giovedì 13 dicembre 2007

l'assoluto relativo.. perché tutto diventi insignificante..

Dal Blog TOGHE (giovedì 13 dicembre 2007)


Nello spirito che caratterizza il libero dibattito che ispira questo blog, pubblichiamo la pungente "provocazione" di Andrea Falcetta, sperando che essa susciti altre "provocazioni" assolutamente necessarie per non chiudere il dibattito nell'asfittica area dell'autoreferenzialità e dei luoghi comuni.


di Andrea Falcetta (Avvocato del Foro di Roma)


Il TG ci informa che l’A.N.M. è ancora viva: dopo l’assordante silenzio dell’ultimo mese sui “casi” Forleo e de Magistris, si fa sentire oggi tramite il suo referente istituzionale, a proposito della vicenda pre-elettorale dell’ennesimo avviso di garanzia a Berlusconi, per dirci che l’indipendenza della magistratura eccetera eccetera.

Complimenti davvero. Non avrei mai pensato che la situazione fosse così tanto grave anche in un corpo separato e autonomo dello Stato quale è la Magistratura. Un passo indietro e, per esemplificare, premetto un copia e incolla virgolettato:


NUMERI DELLA GIUSTIZIA CIVILE


Processi civili pendenti: 3.000.000.


Parti processuali interessate alla loro definizione: 10.000.000 circa di cittadini (una media, approssimata per difetto, di 3 cittadini interessati ad ogni causa)


Tempo medio di durata del solo primo grado nei processi civili: dai 3 ai 7 anni


Strati sociali più colpiti dalla catastrofe della denegata giustizia civile: piccoli imprenditori e artigiani, in quanto:

a) gli strati più deboli della società non dispongono del denaro sufficiente per divenire "utenti" del servizio giustizia (e ciò non solo perché gli Avvocati costano, ma anche e soprattutto perché i vari balzelli imposti dallo Stato sulle diverse fasi del procedimento – tasse di registrazione dei provvedimenti, diritti di cancelleria, marche da bollo eccetera – hanno fatto sì che adire il Magistrato sia diventato un "lusso" per pochi),

b) gli strati più forti della società, disponendo di ingenti capacità finanziarie, possono ricorrere allo strumento dell'arbitrato che, per quanto costoso, assicura dei tempi "ragionevoli" di composizione delle vertenze


Numero di Magistrati impiegati alla definizione dei procedimenti civili e penali in Italia: 7.800 circa (totale organici, compresi i P.M.)


Numero di cause civili per ciascun Magistrato in Italia: 2.500 circa


NUMERI DELLA GIUSTIZIA PENALE


Numero notizie di reato : 5.500.000 (per via del principio astratto della obbligatorietà dell'azione penale)


Numero di detenuti: 70.000 (tra questi, la metà almeno in attesa di giudizio)


Numero di "pentiti": oltre 1.200


Costo della protezione di costoro: dato inquantificabile, si parla di diversi miliardi


Percentuale di "ribaltamento" delle sentenze penali di primo grado: 75%


Percentuale di assoluzione degli imputati in primo grado: 75%


Chiuse le virgolette, riprendo il ragionamento, precisando che quello che ho qui parzialmente trascritto era un documento stilato nel lontanissimo anno 2001 (si, proprio quello di Odissea nello Spazio) dall’ormai disciolta Associazione Italiana Forense, di cui ero all’epoca Vicepresidente nazionale.

A fronte di questi numeri le istituzioni dell’Avvocatura Italiana hanno continuato, dal 2001 ad oggi, a organizzare Convegni con 30 relatori a botta e dieci ascoltatori, ove riempirsi a vicenda di bla bla bla.

Quanto sopra per quanto riguarda l’Avvocatura (ma davvero lo merita il maiuscolo?).


Altro esempio: i TIR, si proprio i TIR.


Autostrade ferme, un intero paese senza più benzina, senza collegamenti, senza derrate alimentari, coltivatori diretti già in crisi costretti a gettare quintali di cibo (forse sarebbe stato meglio regalarlo ai poveri del terzo mondo, ma forse, in realtà, il terzo mondo siamo noi).


Il Governo, su questa questione: legge elettorale.


L’opposizione su questa questione: legge elettorale.


La prova evidente che ormai in Italia, chi comanda, vive chiuso in un Palazzo dall’interno del quale non sente le grida di aiuto provenienti dalla piazza, uno psicologo saprebbe usare qualche definizione assai più evocativa, tipo “sociopatico” o “ psicopatico” o “schizofrenico” o “portatore di altro se” o cose del genere.

Tuttavia loro vivono lì, e noi invece viviamo qui, in due Paesi diversi evidentemente.


Terzo ed ultimo esempio: Forleo e de Magistris.


Da questo blog – che a quanto ho direttamente constatato viene già molto “quotato”, si dice così in gergo : significa che alcuni articoli vengono copiati da altri blog perché chi legge apprezza e desidera che il maggior numero possibile di cittadini possa quotidianamente leggerci a sua volta – emerge con ogni evidenza che ai cittadini e alle toghe non interessa nulla se la Forleo sia un giudice, se sia di sinistra o di destra, se sia un avvocato, se sia un pubblico ministero se sia una donna, se sia un uomo, se sia nera bianca gialla o cos’altro.

Ai cittadini interessa soltanto che la legge sia UGUALE PER TUTTI. Punto.


Da questo blog emerge che il popolo, il cosiddetto “paese reale”, non ne può più delle chiacchiere preconfezionate a fini politici che servono al potente di turno per dare addosso all’avversario di turno, e che nascono solo ed esclusivamente da interessi partigiani di chi comanda o di chi vorrebbe scalzare chi comanda per comandare a sua volta.


Il governo degli avvocati fa convegni e basta, e intanto la giustizia muore da anni.


Il governo degli italiani discute di legge elettorale e intanto chi ha contratto mutui perde la casa, e intanto i negozi di alimentari ed i benzinai sono vuoti, e intanto un intero paese è fermo da anni (anche con il precedente governo e con gli altri prima) e privo delle più elementari garanzie di sicurezza.

Anche l’opposizione discute di legge elettorale, e intanto anche mentre l’attuale opposizione era al governo, negli anni passati, un intero paese era fermo.


Ed ecco la ciliegina sulla torta: con l’odierno comunicato stampa, anche il governo dei magistrati ci dimostra che persino l’indipendenza della magistratura è un valore così tanto “assoluto” da doverlo difendere solo ed esclusivamente se chi attenta a tale valore sia più o meno simpatico.In buona sostanza, si tratta di un “assoluto relativo”.


Fine dei giochi. Il Re è morto, viva il Re si diceva una volta, perché a fronte della scomparsa di una guida già un’altra era pronta per subentrare onde assicurare continuità di governo.

Oggi a tanti simboli scomparsi nulla sembra in grado di subentrare.

Dunque ci associamo rassegnati alle condoglianze, gridando anche noi: il Re è morto: fine dei giochi.

Intanto un Paese intero attende da troppi decenni ormai una Giustizia all’altezza del proprio compito essenziale, che sappia distinguere tra giusti e peccatori, che sappia essere forte con i forti e pietosa con i deboli e non viceversa, che sappia essere dignitosa, veloce, efficiente e, soprattutto, credibile, per cui rassicurante.

Un intero Paese attende ormai da decenni: ma dovrà attendere ancora molto a lungo. Purtroppo.
(Andrea Falcetta, Avvocato del Foro di Roma)

dottfrosini :
l'ITALIA STA AFFONDANDO.. perché sta affondando la speranza.. la fiducia delle persone oneste in un riscatto, in un sussulto di dignità dello Stato.. Le persone oneste sono ancora tante, anche in un Paese come il nostro dove i disonesti proliferano per gemmazione continua.. ma sono ormai preda del disgusto più profondo, perché vedono affondare la DIGNITA' di un intero Paese.. Non c'é una Destra o una Sinistra e neanche un Centro che sono "i responsabili".. è tutta una classe politica che, per decenni, ha solo pensato a se stessa, agli interessi della propria parte (ed in particolare a quelli più volgari e sporchi), e operato per far marcire quella che con molta tristezza vorremmo ancora chiamare Società Civile..
Quale sussulto possono mai avere questi politicanti, pseudo amministratori della cosa pubblica, pseudo "statisti".. che si sono accomodati ben bene sulle poltrone del potere e hanno messo radici.. rendendo esangui e incartapecorite le istituzioni e le amministrazioni di cui hanno preso possesso.. E quale mai notizia può scalfire il circuito mass mediatico di questo potere mefitico.. Appellarsi alla Giustizia..? E quale.. intorno è solo un oceano di disgusto.. Il rischio è però che qualcuno prenda un bastone.. e che l'esempio venga seguito da una moltitudine.. La violenza non è mai stata una soluzione, è vero.. Ma se la pentola viene lasciata troppo a lungo in ebollizione, che cosa possiamo aspettarci di tanto diverso..?


Saluti

Fabrizio Frosini