in Italia dilaga negli appalti, nella sanità e nelle forniture è desolante. Napolitano non dice una parola, non sente il dovere di andare in televisione, davanti all’affermazione: "Il non agire protratto per anni provoca danni incalcolabili".

Le Istituzioni sono diventate i Notai dello Sfascio. Prendono atto, registrano, evidenziano. Lo Stato si inabissa, ma con piena consapevolezza dei Grandi Burocrati. I cittadini, come le stelle, stanno a guardare.

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Da RAI NEWS 24 : http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsID=78333
Roma | 5 febbraio 2008

Corte dei Conti: Italia malata, ampia corruzione.

Dal non agire dei politici danni enormi

Il non agire degli amministratori pubblici può generare danni incalcolabili. Non parla mai di immondizia nelle strade o di opere pubbliche incompiute, Tullio Lazzaro, presidente della Corte dei Conti, ma l'allusione è esplicita, nel discorso per l'inaugurazione dell'anno giudiziario della magistratura contabile. A preoccupare, inoltre, è il quadro politico-istituzionale: "L'organizzazione della Repubblica vive un momento di diffuso malessere in se stessa".

Paralisi

"E' sotto gli occhi di tutti - ha detto Lazzaro - l'esempio di come il non agire protratto per anni possa provocare danni di tale entità per i quali nessun giudice, probabilmente, riuscirà a pervenire a una quantificazione e tanto meno a ottenere un risarcimento". Lazzaro ha aggiunto che "è di fronte a danni di spaventosa entità, danni alla salute, all'ambiente, alla fruizione a all'integrità di beni di consumo, allo stesso ordinato vivere civile, che gli attuali rimedi giurisdizionali mostrano tutti i loro limiti".

Il proliferare di strutture

"Assistiamo per tanti aspetti - ha detto Lazzaro - al crescere confuso di strutture, modelli amministrativi, sovrapposizione di competenze tra amministrazioni centrali ed enti locali, disarmonicità, conflitti irrisolti. E' compito prioritario e urgente della classe dirigente del Paese fare un bilancio ed eventualmente riconsiderare scelte recenti e meno recenti con il preciso scopo di ridare sistematicità all'insieme degli organismi amministrativi a tutti i livelli, nell'interesse finale della comunità nazionale".

Enti locali e consulenze esterne

L'emergenza rifiuti è "un caso esemplare di cattiva gestione delle risorse" non solo per i maggiori costi ma anche "per l'uso che si è fatto dello strumento del commissario straordinario con la conseguente deresponsabilizzazione degli enti locali". Il presidente della Corte dei Conti elencando tra gli altri casi di cattiva gestione la mancata liquidazione degli enti inutili e la scarsa trasparenza delle operazioni di cartolarizzazione.

Critiche anche per la prassi, diffusa soprattutto negli enti locali, della creazione di società pubbliche costituite "non già per accrescere l'efficienza gestionale ma solo per eludere i vincoli del patto di stabilità interno o di fare assunzioni senza concorsi".

Male anche il frequente ricorso alle consulenze esterne: il rischio è quello di non controllarne il contributo è "di perdere il controllo della gestione strategica delle operazioni".

Taglio delle spese non è la panacea

"La flessione rilevante delle spese di investimento è certo una forma di risparmio per far quadrare i conti dell'anno. Ma - ha detto Lazzaro - alla lunga, erode le capacità di dare risposta alle esigenze di sviluppo del Paese".

Da segnalare anche il fatto che la pratica a cui spesso si ricorre di "tagliare in modo indiscriminato le spese per i consumi intermedi, ha fatto sì che esse siano giunte a un livello tale da intaccare l'operatività' e la stessa dignità delle amministrazioni".

Contratti e stipendi

La dinamica delle retribuzioni nel pubblico impiego "supera sistematicamente gli obiettivi programmatici di volta in volta prefissati".

Lazzaro elenca i fattori negativi: "i ritardi nei rinnovi, che ampliano la base salariale sulla quale si applicano i benefici dei nuovi contratti, la sostanziale libertà del quadro macroeconomico con la quale vengono assegnate le quote variabili dello stipendio rinunciando a qualsiasi connessione con reali aumenti di produttività; il dilagare di contratti a termine; l'aumento di posizioni dirigenziali nelle riorganizzazioni di amministrazioni centrali e locali, proprio mentre entrambe perdono funzioni di gestione diretta di risorse".

Più tangenti

Un "quadro di corruzione ampliamente diffusa" emerge dagli accertamenti della Corte dei Conti nel 2007. A rilevarlo è il procuratore generale della magistratura contabile, Furio Pasqualucci, secondo cui "profili di patologie" sono evidenti "nel settore dei lavori pubblici e delle pubbliche forniture, nonché nella materia sanitaria". In particolare, risultano in aumento le condanne per danni materiali e per danni all'immagine della P.A. pronunciate dalla Corte dei Conti in seguito al pagamento di tangenti (per concussione o corruzione) durante la stipula di contratti. Su un totale di 1.905 sentenze di condanna emesse in primo grado nel 2007 dalle sezioni regionali della Corte dei Conti per un totale di oltre 92milioni di euro, una buona parte (l'11,4%) ha riguardato danni causati da corruzione, tangenti, e concussione.

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Dalla Rete del Grillo
di G. A. N. V. da Lugano

Egregio Signor Presidente,
visto e considerato che:
- nella Repubblica Italiana oggi i margini di Libertà e Democrazia si stanno riducendo di giorno in giorno sino a scomparire;
- che la certezza del Diritto è divenuta una chimera;
- che i cittadini onesti (mi scusi, volevo anzi dire “i sudditi”) sono vessati ed avviliti da chi dovrebbe operare per il loro benessere e per la tutela dei loro diritti fondamentali;
- che altresì i malfattori di ogni tipo sono non solo certi dell'impunità, ma che anzi sono stimati e rispettati come “uomini di successo”;
- che lo Stato si rammenta di detti sudditi solo quando si tratta di riscuotere i balzelli e chiedere il voto per coloro che pretendono di volerli rappresentare;
- che i principi sanciti dalla Costituzione del 1948 - ed in particolare l'art. 1 - suonano oramai irrisori come un motto tristemente noto dello scorso secolo (“Die Arbeit macht frei”...);
- che sono oggi nulle le prospettive di vedere mutare questo stato di cose;
- e che, ad un livello più personale, io e la mia famiglia, tanto per recuperare una tranquillità sia psicologica che economica, che per offrire ai nostri figli un ambiente moralmente e socialmente sano e sereno ove crescere e costruirsi un futuro, e non ultimo dove potere riprendere a lavorare serenamente sia a beneficio della mia famiglia, del prossimo e di me stesso, abbiamo dovuto lasciare l'Italia e riparare in un paese estero,
con la presente restituisco personalmente a Lei la mia Tessera Elettorale, che troverà qui allegata. Ne faccia l'uso che meglio crede. Le preannuncio, inoltre, che avviate le necessarie procedure con il paese che ora – con grande civiltà e disponibilità - ci ospita, sarà mia cura recarmi presso le Autorità Consolari Italiane per fare formale atto di rinuncia alla cittadinanza e restituire il mio passaporto italiano.
Con osservanza.

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Pur capendo molto bene l'amarezza di G.A.N.V., da Lugano, io non penso che sia positivo restituire la tessera elettorale o comunque non votare. Almeno non prima di aver constatato, per le elezioni politiche, che non è possibile esprimere un voto che sia "alternativo" al sistema partitico "castale" attuale. In effetti è verosimile che ciò non sia possibile. Ma almeno una verifica facciamola. Oltretutto comporta un'attesa modesta, essendo le elezioni fissate per il 13 e 14 aprile. Entro due o tre settimane sapremo se un'alternativa esiste o meno. Nel frattempo, ciò che ormai è diventato inevitabile, si compia pure..

Saluti

Fabrizio Frosini