giovedì 14 giugno 2007

dalle intercettazioni telefoniche del caso Unipol-BNL e Antonveneta

QUANTE LEZIONI POSSONO – E DOVREBBERO – ESSERE TRATTE DAGLI AVVENIMENTI DI QUESTI GIORNI...
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Per una di queste lezioni occorre ringraziare di cuore Consorte e Fassino:
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Consorte: “Non c’è nessuno che fa niente per niente Piero a ‘sto mondo. Siamo rimasti in pochi secondo me
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Questo l’illuminante e scellerato commento del “signor” Consorte, immortalato per i posteri nella registrazione della conversazione telefonica che segue a piè di pagina – conversazione che sarà anche priva di ricadute penali, come tutti affermano, ma che ha almeno il merito di evocare la più profonda reazione di disgusto degli onesti..
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C’è infatti chi ricorderà quanto ebbe ad affermare Piero Fassino ai segretari di sezione, riuniti in vista dello scioglimento dei DS e dell’inizio dell’avventura della “cosa” PD : «Voi siete la dimostrazione di cos’è la politica quando è fondata sulla passione, la generosità, l’impegno. [..] Berlusconi vuol farci sentire uguali a loro mentre noi siamo diversi perché abbiamo un fine che loro non hanno, quello di superare le ingiustizie e le diseguaglianze». Concludendo poi, in tono “profetico”, rifacendosi proprio alla parola d’ordine di quell’assemblea (“Domani è un altro giorno”) : «quel giorno non è così lontano, l’alba si avvicina».
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Ma quanto avrebbe portato con se l’alba, il profeta Fassino non lo immaginava : l’alba ha disvelato infatti ciò che può essere descritto con le parole chiare e nette del direttore di Repubblica Ezio Mauro : «il legame contro natura tra Unipol e i furbetti del quartierino, la complicità tra Consorte e Fiorani, i metodi disinvolti e illegali usati per arricchimenti personali (...) le alleanze, l'illegalità, la contiguità con un mondo che con la sinistra non c'entra nulla» .
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Giovanni De Luna, su La Stampa (13.6), riassume tutto quanto sopra con queste parole : «Convulsioni di un mondo che appare incapace di autoriformarsi, devastato dall’impatto con una gestione del potere affrontata con eccessiva «voracità», in una dimensione esistenziale attraversata più dal compiacimento che dalla consapevolezza».
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O, in modo molto più diretto, con Gianpaolo Pansa (L’Espresso, 1.6): «Non è una novità che il ceto dirigente dell'Unione sia fatto di politici con due vizi mortuari: l'impotenza e l'arroganza. Esistono delle eccezioni, naturalmente. Ma il nocciolo duro delle dieci sinistre italiane più i loro alleati centristi è quella roba lì. E quella 'roba' gli elettori del Nord l'hanno rifiutata. [..] Chi gira l'Italia ha imparato a conoscerli bene i compagnucci del quartierino unionista. Spesso sono tanto ottusi da suscitare pena, prima ancora che avversione. Con chi non sta ai loro ordini, i compagnucci sono dei formidabili sepolcri imbiancati. Ti sorridono, fanno i complimentosi, giurano che sono d'accordo con te. Poi, appena giri le spalle, cercano di fregarti. Convinti che tu non conti un fico secco rispetto a chi, come loro, può vantare un piccolo potere. [..] Democratici a parole, autoritari di fatto».
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Ringrazio Pansa, De Luna, Mauro ed anche Fassino e Consorte, per aiutarmi con le loro parole ad illustrare questo Blog.. (F. Frosini)

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Dal Corriere della Sera , 12 giugno 2007

Fassino a Consorte: «Visto che casino? Mi attaccano tutti i giorni» «Quelli del Sole sono dei veri figli di p...» «Ho fatto una bella telefonata a Montezemolo. Gli ho detto ora basta, se volete la guerra l'avrete»
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Consorte: Pronto?
Fassino: Piero.
Consorte: Oh ciao Piero.
Fassino: E allora?
Consorte: Eh stiamo lavorando per chiudere.
Fassino: Ah, come sta andando?
Consorte: Siamo in 40 qua, cazzo, mi tocca rispondere a 40 quesiti contemporaneamente, io sono solo, un bel casino. Comunque no, secondo me siamo proprio in dirittura d’arrivo. Domani mattina...
Fassino: Domani mattina chiudete?
Consorte: Sì, sì, sì. Domani mattina tra le sette e mezza e le nove.
Fassino: Prima che apra la Borsa...
Consorte: Prima che apra la Borsa. Dovremmo chiudere, dovremmo avere già in mano il 51,8.
Fassino: Bene.
Consorte: Quindi poi appena fatto questo (...) l’iter, io li sto denunciando tutti.
Fassino: Hai visto che attacco furibondo che stan facendo a me, giorno dopo giorno? Guarda è una cosa...
Consorte: Sì, infatti, una cosa incredibile...
Fassino: Oggi ho fatto una telefonata di fuoco a Montezemolo su questo. Gli ho detto «Adesso basta, adesso basta. Volete la guerra l’avrete, dico...».
Consorte: (...) Perché hanno perso...
Fassino: È perché abbiamo messo le mani nel loro mercato.
Consorte: Domani verrà fuori una cosa, adesso te la dico con grande chiarezza, alla quale nessuno di loro ha pensato.
Fassino: E cioè?
Consorte: Noi domani usciremo che le azioni degli immobiliaristi le comprano tre banche mondiali...
(Fassino ride)
Consorte: ... Che sono la Nomura, la Nomura...
Fassino: Mmm.
Consorte: ... La Deutsche Bank...
Fassino: Ahhh.
Consorte: ... E il Credit Suisse.
Fassino: Quindi non le comprate voi. Consorte: No, le comprano quattro banche italiane.
Fassino: Sì...
Consorte: Quattro cooperative.
Fassino: Sì.
Consorte: E Hopa.
Fassino: Ma comunque fate una società.
Consorte: No, no, no. Loro comprano il 27,2 per cento.
Fassino: Mmm.
Consorte: E si tengono le azioni.
Fassino: Sì, ma...
Consorte: Io lancio l’Opa.
Fassino: Mmm. E le prendi da loro.
Consorte: No, se mi arrivano le azioni dal mercato loro rimangono alleati nostri industriali. Noi arriviamo al 51 e loro detengono il 36.
Fassino: Unipol comunque il 51 ce l’ha.
Consorte: Se non mi arriva dal mercato loro mi hanno già rilasciato, e domani lo comunichiamo al mercato, una call (strumento derivato che consente all'acquirente di riscattare i titoli di una determinata società a prezzo prefissato, ndr) per cui ho il diritto in qualunque momento di comprare tutte le loro azioni.
Fassino: Beh è straordinario.
Consorte: Domani saranno esterrefatti. Oggi quando gli ho detto, ai nostri amici cooperatori, quello che mi sono inventato ti giuro mi hanno fatto l’applauso.
Fassino: Comunque la banca ce l’avremo saldamente in mano.
Consorte: Saldamente in mano. Ma questo non se lo aspetta nessuno perché...
Fassino: Bene bene.
Consorte: ... Perché vedete... qui il nazionalismo mica il nazionalismo la Banca d’Italia. Noi abbiamo fatto le alleanze con tre banche che diventano socie nostre in Bnl con quattro banche italiane, quindi abbiamo difeso l’Europa, c’abbiamo una banca svizzera una tedesca una giapponese, cazzo più di così sarà difficile no?
Fassino: Bene bene.
Consorte: Quattro banche italiane. C’abbiamo quattro cooperative che, oltre a tutto il resto, sono entrate direttamente.
Fassino: Chi sono, chi sono le quattro?
Consorte: Coop Liguria, Nuova Coop, Gillone mi ha dato una grossa mano a Torino, Coop Estense Modena e Coop Adriatica Bologna.
Fassino: Stefanini?
Consorte: Stefanini, esatto.
Fassino: Bene bene.
Consorte: E quindi domani quando verrà fuori questo non c’è nessuno che neanche ci si è avvicinato a pensare una cosa del genere.
Fassino: Bene, bene, bene, bene Giovanni.
Consorte: Abbiamo messo fuori tutti gli immobiliaristi Piero.
Fassino: Ehhh.
Consorte: Completamente.
Fassino: Guarda io sono proprio incazzato perché anche oggi Il Sole 24 Ore una pagina intera... Sono dei veri figli di puttana.
Consorte: No guarda, sono dei figli di puttana perché le hanno provate tutte, a denigrarci eccetera. Adesso quando è finito... Io da domani posso parlare.
Fassino: E bisognerà anche spiegare che tu hai preso una banca che è un colabrodo (...) come l’ha gestita quel deficiente.
Consorte: Adesso guarda, piano piano, ma con un po’ più di classe, in realtà non ci vuole molto ad avere un po’ più di classe di ‘sti beceri, noi piano piano diremo tutto. Abbiamo fatto un progetto industriale della Madonna.
Fassino: Mmm.
Consorte: Che noi possiamo fare perché abbiamo 6 milioni e 300mila clienti qui, i baschi no, i baschi volevano svendere Bnl, lo diremo. Nel senso che la testa pensante è a Madrid e Bnl diventava solo una succursale e una rete.
Fassino: Infatti.
Consorte: Invece noi vogliamo farla diventare tra le prime tre banche italiane.
Fassino: Bene.
Consorte: Quindi...
Fassino: Senti invece, questa storia che ho letto sui giornali... Gavio... ci sono dentro?
Consorte: Gavio entra con uno 0,5, Marcellino Gavio.
Fassino: Insieme a Bonsignore...
Consorte: No Bonsignore esce.
Fassino: Esce? Come mai lui entra?
Consorte: Gavio entra perché ha capito che l’aria cambia e siccome lui ha Impregilo vuole lavorare con le cooperative.
Fassino: Capito.
Consorte: Non c’è nessuno che fa niente per niente Piero a ‘sto mondo. Siamo rimasti in pochi secondo me.
Fassino: Chiaro chiaro. Va bene.
Consorte. Però adesso lavoreremo tutta la notte perché praticamente quello che deve avvenire è che tutte queste operazioni Piero siano baciate domani, capito?
Fassino: Sì, che nessuno poi faccia... Che non si apra un contenzioso.
Consorte: No, soprattutto noi dobbiamo avere il 51,8 domani.
Fassino: Domani, perfetto.
Consorte: E poi lo dichiariamo.
Fassino: Va bene.
Consorte: Ciao Piero.
Fassino: Chiamami domani.
Consorte: Sì. Senz’altro.
Fassino: Ciao, auguri. Saluta Sacchetti.