sabato 9 agosto 2008

De Profundis


De Profundis


L’avorio dei tuoi fianchi
Scivola precipite
Dentro notti profonde come abissi

Ho scoperto che non sai quello che sono
Con tristezza

Rassegnato
Ho accettato ciò che sapevo di doverti

Ora tu sollevi
–Senza sforzo
Questo peso rovente di possesso
Sfuggitomi di mano –Come un incubo
In istanti consumati d’
Imenotteri)

Nei tuoi occhi –Cartocci
Dal cuore di fuoco
Si contorcono –Magnetici
In tralci che afferrano
L’aridità che vesto)

Nelle tue terre seminate
D’impazienza
–Sconfinate –Audaci –Apocalittiche
Larva lacunosa d’un antico affetto
Affondo la mia unica radice
–Senza lacrime
Piangendo.



Fabrizio Frosini

La Poesia non muore