sabato 5 aprile 2008

Signor Presidente : NON POSSO VOTARE!

Al Signor

Presidente della Repubblica Italiana

Palazzo del Quirinale

00100 Roma

RACCOMANDATA

Empoli, 4 Aprile 2008

Ill.mo Signor Presidente,

mi permetta di rivolgere a Lei ed alle Istituzioni che Lei rappresenta il seguente appello.

Premesso che la Corte Costituzionale, pur non potendo entrare nel merito della legittimità della legge elettorale in vigore, per vincoli procedurali, con le sentenze 15/16/17 del 2008 ha recentemente espresso importanti rilievi, e considerato che la Corte è impossibilitata ad esprimersi, ho deciso come cittadino di non partecipare a queste elezioni e inviare a Lei la mia tessera elettorale (qui acclusa).

Si tratta di una decisione sofferta, essendo consapevole che il rifiuto ad esercitare il diritto di voto è in antitesi al dettato dell'articolo 48 della Costituzione, che ne sancisce il dovere civico, e costituisce implicitamente una delegittimazione degli organi istituzionali eletti.

Pur tuttavia, in tutta coscienza, non posso esimermi dal contrastare, pur simbolicamente, una legge elettorale che ritengo fortemente lesiva dei miei diritti costituzionali.

Non posso esimermi dal rifiutare di legittimare la nomina di "rappresentanti" che non posso contribuire a scegliere, essendo di fatto nominati da forze su cui non ho alcun controllo democratico, in violazione al primo articolo della Costituzione : la sovranità appartiene al popolo.

Non posso accettare che il mio diritto costituzionale di scegliere i miei rappresentanti sia ridotto al mero avallo di una lista bloccata, in palese violazione degli artt. 56 e 58 della Costituzione che prevedono il voto a suffragio universale e diretto, privandomi così del controllo sulle loro azioni.

Non posso accettare
che attraverso la lista bloccata venga cambiata la natura del Parlamento, trasformando gli eletti da rappresentanti del popolo a rappresentanti dei dirigenti politici che li hanno selezionati, comprimendo i principi costituzionali della rappresentatività e della libertà dei parlamentari, vanificando di fatto il dettato costituzionale dell'art 67.

Non posso accettare che attraverso questa legge elettorale venga violato il principio della "scelta del corpo legislativo" sancito dall'articolo 3 del primo protocollo della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.

In tutta coscienza non posso accettare di legittimare con il mio voto una legge elettorale che richiama alla mente un percorso che, in un passato tragico per la storia di questo Paese, portò alla promulgazione delle leggi elettorali Acerbo, del 1923, e Rocco, del 1928, di cui ricopia uno dei principi fondamentali : la lista bloccata.

Lista bloccata peraltro presente (e da lì ripresa) nella legge elettorale regionale della Toscana.

Per queste ragioni, signor Presidente, le rimetto la mia tessera elettorale, chiedendoLe nella Sua figura istituzionale di garante della Costituzione, di rappresentare al Parlamento prossimo venturo un appello alto e fermo, affinché vengano al più presto corrette queste perniciose crepe nella struttura portante delle nostre istituzioni.

Distinti saluti

Fabrizio Frosini

(cittadino italiano, attualmente conculcato nei propri diritti costituzionali)

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Dott. Fabrizio Frosini

V.le Petrarca 106

50053 Empoli (Firenze)

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